Il progetto espositivo ha preso le mosse dal successo di una collettiva d’arte ispirata alle parabole di Gesù raccontate nei Vangeli, organizzata nel 2011 a Saronno. Un’iniziativa nata sotto il segno dello stupore e del desiderio di porre l’arte a contatto con le parole di Gesù, per metterne in luce messaggio, risonanze e suggestioni. Dopo avervi partecipato con entusiasmo, le quattro artiste hanno deciso di portare in giro le proprie opere in un viaggio a tappe che negli ultimi due anni ha toccato diversi luoghi sacri tra Mozzate, Ferrara, San Martino di Mozzate, Gorla Minore e ancora Saronno, per approdare lo scorso marzo alla Galleria Eustachi a Milano.
I temi affrontati nella mostra itinerante si sono andati via via arricchendo, cosicché alle parabole sono stati aggiunti prima i miracoli e ora le beatitudini. Episodi sacri letti e rivisitati dalle artiste attraverso il filtro della loro personale interpretazione e sensibilità, facendo ricorso a modalità pittoriche che spaziano dal figurativo all’informale. La mostra vuole essere anche un invito a riflettere sul valore e sul significato dell’arte sacra nella società di oggi e sui fraintendimenti della contemporaneità relativamente al tema religioso nell’arte. Alla domanda se sia possibile produrre un’arte veramente attuale che sia anche sacra, la risposta che viene data è l’elaborazione di un linguaggio capace di unire nella pittura bellezza e spiritualità, senza togliere spazio all’originalità e alla sperimentazione del colore e della forma, caratteristiche che accomunano e uniscono le quattro artiste protagoniste.
Il titolo che si è voluto assegnare alla mostra di Rovello Porro, “Sopra un cielo stellato”, è una citazione tratta dall’Inno alla gioia, componimento in versi di Friedrich Schiller celebre anche per essere stato musicato da Beethoven nel movimento finale della sua Nona Sinfonia, in riferimento a quel luogo oltre le stelle, per dirla con le parole del poeta e scrittore tedesco, “dove abita un padre affettuoso”.
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