La Mostra
L'artista italiana Monica Marioni presenta il ciclo completo delle sue nuove opere appositamente create per questa mostra. In queste opere d’arte digitale, imponenti e molto dettagliate, Monica Marioni prosegue la sua ricerca sull’emotività dell’individuo, re-interpretando in modo coraggioso e contemporaneo figure ancestrali quali le ninfe. Per loro tramite personifica i quattro elementi classici, l'aria, il fuoco, la terra e l'acqua, a loro volta allegorie delle diverse esperienze emotive di ognuno di noi.
L’introspezione è tematica centrale di tutta la ricerca di Marioni, che nel corso degli anni ha sempre vestito di elegante figurazione un rigoroso percorso diretto al centro dell’uomo, dei suoi retaggi, paure, emozioni. E’connaturato a questa ricerca l’allargamento progressivo del campo visivo dell’artista, che oggi con questa mostra giunge a mettere in relazione dialogica simbologie ataviche (i quattro elementi) e caratteristiche dell’animo umano contemporaneo (le diverse fasi ed esperienze emotive) attraverso un alfabeto leggibile ed affascinante (le ninfe).
Gli elementi rappresentano nella filosofia greca, nell'aritmetica, nella geometria, nella medicina, nella psicologia, nella chimica, i regni del cosmo, in cui tutte le cose esistono e consistono. Marioni li utilizza considerandone l’etimologia, stoicheion, in greco principio, inizio, componente minimo.
L’artista tralascia ogni ulteriore declinazione pregressa degli elementi, e con felice e originale intuizione li intende quali campi fondamentali dell’ esperienza emotiva umana. Dichiara che l’uomo nel corso della propria vita sperimenta più o meno coscientemente stati d’animo rappresentabili di volta in volta come aggressivi e appassionati, (fuoco) leggeri e sognanti (aria), mutevoli e trascinanti (acqua), razionali e propositivi (terra).
Come da propria tradizione iconografica, Marioni personifica tali concetti, inserendo poi i soggetti figurativi in uno spazio popolato da elementi dal sapore onirico, enigmatici significanti che, disseminati attorno ai protagonisti, ne completano il significato.
Marioni si affida ancora una volta alla figura femminile, la donna angelicata di letteraria memoria, per guidare l’osservatore alla comprensione di una realtà immateriale. In questo caso la guida è rappresentata dalle le Ninfe, depurate anch’esse di ogni significazione pregressa e utilizzate qui in senso stilnovistico, come novelle Beatrici.
Per Marioni d’altronde << Il mio segno figurativo non è che lo specchietto per allodole che chiama l’attenzione dell’ osservatore all’opera, il cui significato compiuto risiede negli elementi disseminati attorno al soggetto rappresentato >>.
Le nove opere in mostra possono dunque considerarsi allegorie delle nostre esperienze emotive, che intendono fornire un impulso elettrico direttamente all’emotività dello spettatore, il quale coglie nell’ immobile figurativo surrealista l’universalità senza tempo delle dinamiche emotive umane.
Marioni dunque è:
artista vera, poiché non rappresenta, bensì fornisce una lettura concettuale personalissima e attuale di quanto ognuno di noi fronteggia durante la propria vita;
artista italiana, perché la lettera figurativa e compositiva rimanda a illustri predecessori nostrani, ed i retaggi concettuali affondano nella più alta tradizione letteraria italiana;
artista contemporanea, nell’utilizzare i più diversi elementi iconografici spogliandoli dei precedenti connotati e rendendoli attuali e potenti una volta inseriti nel proprio alfabeto;
artista laica, nel riconoscere al sacro la virtù di predisporre l’osservatore all’accoglienza di uno stimolo ed alla raccolta introspezione. Da qui la scelta della location espositiva.
Su tutti i lavori della mostra dunque si scopre una giovane donna. Essa rappresenta come detto un'allegoria dell'elemento e le sue qualità. Indossa un magnifico abito, è circondata da uno strano scenario ricchissimo di simboli segreti. Il carattere della ninfa è introverso, spirituale e mistico, il contenuto dell'ambientazione si riferisce a tutte le epoche e culture. Il mondo orientale e quello occidentale, ma anche passato e futuro, sembrano essere fusi insieme in ogni immagine. Ma soprattutto, le opere parlano di bellezza interiore ed esteriore, di purezza ed eternità, nonché di emozioni e sensazioni.
