A cura di ContainerLab Luca Bonfanti
La mostra del fotografo Dario Airoldi si colloca nell’ambito della rassegna
“MAGGIO MANZIONIANO” organizzato dal Comune di Merate.
VILLA CONFALONIERI
Viale Garibaldi, 17 Merate (Lc)
Dal 7 al 28 Maggio 2017
Con apertura al Sabato e Domenica
Inaugurazione 7 Maggio 2017 alle ore 17.30
Interverranno:
Andrea Massironi – Sindaco della Città di Merate
Arianna Giardini – guida e mediatrice culturale
Alberto Moioli – Aica International
Apertura della mostra:
Sabato e domenica ore 10:00-12:00 e 15:30-18:30
testo critico di Alberto Moioli
Nel famoso Wilson’s Photographic Magazine del 1909 George Bernard Shaw (Dublino 1856 – Ayot St Lawrence 1950) scriveva della “terribile veridicità della fotografia”. Un magazine molto influente sul quale trovarono spazio anche le opere di Imogen Cunningham2, che insieme ad Ansel Adams fondarono il leggendario “Group f64”.
“La veridicità fotografica” citata da Show e il manifesto del Group f64 rappresentano un punto determinante dal quale possiamo iniziare nel presentare e analizzare l’opera fotografica di Dario Airoldi.
L’Artista meratese, si affida al mezzo fotografico per raccontare la sua verità che altro non è che la “sua realtà”, un punto di vista attento e raffinato che appartiene ad una sensibilità creativa particolarmente colta. Questo approccio alla fotografia lo coinvolge completamente coniugando passione e professione, anima e corpo sono un tutt’uno quando Airoldi si trova ad immergersi nella “caccia” ad un nuovo racconto.
“Un pittore accademico qualsiasi si trova una modella carina, la ritrae come meglio riesce e la chiama Giulietta, sotto la tela mette una citazione di Shakespeare e il quadro è accolto con ammirazione” racconta G. B. Shaw, come pensando allo stupendo bacio rubato da Romeo a Giulietta in una delle quattro copie dell’opera di Francesco Hayez custodita proprio sul lago di Como, nella splendida cornice offerta da Villa Carlotta a Tremezzo. Per il fotografo la questione è assai differente perché sebbene “prende la stessa ragazza carina – prosegue Shaw – la fa mettere in costume, la fotografa e la chiama Giulietta, chissà perché non funziona: lei resterà sempre la signorina Wilkins, la modella. Troppo vera per essere Giulietta”.
Questo limite della fotografia costringe Dario Airoldi ad affrontare il capolavoro manzoniano attraverso la ricerca di nuovi codici del linguaggio espressivo e quello che emerge è uno stile che lo contraddistingue e gli consente di esprimere la sua sensibilità attraverso le emozioni dei luoghi.
I Promessi Sposi interpretati da Dario Airoldi sono protagonisti di scatti che presentano il panorama che ne fu cornice narrante del romanzo, luoghi colti attraverso la ricerca di un’atmosfera che è la stessa vissuta dallo scrittore, la medesima che senza alcun dubbio ispirò l’immortale opera manzoniana, paesaggi che sono entrati nell’anima del fotografo prima ancora d’essere stati immortalati e stampati.
La fotografia può, in questo contesto, essere il pretesto per stimolare un nuovo approccio nella lettura figurativa del celebre testo manzoniano attraverso la magia dei luoghi e suggerendo, si spera, all’attento osservatore, il desiderio di ricercare le atmosfere colte dallo scrittore e dal fotografo.
Accanto a tutto ciò, uno scatto singolare che mi ha particolarmente colpito, “La monaca di Monza” di Dario Airoldi, un’immagine che mi ha immediatamente riportato alla memoria “La Signora” di Giuseppe Molteni.
“Un velo nero, sospeso e stirato orizzontalmente sulla testa, cadeva dalle due parti, discosto alquanto dal viso...”
Dalla descrizione di Alessandro Manzoni alla grazia e alla delicatezza dell’immagine scattata da Dario Airoldi. Immerso nelle parole dello scrittore, il fotografo ha saputo tradurre in immagine le parole del libro. Sono le parole che prendono forma sulla carta fotografica e ci regalano un’immagine fotografica che, come un tuffo al cuore, ci possono riportare al candore poetico descritto dal Manzoni e dipinto da Giuseppe Molteni nel 1847 con la sua indimenticabile “Signora” (Olio su tela - Musei Civici di Pavia).
di Alberto Moioli
BIOGRAFIA DARIO AIROLDI
DARIO AIROLDI - Biografia
Ha iniziato a fotografare nel 1982 con la prima reflex manuale Yashica FX-3 regalo della moglie per il viaggio di nozze.
