La web exhibition si sostanzia in un filmato pubblicato sul sito dell’artista che presenta la mostra, realizzata in un non-luogo non visitabile fisicamente, idealmente collegato al Padiglione Italia in chiusura.
L’opera realizzata da Marioni è esito delle riflessioni maturate negli anni di attività artistica, che prende forma, pungente e diretta, in occasione della imminente chiusura della Biennale di Venezia, e segnatamente del padiglione Italia curato da Vittorio Sgarbi.
Marioni non entra nella querelle che già ha visto contrapposte argomentazioni più o meno legittime di curatori, critici e artisti inclusi o esclusi, bensì rileva come la dilatazione smisurata dell’iniziativa ed il numero degli artisti coinvolti abbia chiaramente spostato (ancora una volta, ancora di più), il senso e l’attenzione dalle opere all’idea curatoriale. Secondo l’artista questo ha portato non ad un novello Salon des refusees, ma ad un opera d’arte collettiva, una piramide eretta dagli innumerevoli partecipanti al proprio curatore-faraone. In definitiva, quel che rimarrà sarà il monumento ed il suo nome, non l’operato del singolo artista.
Dunque con E’ l’arte italiana oggi! CAPRE! CAPRE! CAPRE! Marioni fissa in un flash rivelatore la sua visione della scena artistica italiana. Con un pizzico di vis polemica affidato alla tecnica realizzativa usata, che esce dalla normale produzione propria dell’artista facendo il verso alle metodologie usate da molti protagonisti contemporanei.
Ma l’iconica figura di Sgarbi qui protagonista non è negativa, anzi al contrario. Per dirla con l’artista, <
Il vero esito è la riflessione profonda sul ruolo contemporaneo dell’opera d’arte, intesa come oggetto, il cui portato non deve limitarsi all’iconicità e al significato, ma comprendere anche qualità compositive e realizzative assolute, nel solco del lavoro dei grandi maestri, specialmente italiani.
Dunque la provocazione, una discesa nel campo dell’opera comunicativa tout-court sottolineato dalla sovrapposizione dei nomi di opera e mostra, un’unicum espositivo realizzato in un non-luogo idealmente collegato con il padiglione Italia di Venezia. Un’operazione che sottolinea il protagonismo assoluto del curatore su gli altri suoi pari, evidenzia l’assenza dell’opera d’arte nelle dinamiche del mercato artistico attuale, riporta la riflessione fatta sul padiglione Italia e sull’unica opera da esso proposta, l’idea curatoriale.
Marioni ha all’attivo diverse esperienze espositive in Italia ed all’estero, tra le quali l’installazione EgO, presentata a Venezia nel 2009 nell’ambito dell’evento collaterale alla 53esima Biennale D'Arte di Venezia denominato Detournement Venise; la personale presso il Museo de Arte Italiana di Lima nell’ambito del foro economico culturale tra italia e Perù – 2009 e la personale Ninfe, realizzata nel 2010 a Vicenza in collaborazione con Fondazione Vignato per l’Arte a cura di Oliver Orest Tschirky.
Ad oggi Marioni è seguita da tre curatori indipendenti, tra i quali il già citato Oliver Orest Tschirky, con ciascuno dei quali sono in cantiere progetti espositivi.
Links utili:
Bio artista www.monicamarioni.com/index-1.html
CV artista www.monicamarioni.com/index-3.html
Sul curatore:
http://www.lobodilattice.com/chi-muove-larte-carta-didentit%C3%A0- anna-caterina-bellati
http://www.exibart.com/profilo/autoriv2/persona_view.asp?id=2672
Info/Ufficio stampa: STUDIO MARIONI – Federico Barosco
Tel 0444-360538
Mob +39 3299423343
Mail marioni@monicamarioni.com
Gallerie di riferimento per Marioni:
Gagliardi Gallery in San Gimignano (www.galleriagagliardi.com)
Art Channel Gallery in Beijing (artchannelgallery.com.cn)
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