63 gli artisti presenti, molti dei quali hanno ottenuto riconoscimenti internazionali. 176 pagine con traduzione a fronte inglese. Oltre 100 immagini a colori. Un volume di alta qualità che riunisce la realtà creativa regionale tra pittura, fotografia, scultura, installazione, video, illustrazione, grafica e street art.
Una testimonianza diretta di come i confini territoriali possano non limitare ma accogliere, stimolare e valorizzare il linguaggio artistico contemporaneo in costante evoluzione.
Corredano e completano questo documento gli interventi della critica d’arte Francesca Agostinelli, che ha curato la prefazione, del giornalista Rai Paolo Roncoletta e del critico cinematografico Carlo Gabershek con un prestigioso intervento critico storiografico su una delle sale espositive di Villa Beretta –Porcia Brugnera a Pavia di Udine, che fu set cinematografico della pellicola in lingua friulana, Maria Zef. La sala, dopo oltre vent’anni d’ oblio, è stata resa nuovamente visitabile proprio grazie all’intervento dell’Associazione Etrarte.
Dopo 7 anni di ricerca, d’ attività sul territorio e di riflessione su quanto realizzato e scritto dall’Associazione Etrarte, sono nate delle esigenze d’ incontro e confronto con gli operatori culturali per chiedersi quale sia il ruolo effettivo delle associazioni, autentico motore indipendente per la promozione della cultura sul territorio e per il territorio.
Da questa considerazione nasce l’esigenza di cambiare prospettiva, prima assorbita dalle esigenze del giovane artista ( documentato dal Catalogo Sticeboris), ora rivolta agli operatori presenti regione. Quale momento migliore per approfondire le tematiche salienti? “Arte contemporanea, giovani , associazioni e territorio” su questi temi si è svolta la tavola rotonda a seguito della presentazione del catalogo, che ha coinvolto in una riflessione comune, operatori culturali, curatori ed esperti del settore. Saranno presenti oltre ad Etrarte: l’ arch. Alessandro Verona Vicino Lontano) Angelo Bertani ( I Colonos), Giuliana Carbi ( L’ officina e Triestecontemporanea ) Mattatoioscenico e Vastagamma
Estrartto del catalogo:
" Entusiasmo. Direi essere questa la qualità prima e il motore di Etrarte. Gloria, Elena, Raffaella e Valeria sono mosse infatti da autentico, sincero quanto trascinante entusiasmo. Che le porta a provare, sfidare, coinvolgere e travolgere quanti incontrano sulla strada di un contemporaneo giovane, agile, spregiudicato, che intensamente vivono e cui guardano come a un serbatoio di energia vitale. Non si arrendono di fronte alle difficoltà, non si arenano sui “se, ma, forse” soppesando, meditando, filosofeggiando. Semplicemente e tenacemente fanno. Ed è così che in modo quasi incredibile per la loro giovane età, per la loro esperienza, per le loro stesse forze sono riuscite a condurre una rassegna che nei suoi cinque anni di vita è stata in grado di porsi come osservatorio, quindi come luogo privilegiato delle migliori energie creative nel territorio.
Nulla sfugge loro: non hanno filtri, pregiudizi, inibizioni. Si mettono in gioco, ci provano e ci riescono. Così da costituire ormai nel panorama del contemporaneo un punto di riferimento che all’attivo conta uno scandaglio via via più capillare, una credibilità e una competenza crescente che unita alla loro simpatia si avvia a ulteriori e sicuri risultati. E di simpatia dicevamo: Gloria Raffaella Elena e Valeria sono schiette. Se hanno bisogno chiedono, se è necessario discutono, quando è il caso chiudono e comunque, al momento, arrivano. E il momento, nella nostra realtà, chiede molto: Etrarte ha attraversato nei suoi cinque anni di lavoro cambiamenti epocali per il contemporaneo del FVG. Che dopo aver conosciuto all’inizio millennnio importanti segni di impegno dal fronte pubblico, ha visto deluse aspettative, professionalità che nel campo si stavano formando, e nel complesso una progettualità a lungo termine che avrebbe potuto offrire frutti certi nel fervido clima culturale della regione.