Seguendo un percorso profondo, l'artista ha scelto quattro modelle, ha conferito loro con cura uno stile particolare, le ha messe in posa con precisione e ha scattato immagini ad alta risoluzione. A volte, Monica Marioni ha persino dovuto mettere insieme diverse immagini di una persona per poter ottenere la risoluzione necessaria. Gli abiti, il trucco e le acconciature sono stati tutti inventati e prodotti personalmente dall'artista Monica Marioni. L'artista ha dedicato molte ore per ogni "ninfa" in modo da preparare viso e capelli con cura. Dopo aver scattato le foto, ha trascorso giorni e notti davanti al computer per aggiungere tutti i dettagli e creare immagini equilibrate e ben composte.
Fa parte del concetto il fatto che i colori delle opere siano stati ridotti e lo sfondo sia stato mantenuto per lo più nero o bianco. Monica Marioni ha realizzato alcune opere secondarie per singolo elemento partendo da una "opera madre" in cui la ninfa domina l'elemento. Nelle opere secondarie è l'elemento che controlla la ninfa.
In occasione della mostra verrà pubblicato un catalogo.
La Performance
Durante la prima ora di apertura, al centro della sala espositiva, coperto da un cono di luce, vi è un cerchio di sabbia sul pavimento. Nel centro della sabbia, c'è un blocco di pietra, un antico albio in pietra di Vicenza. In questo scenario, le quattro "ninfe" protagoniste delle quattro opere principali si muovono e camminano silenziosamente e lentamente testimoniando il ciclico susseguirsi delle emozioni umane. L'osservatore attento noterà come le ninfe, “Terra” "Aria" "Fuoco" e "Acqua", formino simbolicamente una piramide con quattro lati.
Quarantacinque minuti dopo l'apertura della mostra, le giovani donne scompariranno e la performance terminerà. Resterà soltanto la sabbia con le impronte e la pietra a simboleggiare tanto la fugacità del tempo quanto l'eternità degli elementi.
L’ Artista Monica Marioni
Marioni nasce vicino a Treviso nel 1972, si laurea in Scienze Statistiche, e si avvia ad una carriera manageriale che presto abbandonerà per dedicarsi interamente a quell’arte, che fin da giovanissima ha coltivato in ogni momento libero, lavorando per lo più di notte. Il punto di svolta nella sua vita artistica è il 2004, quando viene scoperta dalla curatrice di livello internazionale Antonina Zaru, titolare della Capricorno Gallery con sede a Capri e Washington D.C. e già legata ai successi di artisti come Frangi, Pignatelli, Nam June Paik. Da allora l’impegno artistico è diventato totale, e affrontato da Marioni quotidianamente per diverse ore al giorno con il fervore di chi crea anzitutto per propria necessità interiore.
Espone ormai con continuità in Italia e all’estero: le personali presso Carlo Livi Gallery di Miami, nello showroom Poltrona Frau di Washington D.C. e presso il museo di Arte italiana di Lima (Perù) sono solo alcuni esempi recenti, così come il conseguimento del 1° premio “Fiorino d’oro” a Firenze, la partecipazione a Detournement Venise 2009, evento collaterale alla 53esima Biennale D’Arte di Venezia, con la videoinstallazione EGO e l’esposizione pittorica permanente ALTER EGO, tuttora visitabile negli eleganti ambienti dell’ Hotel Stucky Hilton Venice.
L’interesse internazionale riservato alla sua ricerca trova ulteriore conferma nell’ invito a realizzare un’opera per MMX 2010 International Fine Art Collection, licenziatario per i prodotti artistici ufficiali 2010 FIFA World Cup South AfricaTM . L’iniziativa ha coinvolto cinque giovani artisti per paese partecipante ai mondiali invitando ciascuno a realizzare un’opera a tema. Tra gli italiani scelti anche Andrea Chiesi.
Il Curatore Oliver Orest Tschirky
Il curatore e critico d'arte svizzero Oliver Orest Tschirky organizza e realizza mostre e progetti d'arte contemporanea in tutto il mondo. Ha conseguito un dottorato in Relazioni Internazionali presso l'Università di St. Gallen, in Svizzera ed un'abilitazione svizzera di avvocato, oltre ad aver partecipato ad un Master in Storia dell'Arte e Letteratura Spagnola presso l'Università di Berna, Svizzera. Ha ricoperto incarichi quali Assistente Curatore del Museo di Belle Arti di Berna, Curatore del Kunsthaus Langenthal, Vice Direttore di Art Basel, Direttore della Galleria Artvera's a Ginevra, e Direttore dell'Accademia d'Arte di St. Gallen.
In qualità di storico dell'arte, Oliver Orest Tschirky ha una vasta esperienza di musei e spazi espositivi sperimentali, oltre che nella realizzazione e cura di cataloghi di mostre e di altre pubblicazioni, nonché nell'organizzazione di progetti e manifestazioni culturali. Si è specializzato nell'arte moderna e contemporanea, preferisce approcci sostenibili e interdisciplinari. Comunica in lingua inglese, tedesca, francese, spagnola e italiana.
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