vado a letto presto
Mostre, Latina, 10 May 2014
Sabato 10 maggio 2014 sarà ANTONIO CERVASIO (napoletano di nascita, classe 1980) ad inaugurare la 5° tappa della stagione espositiva della ROMBERG.

Pittura, scultura e video saranno i protagonisti di questo nuovo appuntamento nello spazio ROOMBERG project di Latina.



Vado a letto presto… disse qualcuno all’orecchio di Antonio Cervasio, suggerendo direzioni anomale della figurazione, indicando vertigini sorprendenti per un Paese - l’Italia - dove molta pittura del passato ha preferito le ore piccole e ha favorito le comete dinamiche (futurismi), la luna e il cosmo (metafisiche), il rumore stridente della notte (informale), i figuranti che si muovono nel buio (surrealismi). Pochissimi artisti sono andati a letto presto, così da favorire le zone nobili della giornata, il sole mediterraneo, la direzione meno obliqua, così da varcare il cuore del quotidiano coi suoi linguaggi, i suoi verbi al presente, i suoi modelli pedagogici.

Gastone Novelli fu una stella solitaria che appuntava brandelli di linguaggio sulla geografia diurna della tela, Mario Schifano conosceva benissimo la notte della pittura ma non disegnava le ore dopo l’alba, quando la città si ridestava dal torpore del buio… ma restano felici eccezioni, da estendere a Gianfranco Baruchello, Pablo Echaurren e pochi altri, tutti outsider incredibilmente “diurni”.

Cervasio ci rivela oggi un possibile spazio catartico della pittura: quello delle nozioni ripescate, dei ricordi col verbo al futuro, di un infantilismo che contiene l’antidoto contro l’anonimato dell’immagine. Una pittura che attraversa la giovane età con l’ordine iconografico della maturità acquisita: e lo dimostra l’equilibrio degli elementi, il rigore del segno, la gestione mai casuale dei colori ad elevato valore simbolico.

Vado a letto presto… sembra dirci Cervasio dal suo mondo bianco di piccoli gesti che hanno la chiarezza del giorno, la nitidezza dell’occhio aperto, la poesia solare delle note universali.

Sole, acqua, cortili, giardini, altalene, animali domestici, canne da pesca… e poi scende il buio, la stanchezza si arrampica sul corpo ma la pittura ha già fatto il suo dovere… è ora di dormire.



Saturday the 10th of May 2014 Antonio Cervasio (Neapolitan by birth, class of 1980) will be the one inaugurating the 5th stage of ROMBERG’s exhibition season.

Painting, sculpting and videos will be the protagonists of this new appointment in the ROOMBERG space project in Latina.



I’m going to bed early… said someone into Antonio Cervasio’s ear, suggesting anomalous directions of figuration, indicating surprisingly dizzying heights for a country - Italy - where in the past a lot of painting has preferred the late hours of the night and favoured dynamic comets (futurisms), the moon and the cosmos (metaphysical), the jarring sound of the night (informal), the appearances moving in the dark (surrealisms). Very few artists went to bed early, so as to favour the noblest parts of the day, the Mediterranean sun, the least slanting direction, in order to go beyond the heart of the familiar with its language, its present tense verbs, its pedagogical models.

Gastone Novelli was a solitary star who wrote down fragments of language on the daytime geography of the canvas. Mario Schifano knew the night of painting very well but he did not draw in the hours just after sunrise, when the city awakened from the numbness of the dark… but some happy exceptions remain, that are extended to Gianfranco Baruchello, Pablo Echaurren and few others, all incredibly “diurnal” outsiders.

Cervasio reveals to us today a possible cathartic space of painting: that of notions found again, of memories in the future tense, of a childishness that contains the antidote against the anonymity of the image. A painting that travels through youth with the iconographical order of achieved maturity: and it is demonstrated by the balance of the elements, the severity of the mark, the management, never random, of highly symbolical colour.



I’m going to bed early… this is what Cervasio seems to be telling us from his white world of small gestures, that have the clarity of daytime, the sharpness of the open eye, the sunny poetry of universal notes. Sun, water, courtyards, gardens, swings, pets, fishing rods… and then it becomes dark, tiredness creeps up on the body but the painting has already done its duty… it’s time to sleep.


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