Inaugurazione: 28 marzo 2009, ore 18.30
Sede: Symposium XXI- Via Stampa 8, Milano
Curatori: Danilo Della Mura, Nicoletta De Biasi
La mostra proseguirà fino al 18 aprile lunedì, mercoledì, venerdì, sabato - dalle ore 16 alle 19
La mostra “Artemisia Folie” vuole rappresentare l’occasione per celebrare l’Assenzio - celebre distillato - svelandone gli intriganti miti e le false leggende peccaminose.
Tornato di moda agli inizi del 1990 a Praga come la “bevanda proibita” della romantica Parigi bohèmienne, ben presto ha conquistato un pubblico curioso e variegato. L’Assenzio, ancora oggi, è associato a scrittori ed artisti quali Rimbaud, Verlaine, Baudelaire, Van Gogh, Toulouse Lautrec, Oscar Wilde (‘L’assenzio, come una poesia, favorisce l’amore’).
Soprannominato ‘Fata Verde’ divenne simbolo di emancipazione femminile. Le donne lo sorseggiavano anche sole nei locali pubblici parigini o lo producevano, come Henriette Henriod una delle prime distillatrici.
Affascina il suo rituale di servizio, l’atmosfera seduttiva e afrodisiaca che l’avvolge, la grafica accattivante delle etichette e delle affiches; degustazioni guidate ne sveleranno la vera storia e i retroscena storici.
Tema
Grande risalto sarà dato alla presenza delle opere degli artisti selezionati. Quadri, illustrazioni, fotografie, poesie che propongano, in chiave moderna, l’attrazione fatale e seduttiva della Fata Verde, musa ispiratrice di lettere ed arti.
Opere che testimonino lo smarrimento psicologico, la pulsione creativa, lo stordimento dei sensi, i romantici tormenti legati al lavoro dell’artista e alla propria personale musa ispiratrice.
Espongono:R32;Matteo Arfanotti, Marco Argirò, Paolo Avanzi, Marta Bernareggi, Annamaria Biagini, Marta Boccone, Ewa Chacianowska, Dipo AirStyle, :driveslave//, Cristina Gandini, Marco Greppi, Alessia Iannetti, Eros Iezzi, Domenico Lombardo, Aristide Loria, Sebastiano Longaretti, Maggiali, Leonor Navas Richar, Fiamma Pagliari, Robertino, Francesca Ruffini, Simona Sacco, Renato Scesa, Sonia Valsecchi, Sonia Vangi, Marisa Vestita, Silvia Viganò
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