La presidente della Crpo, Angela Blasi ha esordito riprendendo la strofa di una canzone che dice: “Quando comincerai a vedere il mondo in un modo diverso, il mondo comincerà a cambiare”. Il Premio, infatti, è un'ottima occasione per guardare il mondo in modo diverso. Siamo qui – ha continuato - per ricordare una persona che si è battuta per i diritti delle donne. Questo premio è un premio dal respiro internazionale, un riconoscimento per coloro che occupano il loro tempo prezioso dedicandolo agli altri. Le donne che saranno premiate, sono donne che hanno contribuito attivamente al riconoscimento del ruolo femminile, donne che in diversi ambiti si sono preoccupate del futuro delle prossime generazioni. Tutte le candidate al Premio, sono testimonianza della voglia di guardare avanti, di combattere per risultati sempre migliori”.
“Dobbiamo avviare o riavviare – ha affermato la presidente Blasi - meccanismi istituzionali e non, che possano favorire progressi e processi in questa direzione. La Regione Basilicata sta facendo notevoli passi avanti con la approvazione in Commissione della proposta di legge di iniziativa dei consiglieri componenti l’Ufficio di Presidenza di modifica alle due leggi regionali che riguardano un fondo di solidarietà a favore di donne e minori vittime di reati di violenza sessuale e l'Istituzione di un Osservatorio regionale sulla violenza di genere e sui minori. La Commissione regionale pari opportunità intende supportare, contribuire e partecipare a questo cammino. Ester Scardaccione – ha detto Angela Blasi - era una donna straordinariamente sensibile, una persona che inseguiva un sogno. Un sogno che oggi è realtà. Probabilmente non basterà un premio per ricordarla. Non basterà un premio per rendere omaggio a chi lavora e si impegna per la nostra regione e non solo, per chi combatte per realizzare sogni, ma è un inizio per convincersi delle ricchezze che ci circondano. Da oggi potremmo, veramente, provare a guardare il mondo in modo diverso”.
Cristiana Coviello, figlia di Ester Scardaccione, ha ricordato “l’attualità del suo pensiero e come abbia delineato un percorso di speranza, intriso, purtroppo, di amarezza al cospetto della società contemporanea. Resta viva la necessità di una condivisione di valori da concretizzare per un futuro migliore, per il reale raggiungimento della parità di genere in tutti settori della vita sociale, culturale e politica. Ester Scardaccione costituisce un pezzo di storia della nostra regione che con il suo esempio indelebile invita sempre a tenere alte le fila del dialogo sui diritti delle donne, lavorando tra di loro e sollecitandone capacità e professionalità. Tra i tanti suoi scritti, in sintesi una frase pregnante: ‘L’aver compreso le frustrazioni subite dai più deboli mi ha fatto decidere di mettermi dalla loro parte’. Il valore di mia madre sta tutto nel suo impegno per ‘i più deboli’, come amava definirli, sta tutto nel mettersi in gioco nel suo personale e nella sua professione, distinguendosi nelle tante battaglie intraprese, cercando di mettere insieme tutte le donne, ognuna con il proprio bagaglio di esperienza, con la convinzione che si cambia solo stando unite”.
Cristiana Coviello ha ricordato, anche, “quando negli anni ’80, Ester Scardaccione giunse a Potenza, la nascita dell’Udi, di Telefono donna, del movimento delle donne. Un’esperienza irripetibile, culminata con la firma della ‘Carta di Basilicata’ nel 1997 alla presenza del ministro alle Pari Opportunità, Anna Finocchiaro, sottoscritta da tutte le donne elette nella pubblica amministrazione che chiedevano ai parlamentari lucani e ai rappresentanti delle istituzioni regionali l’impegno per la tutela delle donne, per il loro reinserimento nel mondo del lavoro, una risoluzione per l’incremento delle donne all’interno delle cariche elettive. Chiedevano, soprattutto, l’istituzione di un Assessorato regionale alle Pari Opportunità e la creazione di case rifugio per le donne vittime di violenza. La Carta fa appello a tutte le donne affinchè svolgano “un ruolo di vigilanza per conservarne il valore e gli obiettivi”. Che ne è stato di tutto ciò? Se ricordare ha un senso solo se si è pronti a costruire, la provocazione è: riprendiamo le fila di quel discorso interrotto, rivalutiamo quella importante eredità e stabiliamo in tal modo un filo conduttore con le giovani che devono sapere che in Basilicata ci sono state donne che combattendo ‘ci sono riuscite’”.
La rettrice dell’Università della Basilicata, Aurelia Sole, ha illustrato le motivazioni delle varie premiazioni, non omettendo di sottolineare “ il notevole valore del lavoro della Commissione per le pari opportunità, lo spessore culturale e sociale del premio e la fondamentale continuità da dare alla lotta per eguali diritti e per le stesse opportunità di inserimento sociale e lavorativo”.
Alle premiate un’opera di pregio, consistente in una scultura realizzata dall’artista Tina De Stefano, e una pergamena.
© 2014 - CONSIGLIO INFORMA (Agenzia di Stampa del Consiglio Regionale) - Premio "Ester Scardaccione" 2014.
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