nel tempo, alla ricerca di quegli stimoli in grado di completare il proprio bagaglio culturale o di esperienza.
Il percorso si chiude nella sala del Capitolo che vede protagonista Andrea Marini. La meditazione si fa qui tridimensionale: forme a tutto tondo cadenzano un cammino ritmato da riferimenti storico-artistici, da
suggestioni meta-reali e da proposte visive assolutamente non convenzionali.
R13;Distanze spesso solo apparenti sono quelle che separano le discipline artistiche coinvolte in questa mostra –
spiega la curatrice Fabiola Manfredi – arti manuali e arti tecnologiche, arti dello spazio e arti del tempo.
Espressioni che dialogano con lo spazio (installazioni) o che sullo spazio costituiscono la loro sintassi (la pittura) e forme espressive che interagiscono con il tempo, tentando di cristallizzarlo in una forma (la fotografia) o modellando il flusso temporale e quello dei pixel in una direzione visuale (il video e le sue
derivazioni).
R13;Osservando un‘opera d‘arte - afferma Antonio Parpinelli - possiamo renderci immediatamente conto di quanto gli artisti possono essere lontani e incompatibili tra loro ma, al tempo stesso, così vicini alla verità
attraverso una sensibilità unica e rara.
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