Negli ultimi anni, ho dedicato particolare attenzione all'importanza della "forma" nel mondo dell'auto. Gli appassionati più colti e preparati ben sapranno che alcune tra le vetture più preziose ed emozionanti sono state progettate e costruite tra gli anni '30 e '60. Ed è proprio esplorando il valore stilistico di quelle leggende su quattro ruote che nuove ispirazioni si sono rivelate.
Come normalmente accade nel pianeta EVO... tutto ciò che raccolgo "dagli occhi" viene trasformato, ripulito della sovrastruttura esteriore, per giungere all'osservatore sotto una veste essenziale. Il simbolismo nel mondo dell'automobile è un aspetto alquanto sconosciuto; la maggior parte delle persone osserva le auto come semplici oggetti d'uso comune squalificandone il significato profondo. In realtà ogni auto è un piccolo-grande universo... fatto di emozioni, libertà, passioni e, naturalmente, viaggi.
Seppur i tempi siano cambiati drasticamente, trascinando le automobili in un vortice di decadente plasticismo commerciale, credo che non tutto sia perduto. Quello che rendeva straordinarie le vetture degli anni d'oro era, fondamentalmente, il forte legame con la dimensione artigiana... la quale, seppur mitigata dal crescendo industriale, costituiva un valore aggiunto.
Ovviamente mi sto riferendo alle "grandi" quattroruote della storia... capolavori come le Ferrari 250 TR (1957) e 250 GTO (1962), o la Porsche 550A spider (1953)... e ancora, auto come l'Alfa Romeo 8C 2900 (1938) o la Bugatti Type 57 Atlantic (1938); mostri sacri del design e della meccanica.
Assaporando le linee di quelle meravigliose carrozzerie, disegnate da grandi maestri, è possibile apprendere molto... la forma richiama le sinuosità della Natura e la componente motoristica diviene un "ponte" con la dimensione emozionale più arcaica.
E' un discorso lungo... Solo per rammentarvi che anche le auto, ma quelle hanno fatto epoca, possono insegnarci qualcosa;)
- EVO -
Commenti 0
Inserisci commento