Mostre, Firenze, 07 April 2018
[…] Le opere di Borin sono centrate nella rappresentazione di figure umane; l'uomo, e più spesso la donna, sono i soggetti centrali delle sue produzioni artistiche. Per questo credo che non ci si possa avvicinare ai suoi quadri senza avere la tentazione, anzi direi senza obbedire all'esigenza, di una lettura sociologica e filosofica della sua arte.
[…] Le sue opere, via via che il tempo le stratifica, sono anche un catalogo preciso ed accurato, una documentazione storica, delle mode: su quello che si portava indosso, su come si arredava la casa, di quali oggetti, di quali materiali si sostanziava lo stile e la vita di un preciso decennio. Ma al di sopra di questa funzione descrittiva, da occhio neutro, così vivida e meticolosa, la pittura di Borin, vuole mettere in opera un ragionamento sugli effetti costrittivi della modernità nel sovraccaricare i soggetti umani di abiti comportamentali e psicologici imposti ai diversi momenti, alle diverse funzioni, scanditi dalla vita giornaliera.
[…] In questo stereotiparsi docile ed ubbidiente del soggetto urbano,in questo conformarsi imitativo alla norma, Borin legge un sottile ma profondo malessere, il "disagio della civiltà " individuato da Freud, disagio che accende piccole nevrosi e psicopatologie, che mina e avvelena anche i momenti più gradevoli della giornata, che li vela di apatia e della noia del deja vu . Non si tratta qui di una denuncia barricadiera od eroica, né della ricerca di aspetti estremi della crudele stratificazione sociale. I personaggi di Borin sono nostri vicini di casa, nostri colleghi, nostri amici e conoscenti, professionisti e borghesi, uomini e donne in giro per la città, nostri incontri occasionali d'ogni giorno. Sono loro, ma altrettanto appariamo così, agli occhi degli altri, noi stessi. Sono il nostro doppio, la nostra immagine riflessa.
[…] L'uomo attuale è quanto rimane dal lavorìo corruttivo ed uniformante delle merci e del feticismo delle mode. Eppure, sembra dirci l'artista, nella modernità noi occidentali abbiamo trovato conforto,siamo sfuggiti ai bisogni primari, alla penuria e alle altre limitazioni della persona umana. Pur immersi nelle contraddizioni abbiamo conquistato tempo di vita liberato dalla necessità e abbiamo aperto la strada a potenzialità nuove. Dobbiamo imparare a comandarle e padroneggiarle, invece di subirle passivamente e pervasivamente, per ottenere una rigenerazione del soggetto umano e del suo mondo.

Tratto dalla presentazione del Prof. Enio Lucherini sul sito del Museo della Scuola
( http://www.museodellascuola.it/prime-letture-di-luciano-borin/ )

Commenti 3

Teresa Palombini
6 anni fa
Auguri!!
Maria Cristina Rumi
6 anni fa
Complimentissimi!!!!!
Cat
6 anni fa
Cat Fotografo
Auguri!

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