Personale presso lo Spazio Aquifante Castellanza - giugno-settembre
LA MATERIA HA UN SOGNO
Dalle mute profondita' in cui la forza oscura dei millenni centellina il tempo, la materia sogna di farsi luce e splendore, e il suo sogno e' l 'oro. Lo sapevano bene gli alchimisti: come pastori dell 'Essere provavano a istruire la chimica inconsapevole degli elementi a un progetto sovrano. Eliminare scoria e ritardo, raffinare dall 'indifferente opacita' dei giorni l 'elemento nobile e filosofale. Lo sapevano i saggi antichi, che in una mitica eta' dell 'oro collocarono la grazia ineffabile di una perfezione originaria, appena sbozzata dalle dita degli dei e per sempre nostalgicamente rimpianta come un porto sicuro, nelle bufere della storia di poi. Lo sa l 'artista, che restituisce allo sguardo di tutti noi la forma di un mondo fresco e sorgivo, un mondo quale mai esistette nel passato evolutivo della specie ma esistera', finalmente, nello stupore aurorale dell 'Opera.
R.E.M.I.D.A. assume l 'onere di un simbolismo ancestrale, per ridare alla prosa dei giorni il suo sogno antico: la qualita' che infrange il dominio della quantita', la nobilta' che accusa l 'omologazione, la gratuita' del bello che smentisce la riduzione dell 'essere a merce. R.E.M.I.D.A. torna ad ascoltare l 'appello accorato della terra, che implora di essere liberata dall 'esilio della tecnica e restituita alla interrotta avventura filosofale. E, di nuovo, il sacro e il profano tornano a parlare una sola lingua. L 'altezza non piu' inarrivabile, torna ad offrirsi al tatto come un tempo, quando l 'effigie del dio si lasciava decifrare nella dolcezza del seno o nel profilo appena intravisto del viandante, nella sagoma lunare emersa dall 'ombra, altera e benedicente. E seguendo la parabola della luce che si fa carne e storia, siamo strappati all 'insensato del sempre e del mai, e si torna ad avere direzione e sentiero, in salita.
Valter Binaghi - digilander.libero.it/doctor.blue
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