Tutti scriviamo: da quando abbiamo sei anni (cinque quelli che hanno più fretta degli altri) e fino a quando moriamo. E scrivere, in fin dei conti è facile: più facile di molte altre operazioni che ci troviamo a fare, più o meno quotidianamente, nella nostra vita. Si tratta di prendere quei ventisei segni che da secoli associamo a ogni lettera dell’alfabeto e mescolarli tra loro. Il gioco è fatto. Ma come vale per ogni gioco, anche quello della scrittura ha le sue regole. E i trucchetti per aggirarle. Per vincere. Circoloquadro ripete l’esperienza del suo corso di scrittura creativa, guardando in modo specifico – è questa la sua natura – all’ambito dell’arte. Della quale e nella quale molti scrivono, tra critici e curatori, giornalisti e artisti stessi. Non sempre al massimo, però.
| CONCEPT |
Il corso di Circoloquadro si chiama Ma che belle parole. È la frase con cui Luciano Rispoli, in un vecchio talk-show, sottolineava gli interventi più riusciti da parte degli ospiti. Non necessariamente i più pregnanti o profondi: ma i più ficcanti, i più ammiccanti, i più convincenti. Quelli che entravano da un orecchio e restavano a vagolare nel mezzo, senza uscire da quell’altro. Circoloquadro non ha la pretesa di insegnare a scrivere best-seller, né quella di risolvere le sorti della letteratura internazionale. Ma dopo averne lette e scritte tante crede di poter dare qualche consiglio su quali parole funzionano e quali no. Quali sono belle e quali no.
| FORMAT |
Ci sono quattro moduli da due incontri ciascuno. Ogni incontro dura due ore. In totale fanno sedici ore. Non è obbligatorio partecipare a tutto il corso: si può scegliere anche un solo modulo, oppure più di uno. Ogni incontro prevede esercizi individuali e collettivi da svolgere in loco, più esercizi da fare casa. Ci sono i compiti, insomma: come a scuola. Se non si prova, se non si fa, se non si sbaglia, non serve a niente. I moduli sono questi:
1 – Parlo
Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo? Circoloquadro si è reso conto di quanto raccontare se stessi, il proprio lavoro, sia difficile: capita di leggere profili, portfolio, biografie che spaziano dal lacunoso al ridondante, spesso senza centrare le informazioni che invece è utile passare a chi legge. Questo modulo non insegna a redarre un curriculum vitae: per quello basta Google. Ma visto che, per chi fa o prova a fare un mestiere creativo, raccontarsi in modo efficace è indispensabile, proviamo a dare qualche dritta su come spendere belle parole su di sé. Missione tutt’altro che banale...
2 – Dico
Come funziona l’informazione culturale in Italia? Cosa fa il giornalista che si occupa di arte? Come lo fa? E come cambia il suo lavoro a seconda che si muova sulla carta stampata, in televisione, per radio o sul web? Questo modulo prova a mettere ordine nel mare magnum di chi scrive di arte e cultura. Imparando insieme a leggere meglio, per scrivere bello.
3 – Clicco
Un conto è usare i social network come passatempo, altro paio di maniche è usarli per lavoro. Idem dicasi per un blog: nato come diario (mica troppo) intimo e diventato in molti casi un sostituto di altri canali di informazione tradizionali. L’uso professionale di questi nuovi canali ha ovviamente le sue regole: vediamo quali...
4 – Critico
La schiera dei critici d’arte è forse seconda solo a quella dei potenziali allenatori della nazionale di calcio, con l’aggravante che non si palesa solo in occasione dei Mondiali... Scrivere la pagina critica che accompagna il lavoro di un artista (peggio ancora: scrivere il contributo per un catalogo!) è operazione delicatissima e complessa.
| OUTPUT |
Durante il corso produrremo, insieme, molte parole. Buona parte di loro finiranno sul blog di Circoloquadro, che verrà strutturato a partire proprio da questa esperienza come una risorsa di informazione, comunicazione, confronto e dibattito sull’arte e dintorni. E che si propone, chiaramente, di vivere anche oltre il corso in sé.
| CHI |
A tenere il corso Ma che belle parole è Francesco Sala. Che non ha conseguito master in prestigiose accademie straniere, non ha fatto il ghostwriter per Matteo Renzi, non ha firmato romanzi da cui hanno tratto film. Ha 32 anni e negli ultimi dieci si è guadagnato da vivere scrivendo: per televisioni e radio locali, per uffici stampa e agenzie di comunicazione, per service editoriali, occasionalmente per quotidiani e periodici nazionali (tipo La Stampa e Panorama); negli ultimi due anni e rotti è stato nello staff di direzione di Artribune e content manager del sito di Sky Arte HD. Insomma: non sarà un Premio Pulitzer, ma se per dieci anni è riuscito e riesce a mettere insieme il pranzo con la cena grazie alle belle parole qualche consiglio potrà pure darlo.
| INFORMAZIONI |
Date e orario: 17 e 31 marzo; 14 e 28 aprile; 12 e 26 maggio; 16 e 30 giugno.
Dalle ore 19.00 alle 21.00
Costo corso: 4 moduli per un totale di 8 incontri e 16 ore € 300 (più 15€ di tessera associativa annuale).
Costo moduli: Moduli singoli: 2 incontri per un totale di 4 ore € 100 (più 15€ di tessera associativa annuale).
Le iscrizioni sono aperte fino al 15 marzo.
Dove: Circoloquadro, Via Genova Giovanni Thaon di Revel 21, Milano
Per ulteriori informazioni: info@circoloquadro.com /// 02 6884442 – 339 3521391
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