«Che cosa è l’Oriente e che cosa è l’Occidente? Come possono due sostantivi come Taoe Dow (pron.: dao) diventare un facile gioco di parole e paradosso quando hanno lo stesso suono eppure sono così differenti nell’essenza? In cinese, Oriente-Occidente, come espressione di due parole unite insieme, significa “una cosa”, “un qualche cosa” – e forse “niente” del tutto» Da Alan W. Watts, Il Tao. La Via dell’acqua che scorre, Ubaldini, 1977.
In questo contesto la prima analisi potrebbe essere la definizione stessa di cosa siano i termini Oriente ed Occidente, dato che in senso storico e culturale hanno assunto, nel tempo, designazioni geografiche, politiche, sociali e religiose differenti. Dando per scontato la definizione, invece, di grande rilevanza possono essere le contaminazioni che per due millenni hanno contribuito ad unire due parti di mondo di cui si sono sempre evidenziate le differenze. “In passato furono aperti straordinari sentieri di dialogo che per quanto riguarda l’arte italiana hanno fruttificato in esempi di rara perfezione. Ma il Mare nostrum di allora fu anche quel bacino da cui salparono commercianti, avventurieri, esploratori diretti nella penisola anatolica, sulle vie carovaniere dell’Iran e del sud-est asiatico fino ad approdare in Cina. La paura dell’altro si accompagnava alla volontà, più forte, di mettere in contatto due mondi… Quel che mi preme sottolineare è che nella storia le avventure migliori, i passi più esaltanti sono in genere accompagnati anche dalle minori limitazioni verso il mondo esterno.”
Ma come è il dialogo tra noi e l’”altro” oggi? Quali elementi ci accomunano, affascinano, quali influssi riceviamo da ciò che definiamo Oriente? O cosa ci differenzia?
In ogni campo sembra ci sia un’influenza esterna, la fisica moderna si sta incontrando con la mistica orientale e va riconfermando, di sua stessa mano, dati fino ad ora considerati esoterici. Si inaugura un nuovo modo di pensare attraverso ciò che è manifesto ed evidente, a ciò che è invisibile e nascosto. Anche la medicina, ad esempio, è partita dalla filosofia e sta ora tornando alla filosofia, in un cammino di recupero ‘scientifico’ delle più antiche concezioni. Alla visione lineare del progresso se ne sostituisce una ‘circolare’, in un cammino che va riscoprendo, secondo i nuovi criteri della logica, l’esistenza di un mondo sottile che sottende e permea l’universo intero. Il quesito di conseguenza è: «Asiens Atem ist jenseits» ovvero «Il respiro dell'Asia è al di là» come dice Ingeborg Bachmann?
Agli artisti l’ardua sentenza.
Associazione CIRCUITI DINAMICI
"EAST MEETS WEST"
A cura di Antonia Guglielmo
IN MOSTRA OPERE DI: Annamaria Targher, Aldo Salucci, Luca Medici, Ambra Pavesi, Francesco Pozzato, Giuseppe Matrascia, Branciforte, Alessandro Colucci, Silvio Ferragina, Donatella Sarchini, Rita Sacco, Cristina Mangini, Gabriella di Trani
PRESSO:
Associazione Circuiti Dinamici
Via Giovanola 19/21
Milano
(MM2 Piazza Abbiategrasso)
ORARIO:
dal 28 ottobre al 10 novembre
giovedì - venerdì - sabato
dalle 17 alle 19
ingresso libero
INAUGURAZIONE
Domenica 28 ottobre alle ore 18.30
CATALOGO: in galleria, a cura di Circuiti Dinamici
CURATORI: Lorenzo Argentino, Antonia Guglielmo
Tel +39 3397908472
www.circuitidinamici.it
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