Restano è vero nel pubblico realtà significative, quanto associazioni e istituzioni private soggette però alla precarietà di una cronica incertezza che non consente una programmazione a lungo termine e costringe a quella frammentarietà ed episodicità che pare ormai caratterizzare strutturalmente il contemporaneo in regione. Etrarte in questo contesto è riuscita ad offrire al giovane pubblico cui si rivolge una rassegna fortemente connotata dal coinvolgimento sul territorio; un progetto che ogni anno si è rinnovato attraverso tematiche che toccano i nervi scoperti di un sistema confinario che cerca nell’identità la giusta misura della relazione; un’iniziativa che ha ricercato, scandagliato, scavato e rilanciato in un territorio creativo estremamente ricco ma ancora largamente inesplorato, cui Etrarte ha offerto riferimento, coordinamento, energia.
E’ questo il progetto che significativamente titola Sticeboris, che nella lingua friulana significa “attizzatoio per le braci” e indica quindi nel nome la volontà di rilancio, rinascita, o la volontà, come dicono le stesse curatrici, di “attizzare la menti nella sopita provincia friulana”. Sticeboris si è sviluppata nell’arco di un quinquennio e questa publicazione costituisce l’elemento documentativo del lavoro svolto. Racconta le diverse edizioni del progetto partendo da P. Arte prima che muoveva i suoi passi coinvolgendo gli artisti del piccolo comune di Pavia di Udine, sede originaria dell’iniziativa. Ma già con Sticeboris P. Arte IIa Etrarte allargava i propri orizzonti per catturare talenti dispersi in un bacino, come quello friulano, estremamente ricco e variegato. Decisamente significativa è risultata questa seconda edizione, che ha coinvolto anche una curatrice esterna, Monica Faccio e che in modo eloquente nel proprio logo portava un fulminant (in lingua friulana), cioè un fiammifero per accendere il clima culturale territoriale.
E’ stata quindi la volta di Who is Stice/Boris? come titola il terzo appuntamento della rassegna che ha messo undici artisti sulle tracce di Boris, la personificazione cioè di quelle braci sopite da alimentare, mentre l’edizione 2009, allargando il raggio di azione, ha invitato i “migranti dell’arte”, gli artisti cioè che fuori dal territorio regionale e nazionale cercano miglior fortuna. 02(F) Ossigeno friulano è intitolata l’iniziativa che ha richiamato da ogni dove i giovani talenti friulani che a Pavia di Udine si sono affiancati a giovanissimi autori cui è stata data opportunità di lavorare a tema sulla necessità di “aria fresca” da iniettare nel sistema creativo regionale.
Con I love fark si è chiusa l’edizione 2010, la più recente, che ha creato sinergie dilatate all’intera regione FVG attraverso realtà e organizzazioni delle 4 province. Se l’epoca buia ha condotto ad amare le talpe, che tanti altri modi hanno di sentire il circostante, anche Etrarte profitta dei mille modi per conoscere, muoversi e vivere un mondo che, pur diverso nella percezione, si rivela interessante, mutevole e ampio. Etrarte chiude allora l’esperienza espositiva, volta pagina e rilancia abbracciando quella mutevolezza che è sostanza stessa di un mondo in cambiamento profondo che l’arte esprime soprattutto nelle più giovani proposte. Elena Gloria Raffaella e Valeria sono ora in viaggio per una esperienza nuova che mira a rilanciare il FVG operando collegamenti, cucendo raffrontando e confrontando esperienze, promuovendo e facendo circolare energie. E’ un lavoro senza casa, ma che in valigia porta un chiaro concetto di radice così come si è andato definendo nel quinquennio di scandaglio profondo che Etrarte ha operato. Riferimento oramai certo nel territorio per il giovane contemporaneo, Etrarte si propone come luogo sociale, come network dell’arte senza fissa dimora, come cioè entità mobile che incarna riferimento, competenze e professionalità. Il gruppo rilancia dal Friuli un mondo dinamico pronto ad affrontare luoghi e situazioni vaste, trasformando il FVG in soggetto creativo capace di partecipare a sistemi mobili quanto vitali per le esistenze creative contemporanee. E’ un compito nuovo questo, che promuove competenze, fa circolare energie, lascia che il cambiamenteo divenga apertura e opportunità. E’ una nuova avventura, che attende di essere vissuta. Con simpatia, energia, tenacia e naturalmente tanto, tanto entusiasmo."
Francesca Agostinelli




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