News, Caserta , Aversa, 02 January 2016
E' in corso la mostra 'Similitudini' di Maria Tortino e Vincenzo Garofano presso gli spazi espositivi della galleria Kouros di Aversa (CE), in via Magenta 86/88
Le opere sono frutto di una ricerca continua e individuale dei due artisti che avendo frequenti momenti di confronto sull’arte tra loro, rintracciano delle similitudini e riscontrano un sentire comune che si traduce in un linguaggio artistico/informale.
Il bianco e nero è centrale nei lavori dei due artisti ma si distinguono nei modi e nelle tecniche; fogli arrotolati e ben raccolti, per Maria Tortino, a ricreare la forma geometrica dei cilindri - a volte bianchi e chiusi su se stessi, altre volte aperti completamente o che lasciano intravedere porzioni di pittura e segni di matita, un modo di aprirsi agli altri, agli incontri oppure di rompere il cerchio e fare un passo indietro e non concedersi completamente. Sovrapposizioni, rielaborazioni grafiche, invece, per Vincenzo Garofano, che affida al colore nero delle stampe digitali il compito di esaltare i contorni e di restituire delle forme, dei volti messi vicini vicini, dove l’uno non esclude l’altro, lo abbraccia, si fa un tutt’uno, la meraviglia dell’intimità, delle piccole confidenze, del sentirsi al sicuro. Ma poi spazia con i materiali, oltre alle stampe la piccola e gentile installazione “Aculeus” fatta di spilli da cucito, e poi ancora uno specchio in cui ognuno può riflettersi e infine una piccola polaroid che ritrae un legame speciale.
Tra similitudini e linguaggi a confronto, la mostra si completerà con tutti i visitatori e le visitatrici che aggiungeranno pensieri e incontri, nuove relazioni.
C'è tempo fino al 9 gennaio per farvi visita.
Le opere sono frutto di una ricerca continua e individuale dei due artisti che avendo frequenti momenti di confronto sull’arte tra loro, rintracciano delle similitudini e riscontrano un sentire comune che si traduce in un linguaggio artistico/informale.
Il bianco e nero è centrale nei lavori dei due artisti ma si distinguono nei modi e nelle tecniche; fogli arrotolati e ben raccolti, per Maria Tortino, a ricreare la forma geometrica dei cilindri - a volte bianchi e chiusi su se stessi, altre volte aperti completamente o che lasciano intravedere porzioni di pittura e segni di matita, un modo di aprirsi agli altri, agli incontri oppure di rompere il cerchio e fare un passo indietro e non concedersi completamente. Sovrapposizioni, rielaborazioni grafiche, invece, per Vincenzo Garofano, che affida al colore nero delle stampe digitali il compito di esaltare i contorni e di restituire delle forme, dei volti messi vicini vicini, dove l’uno non esclude l’altro, lo abbraccia, si fa un tutt’uno, la meraviglia dell’intimità, delle piccole confidenze, del sentirsi al sicuro. Ma poi spazia con i materiali, oltre alle stampe la piccola e gentile installazione “Aculeus” fatta di spilli da cucito, e poi ancora uno specchio in cui ognuno può riflettersi e infine una piccola polaroid che ritrae un legame speciale.
Tra similitudini e linguaggi a confronto, la mostra si completerà con tutti i visitatori e le visitatrici che aggiungeranno pensieri e incontri, nuove relazioni.
C'è tempo fino al 9 gennaio per farvi visita.
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