Affermato artista, fra tradizione e innovazione, con una notevole attività in Italia e all’estero, Luigi Tessoni ha vissuto il suo cammino artistico tra Milano e periodi di permanenza in Svizzera, Francia e Germania, con mostre di successo fino alle importanti personali di Parigi e di New York. Si è occupato anche di scenografia per il Teatro Regio di Parma con i costumi e le scene di “Otello” (1982), e di cartellonistica con soggetti musicali: Wagner e Toscanini per l’Orchestra Sinfonica Emilia-Romagna, Liszt per il concorso pianistico Mario Zanfi.
Tessoni ha fatto parte della “Nuova Figurazione”, e la mostra ne presenta un passo come appartenente a questo gruppo artistico che sul finire degli anni '50 nasce dall’informale per recuperare il dato figurativo appiattito dall’astrazione e dalla Pop Art che di lì a poco sarebbe arrivata a dominare l’esperienza di molti artisti. In questa esposizione, infatti, ci sono le istanze del realismo alla metà del Novecento, comuni a Giacometti e Vespignani, con l’autonomia della poesia nella sensibilità di un tema - l’amore - come iconografia d’incontro tra l’artista e i versi destinati a un colloquio nell’urgenza di una contemporaneità da rivalorizzare. Ecco, dunque, la “figurazione” per comunicare la prospettiva di un ordine esistenziale necessario nella libertà dell’arte, e la “poesia” che nei secoli rimane uguale a se stessa quando è maestra di vita nella lezione dell’umanesimo in cui tutto diventa speranza, mentre oggi assistiamo a una sorta di ricerca nichilista nello sconforto che travisa anche l’amore.
La mostra sarà visitabile fino al 26 marzo dal giovedì al sabato ore 9.30 - 12,30 e 15,30 - 19,30 con ingresso libero.
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