Sabato 1 giugno 2013
Via Banchina Molini 14, Porto Marghera, Venezia
Installazioni, Pittura, Scultura, Fotografia, Performance, Live sperimentali, Visual
Ore 18.00 – apertura spazi espositivi
ore 21.00 – inizio live e performance
Banchina Molini inaugura con il IV Open Studios, evento in cui gli artisti del civico 14 rendono accessibili i propri spazi. La serata sarà un susseguirsi di eventi che si snoderanno tra gli spazi che compongono quest’area: il programma è vasto ed eterogeneo, un’esposizione che spazia dalla pittura ai new media ed alle contaminazioni musicali.
AltoLab, palestra per le arti contemporanee, anima giovane di Banchina, presenterà il suo lavoro più recente e il prodotto delle collaborazioni con Associazione Decifra, Torino, Progetto Astrazioni Sonore e Studio Ellisse di Venezia, continuando a rendere il progetto accessibile alle diverse realtà del panorama artistico nazionale ed internazionale. L’Associazione Culturale Decifra, sarà ospite della seconda edizione della residenza 7even su 7even, nel corso della quale avranno l’opportunità di creare nuove opere ed installare lo spazio a loro dedicato.
Attenzione!
Durante la serata le sirene di Banchina annunceranno l’inizio di ogni spettacolo dal vivo.
Alle ore 18.00 l’evento inaugurerà rendendo visitabili gli spazi espositivi.
Programma della serata:
Matteo Vettorello e Valentina Calzavara presentano un’installazione di grandi dimensioni, frutto della collaborazione con Simone Franco, giovane musicista e fonico, diplomato all’Accademia del suono di Bologna. Il suo lavoro tratta le sperimentazioni musicali e la percezione del suono attraverso la composizione di sinfonie elettroniche insieme ad ambienti acustici, studi matematici lo portano alla definizione di cupola sonora e lo spingono alla ricerca di ambienti olofonici. L’opera è un dialogo tra pittura, suono e animazione fuse in un coro armonico.
Associazione Decifra, Torino, presenta la rassegna Psichic TV, una mostra itinerante che pone l’attenzione sulla comunicazione coatta dei media, attraverso la ricerca degli artisti protagonisti di questa edizione. Una grande installazione formata da quattro postazioni televisive, quattro scene familiari, salotti dove il fruitore potrà accomodarsi e partecipare attivamente alla mostra interagendo con l’opera.
Saranno presenti le opere di:
Alessandro Bavari, Alice Grassi, Aurora Meccanica, Cinzia Ceccarelli, Debora Fede, Elisabetta Di Sopra, Francesca Arri, Izabela Oldak, Manuela Macco, Massimo Spada, Matteo Vettorello, Maya Quattropani, Michela Depetris, Nicole Riefolo, Valentina Calzavara, Valentina Maggi, Yael Plat.
Psichic TV farà successivamente tappa a Padova durante il Festival di Arti Sintetiche INKUBO, per poi tornare a Venezia presso Studio Ellisse.
Le artiste Francesca Arri, Cinzia Ceccarelli e Debora Fede di Decifra saranno ospiti della seconda edizione di 7even su 7even, residenza artistica nel corso della quale avranno l’opportunità di creare nuove opere ed installare lo spazio a loro dedicato.
Antonella Strano propone la sua più recente serie fotografica composta da fotografie digitali e fotoritocco affiancate da testi, come in Je rêve éveillé: “Quando la stanchezza colpisce il corpo e lo porta al sonnambulismo. Ogni lampo è una visione in sogno, ogni passo ti porta lontano dalla porta di casa … Fuori, nel cortile è la visione di un nuovo livello di esistenza … la percezione, senza il giudizio di lucidità”.
Cibalgina, abile street artist del panorama veneziano, esporrà le sue più recenti composizioni. Inizia il suo viaggio artistico nel 2008, cominciando a sperimentare svariate tecniche pittoriche, alla ricerca di un proprio stile trova un equilibrio stabile tra forme e colori ottenendo nel tempo un effetto sempre più psichedelico.
Le opere grafico-pittoriche di Vittorio Crosara di Studio Ellisse, raccontano il rapporto tra uomo e natura. Fisicità ed interiorità intessono le figure umane mostrandole ambigue e statiche nella trasposizione in forma allegorica del feto umano in altri esseri, creando ordini di parentela fra l’uomo e differenti specie terrestri o celesti attraverso il racconto grafico.
Nel piazzale il pubblico potrà interagire con l’installazione interattiva di Enzo Anci, opera che esegue ciclicamente la computazione di un automa cellulare, un insieme di punti che cambiano in base all’immagine precedente. Questi punti possono creare delle figure che si evolvono continuamente proprio come delle cellule in un sistema biologico. Ogni fotogramma è il prodotto dello stato precedente dell’automa e dell’interazione con l’installazione nel raggio visivo della telecamera. Il rapporto tra la televisione e telecamera evidenzia come il controllo dell’informazione possa influire sull’evoluzione della figura. L’immagine può avere le stesse caratteristiche dell’evoluzione economica, della nostra società, dell’ecosistema, delle relazioni sociali oppure della nostra mente.
