Partendo dall’idea che ogni artista è, e rappresenta tutta la sua opera, si capisce subito, guardando i quadri di Luciano, che il mondo che ci circonda appare il filo conduttore imprescindibile della sua ricerca.
Così nelle sue immagini, in quel susseguirsi di uomini e donne, di amiche, di bambini che si librano in ambienti a noi noti e quotidiani, ritroviamo fotografie scomposte della nostra stessa vita. Un pittore quindi della realtà dei nostri giorni, che ci pone inesorabilmente davanti ai nostri pregi e difetti, al nostro modo di affrontare le giornate viaggiando su metropolitane o passeggiando su una strada, portando magari i nostri figli sulla giostra o a correre in un prato per poter gioire di un divertimento semplice quanto passato, come il fare le bolle di sapone.
Ma non dobbiamo pensare alla ripetizione pedissequa e fotografica di ciò che ci circonda e questo vale anche nella produzione grafica, più attenta e misurata ma strutturalmente piena, e che non diventa mai ordinaria nella ricorrente presentazione di figure femminili.
La sua ricerca però va oltre e fa, di trasparenze e intersezioni astratte, il suo punto di forza per emergere e uscire da quella che potrebbe diventare solamente una trasposizione dei nostri comportamenti e di come questi influenzano il nostro agire.
Ecco quindi i colori accesi, il rosso, il blu, che si evidenziano e colpiscono l’occhio creando suggestioni e promiscuità fra quello che rappresenta la realtà e il sogno.
Ecco ancora gli intarsi cromatici che frammentano la figura e la trasformano graficamente in una personale visione del circostante che, pur legandosi intimamente agli stereotipi che ci connotano, prende una vita propria più onirica e intima.
Ecco infine la struttura compositiva del quadro che non lascia niente al caso, che lega personaggi e tonalità di colore per raggiungere un tutt’uno dal forte impatto visivo e intimo.
Guardando queste opere ci sentiamo in affinità espressiva con l’autore di cui si apprezza soprattutto il suo interesse per la natura dell’animo umano e la sua curiosità nell’indagarlo a fondo, per trarne e capirne i malesseri e quel nascosto senso di impotenza che giornalmente ci assilla. La sua pittura ci indica pertanto un percorso, una strada per interpretare e ragionare su di noi e sulle nostre vite, per renderle scevre da condizionamenti e omologazioni della società e per liberarci quindi da inutili fardelli quotidiani.
Sonia Toncelli
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