PELLE SU VETRO
Personale di Dora Romano
Vernissage Sabato 3 Ottobre 2015, ore 18,30
Dal 3 al 31 ottobre 2015
ABBìABBé Associazione IDEA, via San Francesco a Patria | Circumvallazione esterna | Giugliano (NA)
tel.:+39 347.8116190 - +39 329.0812625
AbbìAbbé inaugura la stagione espositiva autunnale con la mostra dell'architetto Dora Romano a cura di Giuseppe Panariello.
Dora Romano nasce a Napoli nel 1979. Laureata in Architettura, negli anni, sviluppa una sensibilità verso il mondo dell’arte contemporanea in tutte le sue sfaccettature, amalgamando nella sua personale essenza l’arte visiva e l’architettura.
L’eclettismo è il suo punto forte, la sua arte riflette esattamente ciò che lei esterna di sé davanti agli occhi di chi la guarda. Ama l’arte in tutte le sue sembianze, ma si esprime nella sua totalità soprattutto attraverso la pittura; mai fine a se stessa, infatti riesce a sovrapporre su essa l’inquadratura fotografica, il pensiero architettonico e l’intelletto sensibile dello scrittore.
L’artista percepisce la mutazione del mondo, cammina su luoghi instabili ed equilibri visivi; percorre territori dove la percezione del mondo, delle strade, delle case, dei grandi monumenti, diventa il riflesso esatto di ciò che la società rappresenta e di ciò che l’osservatore riconosce con emotività. L’artista non si ferma mai davanti all’ urbano sentire, oltrepassa il reale, sprofonda dentro la coscienza e nonostante questo rimane con i piedi per terra, raccontando vicende emotive e personali dall’animo sensibile. I suoi disegni, le sue pitture, rappresentano se stessa sovrapposta al mondo: siamo il risultato del riflesso degli altri in noi e viceversa; Dora riflette sulle morbidezze del disegno figurativo un contrasto duro dato dall’architettura circostante, e in senso contrario, vede riflessa la pelle su grandi spazi. Non esiste reale senza immaginario, mentre la pelle si disegna sui territori. Dora invita l’osservatore a scrutare ogni angolo dei nostri luoghi, ci invita a studiarli fino all’esasperazione, fino a scoprirne parti velate, fino a vederle nella totalità. Assegna ad un luogo delle caratteristiche essenziali: l’identità di chi lo abita ed i rapporti di chi li abita nel presente, pur mantenendo le proprie radici. L’artista rappresenta con le sue pennellate, il mutarsi dei luoghi secondi i riflessi delle presenze nel tempo. Attraverso il territorio racconta se stessa, la sua moltitudine, il suo ripetersi incessantemente smaterializzata, il suo racconto è “il proprio io” ed il suo compagno più intimo: il mistero interiore. Visibile ed invisibile, reale e finzione, sono figli della stessa madre. Tutto oscilla tra il muro dell’inganno e la sincerità di un’artista che si ama mostrare solo davanti all’essenza dei luoghi-non luoghi. La trasparenza rende visibile l’invisibile e l’invisibile mutante.
Dora possiede l’eclettismo di chi vuol mutare, il coraggio di chi attraverso l’arte esprime la leggerezza della pelle riflessa sugli spazi e l’essere donna si mostra in tutto il suo avvenire.
Nessun posto può proteggere scaglie di vetro su pelle
ma basta il suo riflesso agli occhi per sentirsi se stessi.
Costruisci il dono oltre architetture dorate.
Plasmati ed ama
l’immagine di te su profonde trasparenze.
Testo critico a cura di Benedetta Spagnuolo
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