Da corner shop a installazione artistica, la giovane e talentuosa stilista Silvia Ram di V.I.N.T.G.U.Y.#00 mostrerà le sue ultime produzioni risultato della sapiente maestria nell’arte del taglio e cucito.
Alle ore 21.00 avranno inizio performance e live, ospiti della collaborazione di AltoLab col gruppo Astrazioni Sonore, composto da Anna Tosello, Beatrice Goldoni, Carlo Natale e Cristina Pacquola.
Aprirà l’improvvisazione di 21, un gruppo formato da compositori di musica elettronica, performers e coreografi nato a C32performingartworkspace a Forte Marghera. 21, basa il proprio processo creativo sull’interdipendenza tra suono e movimento. Il nome 21 ha origine dalla performance di debutto realizzata dall’ensemble: Golden min., the fantasticand irrational number, composizione della durata di 21 minuti costruita e strutturata in base ai primi nove numeri della sequenza del matematico pisano Leonardo Fibonacci (0, 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21). La natura di 21 è flessibile, come il numero dei suoi membri, rendendo ogni sua azione sonora e performativa unica e irripetibile.
Il duo artistico ARRIvsCECCARELLI presenta la performance ½ , azione che tratta i legami di dipendenza reciproca che rendono due individui un unico insieme: una madre e il figlio che ha in grembo, due amanti fusi in una relazione per cui sia l’unione che il distacco maturano un conflitto interno impercettibile e crudele, un bisogno violento che intercorre tra due entità distinte.
A seguire il live di Paolo Calzavara in arte [ pax~ ], sound artist, improvvisatore e formatore musicale. Agisce in vari ambiti musicali prediligendo l’uso del live electronics, della registrazione d’ambiente e di strumenti elettroacustici da sé rielaborati ottenuti da vecchie apparecchiature audio. Tra i suoi attuali ambiti di ricerca vi sono l’attenzione verso le potenzialità espressive e narrative che derivano dall’intersezione e dall’interazione reciproca di vari suoni provenienti dal mondo reale e dalla loro rielaborazione e le potenzialità di auto-generazione di segnale audio in alcuni oggetti elettronici. Partendo da apparecchiature costruite in origine non per produrre suono, ma per esserne attraversate, elabora strutture modulari aperte e liberamente plasmabili, dove lo stesso segnale elettrico è contemporaneamente ciò che si ascolta e ciò che funge da segnale di controllo; riproduce virtualmente le stesse strutture al calcolatore.
Le sperimentazioni continueranno con la performance sonoro visuale di Dove il sentir vien meno, gruppo composto da Alessandro Ragazzo, Giacomo Artusi e Mace. Alessandro Ragazzo presenta l’album Quand’io incominciai a render vano l’udire…, frutto di piu’ di un decennale studio sulle sonorità-sperimentali, una sfida al limite del suono dove paesaggi sonori emergono e Dove il sentir vien meno. L’espropiazione del ricordo, il sentire prende forma ma allo stesso tempo il silenzio della visione di una landa desolata o dello spazio profondo può far emergere le pulsazioni del propio cuore o il sangue che scorre nelle vene. Le immagini che accompagnano l’ascolto, ridotte a suoni visivi, discordanti, asincrone, a-narrative, istaurano un dialogo, intersecandosi all’ambiente costruendo l’esperienza di una performance che sfrutta il largo margine della casualità.
A seguire La Capra: “quando non è La Capra, è Giulio Escalona (ma non è vero il contrario). Preso da non-si-sa-bene-cosa gli è venuto da fare quelle cose da artista tipo autoprodursi e pubblicare due lavori musicali: “mo” (audiotape loop) e “la panca” (audiotape). In pochi lo sanno e non ha cambiato loro la vita. Nella borsa degli attrezzi di La Capra si possono trovare: registrazioni d’ambiente, campionamenti vocali (presi qui e là), lampadine, radio, strumenti fai-da-te e qualche delay; queste cose servono ad assemblare cose del tipo “paesaggi sonori rarefatti”. Beh, sparata questa, ora potrebbe partire una lunga sequenza di parole dall’area semantica indefinita (per esempio: “eterei”, “densi”, “metallici”, “introspettivi” o, boh, “minimali”) e che si usano, in genere, per descrivere esibizioni dove non c’è corrispondenza tra gesto e suono emesso; chi suona non guarda il pubblico (anche perché il più delle volte è composto da una persona soltanto) e sembra perplesso per quello che sta succedendo”.
Durante le sperimentazioni sonore le facciate dei docs saranno illuminate da proiezioni di grandi dimensioni, grazie al visual set di Dada VS, che opera nel campo dei fastidi visivi e dalle operazioni di videomapping di Alec.
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