Lo sguardo che interroga il mondo è un moltiplicarsi di silenzi. Il nulla, da scavare a mani nude per giungere alle risposte, Adriana Soares lo rende percorribile come un sentiero che, per quanto orfano delle certezze, conduce all’uomo.
L’eternità colta da uno scatto è questo ricominciare ogni volta a percorrere lo spazio che c’è tra quello che crediamo di essere e quello che siamo.
Se il compito dell’arte è quello di mettere sul piatto della vita domande nuove, Adriana spoglia le verità e ce le mostra nude. Il non luogo del silenzio diventa palpabile sensazione che oltre gli occhi ci sia un mondo da scoprire e non soltanto una realtà da consumare. La fotografia come strumento di consapevolezza si fa pittura per incontrare quel doppio di realtà custodita nell’uomo. A noi resta da scoprire quante parole ci siano dentro il guardare, e se la nudità di uno sguardo, non sia davvero il vestito dell’anima.
Fiorenzo Mascagna
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