Mostre, Milano, 16 February 2016
In quest’affascinante gruppo di lavori, è l’immaginario che fa il suo ingresso nell’opera di Edoardo Vaira, come un oggetto che urta il vetro di una finestra, leggero e instabile come possono essere le operazioni dell’immaginazione.


Ma non appena si guarda l’opera più da vicino l’immaginario dà forma ai fantasmi giacenti al fondo della coscienza e trasforma in presenza le immagini che appaiono sulla tela.
Come un osservatore privilegiato, l’artista ci conduce in un viaggio labirintico dove si respira un’aria caliginosa e spessa; è il viaggio della conoscenza nei meandri dell’inconscio.
“L’amore al pomeriggio” propone dipinti dall’unità apparentemente ritrovata, dove il doppio, ora, è rivelato e non si nasconde più nelle rassicurazioni di un’immagine figurativa ma esplode, prende corpo e vive con tutta la sua forza espressionista sul supporto pittorico.
È qui che scaturisce il clima della notte, che parla di metropoli contemporanee e le avvicina a mio modo di vedere a un’altra potentissima visione parallela, quella della dimensione privata e all’attualità della cronaca.
Luca Rendina

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