HUMAN RIGHTS? #LA CASA DELLA PACE | THE HOUSE OF PEACE
Mostre, Trento, Rovereto, 31 May 2015
SPAZIO–TEMPO ARTE e FONDAZIONE OPERA CAMPANA DEI CADUTI

presentano

HUMAN RIGHTS? #LA CASA DELLA PACE | THE HOUSE OF PEACE

dal 31 maggio al 30 agosto 2015

Vernissage domenica 31 maggio alle 17,00

Rassegna internazionale di Arte Contemporanea a cura di Roberto Ronca

101 Artisti da 25 Nazioni Raccontano la Pace

Fondazione Opera Campana dei Caduti – Rovereto (TN) – Italy

1925 / 2015 | 90 ANNI DI IMPEGNO PER LA PACE

Nel 1925, subito dopo la Grande Guerra, don Antonio Rossaro dà vita alla Campana dei Caduti, Maria Dolens, come simbolo imperituro di condanna del conflitto, di pacificazione delle coscienze, di fratellanza fra gli uomini, di solidarietà fra i popoli.

Realizzata col bronzo dei cannoni offerto dalle nazioni partecipanti al primo conflitto mondiale, suonò il primo rintocco il giorno 4 ottobre 1925, alla presenza del Re Vittorio Emanuele III.

Da allora Maria Dolens ha fatto sentire alta la sua voce suonando ogni sera i cento rintocchi di ammonimento alla vita e alla pace.

Una grande intuizione, quella di don Rossaro che, utilizzando strumenti di guerra e di morte ha saputo realizzare uno strumento di pace e di speranza.

Oggi Maria Dolens è ancora un punto di riferimento, con le sue novantuno bandiere portate da altrettante nazioni che condividono il messaggio fondamentale di pace che la Fondazione propone e rinnova di anno in anno.

Novant’anni di impegno sono davvero un evento da festeggiare!

La Campana dei Caduti è un simbolo e come tale porta con sè innumerevoli significati, che in modo tangibile ci ricordano ogni giorno l’impegno, la costanza e la forza di tante persone che hanno lottato per la pace e l’unione tra i popoli.

Gandhi, Martin Luther King, il Dalai Lama, Johan Galtung, Jane Addams, Aung San Suu Kyi, John Lennon, Bob Dylan, Joan Baez solo per citare i più famosi, e tante altre grandi persone hanno fatto della loro vita un manifesto dedicato all’importanza del dialogo e della condivisione.

In questi novant’anni le guerre e la violenza hanno spesso preso il sopravvento nel mondo; ricordando solo come esempio l’olocausto, la pace è apparsa e appare spesso una utopia irraggiungibile, ma questi uomini e donne ci ricordano ogni giorno come invece essa sia possibile, oltre che necessaria.

In questo evento Spazio-Tempo Arte vuole tenere vivo il ricordo di tutti coloro che si sono impegnati per la pace nel mondo, di tutti coloro che ancora oggi continuano a farlo e rivolgersi a tutti coloro che vogliono portare avanti questa filosofia tutti i giorni, nel macro come nel micro contesto di ogni realtà individuale.

Nel corso del novecento e in questi primi anni del nuovo secolo i tanti episodi violenti hanno portato altrettante e più iniziative dedicate alla pace che hanno lasciato il segno, come la caduta del muro di Berlino, Woodstock, l’abolizione dell’apartheid, le rivoluzioni non violente e tantissimi eventi meno conosciuti a livello mediatico, che tuttavia ogni giorno aiutano e favoriscono il processo di pacificazione.

L’evento invita gli artisti a rappresentare la pace secondo schemi non convenzionali, sia parlando del concetto di pace, di dialogo e di non violenza in generale che citando personaggi famosi o meno, sia degli eventi noti e meno noti a livello internazionale che hanno caratterizzato il nostro secolo, ovvero tutto ciò che gli artisti vorranno portare all’attenzione del pubblico su questo argomento attraverso qualsiasi forma artistica.

Un evento quindi che racconta gli eventi, le azioni e i personaggi che dal 1925 al 2015 hanno lasciato testimonianze fondamentali di pace.

Il 2015 si è aperto con la voce di Maria Dolens in mondovisione, il 1° gennaio. Sono stati infatti i suoi rintocchi a chiudere l’Angelus di Papa Bergoglio, nella 48° Giornata Mondiale della Pace.

Il Pontefice ha invitato i fedeli ad ascoltare il suono della Campana della Pace attraverso i maxi schermi posti in piazza San Pietro e i collegamenti televisivi della Rai e del Centro Televisivo Vaticano.

Papa Francesco, ha ribadito nel suo discorso che “La pace è sempre possibile”.

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