ALTROVE
Mostre, Rimini, Santarcangelo di Romagna, 30 May 2009
Una riflessione intorno al tema della vivibilità degli spazi e delle vite che abitiamo e che troppo spesso ci stanno stretti: è questo l’intento della mostra collettiva ALTROVE, che inaugura a Roma il 4 giugno alle ore 18.00 presso il centro culturale Rialtosantambrogio (Complesso Monumentale di S. Ambrogio alla Massima, via S. Ambrogio 4), organizzata dal Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli di Roma e curata da Francesco Paolo Del Re e Antonio David Fiore, nell’ambito delle iniziative del Roma Pride 2009.

La mostra raccoglie opere degli artisti Azt, Zaelia Bishop e Fernanda Veron, Alessio Bogani, CupoPensiero, Claudio Evangelista, Chiara Giustiniani e Francesca Lattanzi, Alice Pasquini, Fabrizio Pompili, Angela Potenza, Nordine Sajot, Mauro Santucci, Mirko Smerdel e sarà visitabile fino al 15 giugno.

La vivibilità, nelle intenzioni dei curatori, è il nodo chiave della vita non solo delle persone lgbtq, ma di tutti i cittadini delle democrazie occidentali. Gli spazi di vivibilità si vanno assottigliando, tra libertà monche, diritti negati, spauracchi di malattie, guerre, prevaricazione degli oggetti sui soggetti, e repressione di corpi e desideri. Per questo ha senso ipotizzare, in occasione dell’annuale appuntamento con la parata dell’orgoglio gay-lesbo-trans, una mappatura di spazi esistenti o possibili in cui poter essere interi, senza paure, legacci o condizionamenti.

La possibilità di vivere vite liberate e autentiche è data a tutti e non bisogna cercarla lontano. L’altrove è qui, è un modo diverso di guardare lo scenario del nostro quotidiano o l’angolo dietro il quale la realtà precipita e si trasfigura in una dimensione di fiaba.

Attraverso pittura, fotografia, video arte, collage e interventi installativi site-specific, il percorso espositivo si muove in due direzioni, mostrando, da una parte, come gli spazi possono essere usati in modo creativo, indagando modi altri di usare la realtà esistente, e come, dall’altra, si possono immaginare spazi altri, aprendo porte su territori di possibilità e fantasmagorie abitabili, in perenne trasformazione.

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