Società frenetica, dove tutto è in movimento, in cui non vi sono più punti di riferimento e dove tutto è dominato dalla paura, paura del diverso, paura di malattie, delle catastrofi naturali, di attacchi terroristici, in una sorta di psicosi collettiva che viene limitata dall’assunzione di pillole, simbolo del consumo di massa di una società di consumatori in cui creazione di bisogni, insoddisfazione e creazione di desideri viene evocata e gonfiata. Società in cui non c’è tempo di pensare, in cui tutto è standardizzato e omologato dove si ricercano superficialmente solo gli effetti e non le cause dei problemi, dove bisogna andare sempre avanti velocemente senza fermarsi, e in cui le ricette dei potentati che ci governano ci vengono date in pasto sotto forma di pillole in una sorta di effetto placebo che ci fa stare improvvisamente meglio. E’ una città caratterizzata da chiusura ed esclusione generata dalla paura e come tale definibile anche claustropolis, l’opposto della aperta cosmopolis.
Società frenetica, dove tutto è in movimento, in cui non vi sono più punti di riferimento e dove tutto è dominato dalla paura, paura del diverso, paura di malattie, delle catastrofi naturali, di attacchi terroristici, in una sorta di psicosi collettiva che viene limitata dall’assunzione di pillole, simbolo del consumo di massa di una società di consumatori in cui creazione di bisogni, insoddisfazione e creazione di desideri viene evocata e gonfiata. Società in cui non c’è tempo di pensare, in cui tutto è standardizzato e omologato dove si ricercano superficialmente solo gli effetti e non le cause dei problemi, dove bisogna andare sempre avanti velocemente senza fermarsi, e in cui le ricette dei potentati che ci governano ci vengono date in pasto sotto forma di pillole in una sorta di effetto placebo che ci fa stare improvvisamente meglio. E’ una città caratterizzata da chiusura ed esclusione generata dalla paura e come tale definibile anche claustropolis, l’opposto della aperta cosmopolis.
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