Quattro artiste figurative: Assunta Cassa, Ileana Colazzilli, Tiziana ‘Tirtha’ Giammetta, Loredana Romero, con semplicità e grazia celano sensazioni impronunciabili attraverso tratti che sono il segno di un percorso profondo, toni che sono traccia di un’intimità istintiva, dettagli che divengono il particolare che fa la differenza. La stessa opera d’arte è il capolavoro di menti e mani che si cumulano in uno stesso istante e medesimo supporto. Assunta Cassa è una mano umilissima che si avvale di toni intensi e gesti piccoli e precisi per parlare di passioni, vita quotidiana ed emozioni latenti. La figurazione è un sfida da vincere nella quale riesce benissimo, un modo grandioso di esprimersi che rappresenta appieno i ricordi, le intimità e il sentire dell’artista. La cromia è istinto grandioso da gestire espresso in una figurazione che vuole cogliere il senso della vita;
Ileana Colazzili è il simbolo di una poliedricità artistica che si definisce in una figurazione che va oltre l’iperrealismo comune e si staglia con fermezza e decisione a tratteggiare in formati alternativi bambini. Dedita all’introspezione infantile i veri protagonisti sono i contrasti emergenti in toni dettati dalla luce che corrucciano gli sguardi dei bimbi palesando le loro emozioni;
Tiziana ‘Tirtha’ Giammetta opera attraverso una ricerca imponente e maestosa del colore da cui emergono, leggeri e leggiadri, quei volti dagli sguardi solari ed intensi in cui perdersi a guardare e comprendere; gli esseri umani ispirano l’artista che da sé è spronata a conoscere la gente e a ragionarci per poi rappresentarla;
Loredana Romero ha capovolto letteralmente lo stile figurativo convenzionale di cui si avvaleva per introdurre figure femminili silenziose ed incisive. La sinuosità di braccia e gambe, la sensualità degli sguardi intrappolati nelle parole lasciano il campo ad una assenza di rumori che stride maledettamente ed è proprio in questo contrasto che si compie la genialità esplosiva di un’arte figurativa alternativa.
E tuttavia, se ad esempio si potesse nello stesso istante, proprio nello stesso istante, contemporaneamente - se si potesse stringere un ramo ghiacciato nella mano, bere un sorso di acquavite, veder volare un tarlo, toccare del muschio, baciare le labbra di Jun, aprire una lettera aspettata da anni, guardarsi allo specchio, posare la testa sul cuscino, ricordarsi un nome dimenticato, leggere l'ultima frase di un libro, sentire un grido, toccare una ragnatela, accorgersi che qualcuno ti chiama, farsi scappare dalle mani un vaso di cristallo, tirarsi le coperte fin sopra la testa, perdonare qualcuno mai perdonato... Così.
Alessandro Baricco, Castelli di rabbia
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