La mostra proseguirà sino al 31 Agosto 2019, dalle 18:30 alle 21:00.
Ingresso libero.
Quello dell’identità è un concetto delicato, che interessa tutti in prima persona e che attraversa problemi e concetti trasversali a tutte le scienze umane, studiato e analizzato in svariati campi e con strumenti differenti.
Oggi si parla molto del concetto di identità; forse se ne parla perfino troppo, nel senso che quando un concetto è sovraesposto significa, il più delle volte, che, a livello pratico, esso è in via di estinzione.
In questo progetto espositivo, il tema dell’identità viene affrontato, attraverso le opere di Francesco Cosola, Veronica Liuzzi e Teresa Romano, per raccontare lo scandaglio interiore, l'esplorazione del sé e della propria identità e interiorità, anche in relazione al mondo esteriore.
“Collateral Identity” sta ad indicare una strada alternativa e parallela alla realtà, più sicura e confortevole, dove rifugiarci per essere noi stessi. Oppure, al contrario, è una identità corrotta, non vera, è un'identità collaterale, perché alterata e distorta dagli schemi e idiomi sociali. Un effetto collaterale vero e proprio.
L'arte, in questo contesto, assume la funzione terapeutica e riflessiva su queste forme di identità in costante trasformazione. I tre artisti trattano la tematica in maniera differente, libera e personale, fluida e graffiante, attraverso lavori coraggiosi e viscerali, che provano a scavare nel profondo e che si pongono interrogativi importanti, capaci di spalancare panorami di significato imprevisti, visuali su infiniti da analizzare con esercizio perpetuo d’attenzione.
Francesco Paolo Cosola è un artista di Bitonto. Nella sua ricerca artistica indaga, con delicatezza, l'identità spirituale, servendosi di un’iconografia sacra. Oggetti e immagini, che prendono ispirazione da una cultura religiosa, propria della sua terra, dove religione è sinonimo di Folklore, costume, ma soprattutto, un richiamo alle antiche tradizioni.
Veronica Liuzzi è originaria della provincia di Taranto. La sua ricerca parte da una riflessione sul corpo umano in relazione al mondo circostante, indagando sul rapporto tra uomo e tecnologia, in particolar modo sull’ossessione dei selfie. Nei suoi autoritratti fotografici, la Liuzzi rompe lo schema di questa tendenza ossessiva, fotografandosi col volto coperto da oggetti che diventano parte integrante del corpo, per diventare altro.
Teresa Romano è un’artista visiva di Bari. Nei suoi autoritratti non vi è egocentrismo, né vanità. Sono autoritratti che invece tendono verso la conoscenza e la consapevolezza di un “io” celato e primitivo, il quale le permette di esplorare il mondo che la circonda, dato che ogni essere vivente è un piccolo universo, irripetibile. I nostri occhi, la nostra bocca e le nostre mani sono, quindi, territori da sondare, e che ci forniscono, in tal senso, gli strumenti necessari per poter conoscere il mondo, lì fuori.
Commenti 0
Inserisci commento