Ora utilizza attrezzatura professionale Nikon. Nel 1983 pubblica, dopo una personale ricerca sulla presenza del Cigno Reale sui Laghi e Fiumi della Lombardia, il suo primo servizio fotografico con relativa intervista sulla importante rivista mensile NATURA OGGI edita da Rizzoli.
Insegnamenti e consigli dell’Art-Director Valerio Borelli consentono risultati importanti per la sua crescita professionale. Sono iniziate così le collaborazioni editoriali e fotografiche con diversi periodici e mensili. Le sue immagini hanno illustrato copertine delle riviste Atlante, Geodes, Scienza e Vita, Orobie.
Il Giornale di Merate gli affida dal 1987 al 1989 la realizzazione degli inserti a colori con tematiche inerenti al territorio della Brianza. La collaborazione con la Banca Popolare di Sondrio porta nel 1989 la pubblicazione delle cartelle fotografiche “UN ATTIMO UN ANNO” con immagini sulla Brianza - oltre al libro fotografico con altri autori “Immagini e Messaggi” e diversi servizi sul Notiziario. Nel 1991 realizza per la Cassa Rurale ed
Artigiana di Premana il libro “Future in the past”. Un servizio fotografico sulla transumanza con testi del giornalista e scrittore Emilio Magni pubblicato con rispettive copertine su Orobie e dalla Banca Popolare di Sondrio hanno dato spunto alla RAI – Amedeo Goria per la realizzazione di un documentario nel Magazine TG7.
Dal 1995 stipula contratto d’agenzia con LAURA RONCHI/TONY STONE di Milano che gli permette di vedere pubblicato le sue foto su diversi periodici da Grazia a Donna Moderna e dal Sole 24 ore all’Istituto della Enciclopedia Italiana.
Nel 1999 e 2003 è l’autore del celebre Calendario Parco Adda Nord. Grazie alla collaborazione con Bellavite Editore realizza “La Valle dell’Adda” e “Curarsi con la natura”.
Realizza servizi fotografici per WEEKEND viaggi / Le Mappe dei Tesori d’Italia/ Plein Air e molti altri. Diversi calendari personali sono effettuati negli anni, come quelli creati per DMEDIA Group. Spa-Lombardia Netweek - I.B.E. S.r.l. INDUSTRY BUSINESS EURO PEAN.
Il contatto con la natura, la passione della caccia e per l’arte della fotografia, gli consentono di realizzare molte campagne promozionale per diverse Associazioni Venatorie ed essere fotografo di riferimento per le principali riviste del settore venatorio – CACCIA + WEIDMANNSHEIL – CACCIARE TV MAGAZINE - DIANA (rivista che gli ha dedicato uno spazio “CACCIARE IN IMMAGINI”). Sono innumerevoli i servizi fotografici effettuati in tutta Italia e all’estero. Tra i suoi lavori fotografici si annoverano anche i servizi realizzati in Scozia, Polonia, nella Foresta Nera, in Croazia. Gli scatti fotografici di Dario Airoldi sono da anni protagonisti di importanti campagne promozionali di aziende multinazionali leader di settore su scala internazionale.
Dal punto di vista artistico sono da porre in evidenza le mostre fotografiche IN CAMMINO CON DON LISANDER e LA VITA È TUA. Mostre che sono state esposte in autorevoli contesti:
• Palasesto di Sesto San Giovanni
• Salesiani Don Bosco di Sesto San Giovanni
• Palazzo Prinetti a Merate (Lc)
È stato ospite come aut ore alla rassegna “Incontri d’autunno” CFD alla Villa Tittoni Cusani di Desio. Attualmente l’autore sta indagando i “Parchi Pubblici della Brianza” e “Sulle
tracce di Leonardo”.
Dario Airoldi ricorda di se stesso: “vivo emozioni che sono e resteranno solo mie. Altre che cerco di trasmettere, racchiuse in una fotografia.”
Un percorso silenzioso, dettato dagli stati d’animo, rotto solamente dagli scatti della reflex.
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