I quattro, che si riuniscono qui per la prima volta in un’esposizione collettiva, hanno scelto di riflettere su un tema vivo nell’esperienza di molte persone che riguarda quei momenti di smarrimento umano e ricerca personale, che ciascun individuo attraversa nel proprio percorso di vita. Diversamente da quanto appare a una prima impressione, nella maggior parte dei casi perdersi consente all’uomo di imparare a seguire, liberando la mente da pregiudizi e barriere, per tracciare la propria via e ritrovare se stessi nella maniera più completa e autentica.
Ciascuno degli artisti ha elaborato le proprie riflessioni in un linguaggio personale, puntando l’attenzione su elementi e aspetti diversi di questa tematica.
Giulia Del Papa elabora autoritratti in cui è lo sguardo a comunicare le emozioni più profonde e a volte contradditorie. Il volto è scomposto in più parti che ne moltiplicano i dettagli, oppure emerge da un intrico di volute, raffigurando così la complessità di anime che albergano in ciascuno di noi che, come un labirinto, vanno attraversate ed esperite.
Roberta Maola racchiude all’interno di preziose confettiere in cristallo beni ideali e astratti che spesso l’umanità sembra aver perso. Questi pregiati oggetti, ormai rari, richiamano alla mente la tradizione e l’arte del passato, diventando simboli essi stessi di quella speranza e di quei desideri che racchiudono in sé e preservano dall’incuria del tempo.
La ruggine è il simbolo e l’elemento su cui Rosella Sensi ha inteso riflettere, cercando di ricrearne una sensazione non solo visiva ma anche tattile. Da queste superfici emergono volti delineati con una penetrante connotazione psicologica, che l’artista ricerca da sempre nei propri lavori esprimendo così ciò che sente e cerca.
Simone Silo approda al disegno dopo un lungo lavoro come fotografo ed è per questo motivo che la luce assume anche nei suoi disegni importanza fondamentale. La sua riflessione sulla contraddizione del tempo che si ferma in una clessidra e di una maschera senza un volto sono indagate con un tratto delicato e soave che rende leggiadri anche gli scuri più intensi.
Sabato 19 marzo 2016 è previsto, inoltre, un incontro dibattito condotto dallo psicologo-psicoterapeuta Lelio Bizzarri, per discutere insieme agli artisti sulla tematica dell’esposizione.
Il catalogo della mostra è arricchito dal testo introduttivo dell’artista Antonio Finelli.
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