INAUGURAZIONE STUDIO D'ARTE GERARDO COSENZA (Vico Luigi La Vista n° 9, Potenza) - dal 9 novembre al 6 dicembre 2014
Mostre, Potenza, 09 November 2014
L’anima che muove le iniziative dello Studio d’Arte di Gerardo Cosenza (che si inaugura il 9 novembre 2014, in Vico Luigi La Vista n° 9, a Potenza) si pone l’impegno non soltanto di commemorare la vita di un uomo poliedrico che con le sue passioni, anzitutto artistiche,ma non solo, ha portato un enorme contributo alla Basilicata; ma vuole rappresentare anche il grande interesse che lo stesso nutriva per la cultura in generale, come fonte di progresso ed emancipazione. E’ per tale ragione che questo spazio si colloca come cornice capace di accogliere esposizioni d’arte, convegni, corsi e rassegne anche di circoli culturali esterni e con l’obiettivo preciso di portare un contributo sostanziale nella realizzazione di un progetto comune:condividere per crescere. Partner indiscusso,ma non unico,è l’associazione culturale l’Equipe Laboratorio,da lui fondata e grazie alla quale gli eventi fino ad ora proposti hanno concesso, a questa realtà, di godere di mostre e convegni di indubbio valore artistico e culturale. La famiglia è lieta di inaugurare questo luogo con una delle più importanti mostre tenute dall'artista e che vide tra le varie cornici,il Parlamento Europeo di Bruxelles. Una produzione, quella posta in esposizione per l'inaugurazione di questo Studio d'Arte, in memoria di Gerardo Cosenza, realizzata con legno, cartone sagomato, paglia; materiali che si fondono in giochi di colore e forme e si presentano all'occhio del visitatore quali segni di una ricerca profonda e sentita. Uno studio d'elementi quello che Cosenza ci propone tutto da interpretare e motivare. E' come se l'artista non solo offrisse allo spettatore le sue emozioni e riflessioni, ma la possibilità di crearne altre, del tutto personali e sempre nuove. I quadri di Gerardo Cosenza, già titolare della cattedra di Pittura dell'Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria e poi di Napoli, trasmettono fervore, ritmi incalzanti, una forza magnetica che investe in maniera totalizzante. In un susseguirsi di relazioni e formule l'artista costruisce spazi che – come afferma il critico d'arte Francesco Gallo, curatore del catalogo dedicato a Cosenza edito dal Consiglio Regionale della Basilicata – "non si traducono in ripetizioni decorative. Cosenza stratifica i materiali, i colori facendoli diventare sagome di un'altra vita, proposta ora in parallelo ora in trasversale come aspetti di una corrispondenza improvvisa, inaspettata, che si delinea nel superamento di ogni confine, di ogni limite, aprendosi alla somiglianza come segno dell'inganno, ma affidando proprio ad essa la trama del dialogo, del farsi nonostante tutto, opera aperta ad una trasgressiva forma di insinuazione dell'altro, dell'imprevisto". Nel lavoro dell'artista – afferma ancora Gallo – si nota un'assenza narrativa. L'artista si affida ai segni più che alle parole, a quei simboli che nascono dall'intuizione, dall'istinto e che Cosenza imprimeva sulle tele con una forte carica emotiva. "Gerardo Cosenza – scrive il critico e giornalista Rino Cardone - ha relegato, volontariamente, al di là del "muro introspettivo" della memoria e dei ricordi, al di là di quel genere di "malinconia romantica" che è tipica di certa poetica esistenziale mitteleuropea moderna, quella forma di marcata solitudine, ovvero sia quella noia, quella disperazione, persino anche quell'atarassia e quel genere d'isolamento, che colpiscono - una ed ognuna - tutte assieme, l'uomo contemporaneo: vittima come egli è - senza volerlo e suo malgrado - della sua stessa dimensione materialistica e metropolitana".
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