La Storia Dipinta
Mostre, Palermo, Cefalù, 20 August 2018
Francesco Biondo
La Storia Dipinta
(Ma chi l’ha detto che le date sono solo numeri!)

Cefalù – Ottagono di Santa Caterina
Piazza Duomo
20-30 agosto 2018

Inaugurazione mostra: lunedì 20 agosto dalle 18.30 alle 22.30

“A scanso di equivoci - per disambiguare al meglio il senso di partecipazione alle vicende umane che caratterizza l’opera di Francesco Biondo -, preferirei di gran lunga che, invece de “La Storia dipinta”, si parlasse de “La mia Storia dipinta” - dove il possessivo verrebbe a designare l’umiltà di chi, individuo, sa, perché la Storia la fa chi vince, di non potersi accreditare di un dominio collettivo mistificato e mistificante. Nel selezionare un evento e nell’assegnargli una data - una sorta di acronimo dell’evento o, meglio, un contrassegno valido per ripescare il proprio nel guardaroba della Storia -, Biondo compie il massimo della sua personale sottomissione all’istanza naturalistica patrocinata dalla borghesia e dal processo di mercantilizzazione delle arti. Ma ecco che poi, sulla tela, si affretta a recuperare la propria autonomia di pensiero - e allora il colore tende ad emergere prepotentemente sulle forme e la parola si fa interprete della memoria.” (Felice Accame)
Inaugura il 20 agosto dalle 18,30 alle 22.30 negli spazi dell’Ottagono di Santa Caterina in Piazza Duomo la mostra “La Storia dipinta. Chi l’ha detto che le date sono solo numeri!” dell’artista siciliano Francesco Biondo, realizzata con il patrocinio del Comune di Cefalù. Intervengono: Il Sindaco, Rosario Lapunzina, l’Assessore alle Politiche Culturali, Vincenzo Garbo e l’Assessore all’Urbanistica, Tania Culotta,
Dopo l’esposizione all’Ex Fornace di Milano e al Museo della Ceramica di S. Stefano di Camastra, Francesco Biondo propone la sua mostra “La Storia Dipinta - ampliata ed arricchita con nuovi lavori a Cefalù (PA) dal 20 al 30 agosto. La Storia al centro dell’opera d’arte, la Storia come esercizio di memoria collettiva. Ma anche l’opera d’arte che rende omaggio a figure di spicco, come la poetessa Alda Merini, il premio nobel Dario Fo, il partigiano Giovanni Pesce, l’intellettuale Primo Moroni, il patriota risorgimentale Salvatore Spinuzza, lo scrittore Vincenzo Consolo.
“Il progetto prende corpo negli anni 2000. – scrive Biondo – Sono gli anni dei grandi processi. Gli anni delle Grandi assoluzioni. Gli anni delle Grandi impunità per le Grandi stragi di stato. Da Piazza Fontana ad Ustica. Dall’assoluzione del 3 maggio 2005 per Maggi, Rognoni e Zorzi, all’assoluzione per i generali Bertolucci e Ferri del 15 dicembre 2005.
Il progetto si sviluppa poi sulla sollecitazione di altre date. Eventi, circostanze. Prediligendo più che le date dei fatti, le date in cui la collettività prende posizione, si esprime, legittimizza o condanna. Ma anche le date in cui il potere valuta, giudica…
Eventi. Frammenti di storia. Così come sono frammenti i quadri nel loro essere immagini. Cultura del frammento. Dentro i limiti, provvisori, di uno spazio. E di un tempo.
Almanacco? Zibaldone? Probabilmente. Ma rimandi e concatenazioni sono lì, a ribadire cause ed effetti. I giochi tra forme e sfondi, la perseveranza delle triadi e delle lune, sollecitano sguardi compiacenti, letture trasversali…”
Fil rouge dell’arte di Francesco Biondo, nato a Gangi in provincia di Palermo nel 1958, è la “cultura del frammento, del dettaglio, dell’episodio”, che esprime la necessità non solo dell’artista, ma soprattutto dell’uomo, di non dimenticare che alcune date storiche sono per tutti noi veri e propri esercizi di memoria.
Ecco perché Francesco Biondo imprime sulle proprie tele, accanto a una serie di nomi, alcune date, sì poco conosciute e a volte dimenticate, ma ugualmente decisive per la storia passata e recente di ogni cittadino. Così facendo trasforma la poetica informale e creativa dei suoi dipinti in una sorta di “Almanacco” storico per non dimenticare mai, dove la materia pittorica diventa energia e racconto.
L’impatto visivo delle 20 opere esposte presenta sollecitazioni e riferimenti diversificati, dall’espressionismo all’arte povera, dal collage all’action painting, ma anche una unitarietà di ricerca: l’impostazione compositiva è esplicitata dall’uso del colore e arricchita dall’utilizzo di frammenti organici e non, oggetti comuni per collage materici carichi di vita propria, corrosi dal tempo e spesso ritrovati sulle spiagge della sua Sicilia.
Durante l’inaugurazione è previsto il reading “I Deboli e i Potenti” aperto al pubblico, volto a far conoscere meglio la storia e la poetica sociale nell’opera di Francesco Biondo. Ingresso gratuito.
Orari di apertura: tutti i giorni 10.30/12.30 – 17.00/23.00

Informazioni al pubblico: 329-1231064
Addetto Stampa:
Carlo Antonio Biondo – Ordine Giornalisti 56709
348.3139515

In collaborazione con l’Associazione ART MARGINEM CONCEPT ROOM – Milano
Con il patrocinio del Comune di Cefalù e del Comune di Santo Stefano di Camastra.

Commenti 1

Teresa Palombini
6 anni fa
Auguri!

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