Mostre, Ferrara, 19 March 2014
I quadri di Massimo Rubbi nascono dal bisogno di esprimere, attraverso il segno e il colore, emozioni che lasciano intravedere scene infantili e primitive, sviluppate con un tratto "musicale", giochi di figure che si intrecciano quasi a nascondere immagini, che poi appaiono come una intima rivelazione. Proprio la musica, il ritmo e l'improvvisazione nei lavori di Rubbi giocano un ruolo importante attraverso un "primitivismo" caratterizzato da un gesto sensuale e ritmico con il quale l'artista traduce la sua visione onirica della realtà. Il suo segno può' essere accostato, con diversi contenuti, al graffitismo metropolitano di Keith Haring, in cui lo spazio di fondo, spesso monocromatico, è sapientemente riempito di piccoli oggetti o figure caratterizzati da colori primari e contorni netti senza mai sovrapporsi, ma che si accostano quasi a formare un puzzle da cui emerge, a ben guardare, un tema dominante.

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