Personale di Jessica Pintaldi “Attraverso la pittura”
Mostre, Roma, 06 October 2009
Titolo dell’evento: Personale di JESSICA PINTALDI “Attraverso la pittura”

Artista: Jessica Pintaldi

Spazio espositivo: Caffè Emporio
Data del vernissage: 6 ottobre 2009
Data di chiusura: 31 ottobre 2009
Piazza dell’Emporio, 2 00153 Roma

Abstract di presentazione: Il paesaggio è il polo d’attrazione attorno a cui ruota la ricerca di Jessica Pintaldi; l’acquerello è la tecnica prediletta, la carta bianca il supporto

Orari : 18 alle 02 tutti i giorni
Ingresso libero
A cura di Tiziana Di Bartolomeo e Francesca Romana Afflitto

Organizzazione: Seven Pm 3471828458
www.sevenpmeventi.it info@sevenpmeventi.it
e Espressioni D’Arte
www.espressionidarte.it info@espressionidarte.it
Testo critico di Alessandro Agresti

Il paesaggio è il polo d’attrazione attorno a cui ruota la ricerca di Jessica Pintaldi; l’acquerello è la tecnica prediletta, la carta bianca il supporto. L’artista abbraccia con lo sguardo quel che ha di fronte e vi si immerge: i palazzi e le strade, gli elementi che compongono l’immagine reale, vengono destrutturati e ricomposti in moduli al cui interno appaiono figure-segni che rimandano a ciò che ha colpito l’occhio dell’artista, che si è impresso nella sua memoria e nella sua sensazione. Il bianco del foglio non è concepito come vuoto, o come spazio da riempire completamente con la figurazione: non è assenza, è parte integrante dell’immagine, e come essa è significante. La trasparenza dell’acquerello non lo ricopre, al pari delle zone di colore si dilata e si contrae, arretra ed avanza in un movimento quasi musicale. Gli stacchi tonali creano ritmo, il modo in cui viene steso il pigmento guida l’occhio all’interno dello spazio pittorico: entrambi rimandano allo svolgersi nel tempo del fare pittorico. Il processo di formazione dell’immagine, nell’artista, della sua raffigurazione, nella tela, della sua percezione, nel fruitore, vengono quindi posti in risalto, e si giunge ad un sapiente equilibrio tra un processo razionale, in cui la forma è sfrondata di tutti i particolari accessori e quasi ridotta alla sua essenzialità, ma mai geometrizzata e conclusa in una formula
matematica riproducibile, ed uno emotivo, in cui la sensazione guida il pennello, sceglie il colore, dilata le forme e le fa rispondere tra di loro, alla ricerca di equilibrio compositivo. Le opere dialogano fortemente con lo spazio circostante, sia perché l’acquerello e la carta si lasciano attraversare dalla luce, sia perché il ritmo con cui sono disposti gli elementi della figurazione quasi continua al di fuori del campo della pittura e crea rispondenze con lo spazio espositivo, andando incontro al fruitore. Le immagini di Jessica Pintaldi non s’impongono
prepotentemente, non sono informate da un movimento convulso, ciò che le caratterizza è la leggerezza, la grazia, l’estrema eleganza del segno e della stesura del colore: evocano o accennano alla realtà oggettiva, a volte tendono a rappresentarla, sempre ricomponendo le asimmetrie, stemperando gli effetti troppo drammatici o enfatici. Il percorso dell’artista è orientato verso la ricerca dell’iconicità e dell’assolutezza figurale, perché il dato oggettivo subisce un processo di decantazione profondamente meditato: quel che rimane è un segno che è nello stesso tempo struttura e sensazione. Le immagini appaiono come fissate nell’attimo, sospese tra quel che non c’è più e quel che sarà, indicano un orizzonte altro, sono tappe di un cammino esperienziale in cui l’armonia raggiunta appiana i contrasti in una simpatia oltre il tempo e lo spazio.

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