Landscape 09 - Stratifications Series
Ogni volta che guardo uno spazio o un paesaggio sento di perdere l’occasione di osservarlo da una prospettiva preferenziale. Ma esiste una prospettiva preferenziale?
Non mi resta che fotografare quello che il mio occhio osserva. La fotografia diventa una mera registrazione del reale con cui ricostruirne in post production la struttura dell’insieme.
Registro una molteplicità di traiettorie visive con cui ricostruisco lievi spostamenti percettivi, che colgono l’essenza dello spazio e ne restituiscono una visualizzazione complessa.
Le mie fotografie non descrivono più la realtà ma la stratificazione intricata di cui la realtà è fatta.
Applico questo metodo per visualizzare paesaggi o luoghi, sovrapponendo anche centinaia di foto che costruiscono una sola immagine.
Il limite che impone la fine di un lavoro è rappresentato dal numero di foto che ho fatto durante il sopralluogo. In questo senso l’opera contiene in sé una condizione perenne di non finito.
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