di Sara Breviglieri - Storica e critica d'arte
In una realtà in cui i contrasti sono sempre più evidenti e dove le discordanze tra le idee ed i fatti fanno parte del quotidiano, il lavoro di Silviogiovanni Viola si inserisce come un'esemplare rappresentazione della contemporaneità.
Molteplici sono i contrasti: le figure sono delineate tramite un tratto semplice, come fossero rapidi schizzi realizzati a matita su un foglio, ma sono poi enfatizzate dall'uso di colori forti e pennellate decise che evidenziano la progettualità che sta dietro alle sue opere.
Un mondo semplice e complesso allo stesso tempo perché i soggetti sono riconoscibili con facilità, ma non sono poi interpretabili con la stessa immediatezza. Sono soggetti carichi di significati: il Cristo in croce è un uomo forte, muscoloso ma con la testa piegata, non sono la fatica e la sofferenza fisica a piegarlo, ma il peso dei suoi pensieri. Proprio i pensieri e l'interiorità rappresentano un altro dei temi presenti nei lavori di Viola; i corpi rappresentati sono materici, ma i piccoli dettagli ed il fatto di poterne vedere le viscere li trasformano in angeli impalpabili, in figure che trascendono la realtà.
Evidente è anche il contrasto tra dentro e fuori, da un lato con la sua pittura l'artista manifesta il suo io dall'altro vi si allontana per ritrarre il fuori o meglio un consiglio per vivere fuori, come un "angelo borghese" che si veste di colore.
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Lino
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