In esposizione opere dagli stili espressivi più vari, che ben si confanno a raccontare le sfaccettature di una personalità desiderosa di esprimersi in libertà e di aprirsi con curiosità ad ogni campo. Nella scultura Bernardi materializza non solo un indiscusso talento, ma anche una profonda riflessione, da un lato interiore ed esistenziale, dall’altro storica e antropologica, che si spinge ad indagare tradizioni mitologiche ed esoteriche arcaiche. La mostra rappresenta dunque l’occasione per conoscere un artista che, per naturale vocazione, porta in sé l’esigenza di trasmettere quelle ancestrali suggestioni che si celano nel sostrato culturale e nell’immaginario collettivo della civiltà umana.
Nato in Abruzzo, a Tagliacozzo (AQ), Orlando Bernardi forgia il proprio carattere con gli studi classici e concretizza la propria voglia di fare e di partecipare fondando il G.A.D. (Gruppo Arte Drammatica), che in modo totalmente autonomo realizza manifestazioni artistico-culturali. Dopo gli studi universitari in Medicina e Chirurgia alla Cattolica, che gli danno modo di partecipare ai fermenti pre e post-sessantottini, si trasferisce a Trieste, dove lavora presso la Clinica Chirurgica della Facoltà di Medicina, e si specializza in Chirurgia Generale presso l’Università di Parma. Negli anni Novanta, pur continuando il proprio lavoro di medico, rispolvera il desiderio accantonato dell’espressione scultorea. Non legato a schemi o correnti, realizza in modo eclettico e personale sculture neoclassiche, espressioniste o astratte di varie dimensioni e materiali (bronzo, terracotta, legno, pietra leccese). Si iscrive al gruppo Arte Sette e partecipa a mostre e concorsi con ottimi apprezzamenti e premiazioni, che accoglie come uno sprone a migliorarsi.
Giancarlo Bonomo scrive di lui: «La curiosità onnivora di questo artista orgogliosamente abruzzese spazia da soggetto mitologico e classicheggiante alle sperimentazioni più ardite in cui le opere si presentano con soluzioni quasi astratte e di concezione metafisica. Le frequenti citazioni di Bernardi non sono mai stucchevole maniera o rievocazione storica del già conosciuto, ma, viceversa, felici rivisitazioni frutto di un’intelligenza viva che si confronta con la natura e le sue infinite meraviglie e di cui il corpo umano, che l’artista conosce con evidente cognizione, rappresenta il sommo stupore».
La mostra “Germogli di libertà” resterà visitabile fino al 27 marzo, dal lunedì al giovedì negli orari dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 16.30 e il venerdì dalle 9.30 alle 13.00.
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