Martedì 21 Gennaio, alle ore 19,30, presso lo Spazio Biosfera, Via SS. Martino e Solferino 5/7, Padova, si inaugurerà la retrospettiva dell'artista d'origine bulgara Youliana Manoleva, a due anni dalla scomparsa: la mostra raccoglie una selezione di opere di pittura, scultura, fotografia, tessuti, che documentano un ventennio di attività dell'artista, illustrandone la profondità concettuale, la raffinata perizia tecnica, l'ideale estetico originale e anticonformista.
Presentazione inaugurale a cura del Prof. Guido Bartorelli (Università degli Studi di Padova, Dipartimento dei beni culturali: archeologia, storia dell'arte del cinema e della musica), Maria Palladino, Critico d'Arte e Curatrice.
La mostra proseguirà nei giorni di: Mercoledì 22 Gennaio, dalle ore 19,30, con la testimonianza di Andjelka Balkovic, allieva di Youliana Manoleva, che illustrerà il contesto storico – sociale e culturale contemporaneo bulgaro e il concerto di musica e canzoni bulgare di Milica Polignano, accompagnata dal chitarrista Martino Cargnel.
Giovedì 23 Gennaio si chiuderà l'evento con un'intervista – memoriale sull'autrice al marito Ezio Bedani, con documenti audio e video che forniranno una visione d'insieme dell'esperienza e della personalità artistica di Youliana Manoleva.
L'inizio degli anni '90 segna per l'artista un passaggio importante: l'arrivo in Italia la porta a contatto con la realtà, fatta di luci ed ombre, del nostro paese, cosa che maturerà il suo linguaggio nel senso di una maggiore consapevolezza dei contrasti e delle contraddizioni compresenti nel contesto sociale e arricchirà di una componente ironica e canzonatoria, di denuncia e di caratterizzazioni di personaggi reali in tipologie e maschere che traggono linfa vitale dall'espressionismo delle origini, di cui esempio particolarmente significante sono i collages.
L'espressionismo di tradizione nordica e la matrice informale sono evidenti soprattutto nella pittura, che predilige l'elemento acqua, il quale con l'impetuosità del suo diffondersi e acquisire contorni e fisionomie in parte imprevedibili, oltre i confini del progetto originario, coinvolge due leitmotiv essenziali nell'opera di Youliana, ovvero il caso e il tempo, in questo senso la rapidità del mutamento che dà vita all'opera compiuta.
La fortografia, così come il video e gli altri mezzi tecnici di invenzione umana sono sempre stati per Youliana strumenti di documentazione, supporti che non intaccavano in alcun modo il messaggio e la sostanza espressamente naturale del suo operato: la serie dei campanelli, “Sonnerie”, esemplifica chiaramente questo, caratterizzandosi come traccia, relitto, vestigia di un tempo che fu e dei passaggi umani che ne hanno segnato la storia e provocato le modificazioni, generando variazioni cromatiche che sono vere e proprie creazioni informali, operate dall'usura e dagli agenti atmosferici.
La ceramica raku è di per sé un genere che coinvolge e mette in azione tutti e quattro gli elementi naturali: terra, acqua, fuoco e aria agiscono di concerto operando mutazioni e dando origine ad effetti imprevisti, talora indesiderati, singolari crepe e irregolarità che arricchiscono il manufatto artistico di una propria singolare bellezza e particolarità.
I foulards rappresentano un esempio della sua perizia realizzativa come tecnica del tessuto per cui ottenne il diploma alla Scuola di Sofia nel 1978, prima di conseguire la laurea all'Accademia di Belle Arti della stessa città nel 1984.
Il processo chimico – fisico attraverso il quale l'elemento naturale viene fissato sulla stoffa contribuisce altresì a dar vita a pezzi unici, ed è anch'esso parte di quella procedura volta a rendere permanente l'impermanente e a testimoniare come tutto ciò che esiste riveli in se stesso una qualità allo stesso tempo transitoria e labile quanto persistente, filo conduttore di una ricerca che manifesta chiarezza e coerenza di visione propria ad uno sguardo rivolto verso l'interiorità intimistica dell'Io quanto allargantesi ad una prospettiva di più ampia indagine sociale.
“Nell'ordine delle cose YOU è esistenza in divenire” è la frase-simbolo che esemplifica un sostrato creativo che si alimenta di tradizioni e miti, di una sostanza spirituale che comprende il rapporto diretto e imprescindibile con la materia, spazio, tempo, divenire, la memoria e la ciclicità della natura, in un tutto unico che è un eterno ritorno.
Orario di apertura dello Spazio Biosfera: 10:00 – 13:00, 16:00 – 19:30. Ingresso libero.
Maria Palladino, 3341695479 audramsa@outlook.it
Alessandro Bellotto, 339 392 8284 alessandro8bellotto@gmail.com
Spazio Biosfera, https://www.facebook.com/Spazio-Biosfera-313272714478/ info@spaziobiosfera.it
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