Quadri collocati in luoghi di passaggio, inaspettati sopra le teste, all’altezza degli occhi o ancora più in alto.
Quadri liberi. Liberi di essere guardati, goduti, posseduti. Quadri liberati.
Arte en plain air, che non ritrae soggetti all’aperto, ma esce lei stessa all’aperto. Arte finalmente fuori casa, per strada, tra la gente, tra gli sguardi stupiti dei passanti che indagano curiosi: “Questo quadro è in vendita?” – “No, è di tutti quelli che passano di qua”.
Arte da rubare è dunque un progetto basato sull’interazione con il pubblico : durante ciascuna performance una serie di quadri vengono collocati in strada, realizzando delle piccole mostre improvvisate. Nella prima parte della perfomance si osserva la reazione del pubblico. In una delle prime installazioni, 15 tele hanno resistito appese per diversi giorni, dal momento che la performance era stata interpretata come una mostra a tutti gli effetti. A differenza di altri fenomeni di Street art quali: writing, stickerism e propaganda, non si vuole imporre un tatuaggio indelebile alla superficie urbana, si tratta di opere rimovibili, ed è proprio la loro rimozione attraverso il “furto”, la fase interessante in cui si crea un’ interazione tra autore e fruitore. Il furto rappresenta la massima approvazione, poiché il fruitore si appropria dell’opera ed in alcuni casi entra in contatto con l’autore attraverso l’indirizzo e-mail posto sul retro di ogni tela. In buona sostanza l’opera è solo uno strumento di contatto…
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