Mostre, Milano, 05 October 2016
La passione nello sguardo
di RossoSegnale/3001LAB
Per la prima volta questo spazio artistico ha l’opportu- nità di confrontarsi con un autore, non contemporaneo eppure a nostro parere ancora attualissimo, testimone di una delle più proficue e felici epoche della pittura ita- liana. Insieme ai lavori degli amici più famosi (parliamo di Sironi, De Chirico, Severini, Carrà, Tozzi, Campigli, Modigliani, Jacob, Utrillo) con cui aveva rapporti stret- tissimi di amicizia e di scambio artistico, prima a Parigi e poi a Milano, le opere di Colognese non sono certa- mente seconde per qualità e capacità alla lettura di una società in grande fermento che ha attraversato tutto il Grande Secolo, appena conclusosi.
Grazie alle opere messe a disposizione dalla famiglia che hanno permesso la realizzazione di questa perso- nale e con un perfetto sincronismo con la recentissima riscoperta per le opere su carta (si veda il sorprendente successo ottenuto dalla prima edizione della Fiera Internazionale dedicata alle opere su carta di Lugano - wopart.eu - ), gli schizzi del taccuino da disegno di Gianni Colognese, gli studi su carta, fatti spesso di tratti veloci, magari vergati sul retro di un menu di un risto- rante o di un pacchetto di sigarette, sono mostrati per la prima volta al pubblico.
Perché Gianni Colognese a RossoSegnale? Perché Gianni Colognese lo si sarebbe potuto, teoricamente, veder inforcare la sua bicicletta da corsa, fuori da que- sta vecchia casa del 1911, a lui famigliare, per raggiun- gere la “bassa” o qualche “roggia”, armato del suo spi- rito curioso e poetico e tracciare il percorso di un lavoro solitario. Oppure trovarlo seduto in poltrona a bersi un grappa nel bovindo, in contemplazione del giardino, per coglierne con tocchi rapidi, precisi, leggeri, sul suo inseparabile blocco, l’atmosfera più intima e solitaria di una luce calante durante l’alternarsi delle stagioni.
Una visione romantica, fatta di soffi sottili, leggeri pro- fumi agresti, fumosi e intensi afrori dei locali parigini, decisi effluvi dai quartieri milanesi, colonie speziate di personaggi circensi o voluttuose fragranze femminili, viene “emanata” in maniera particolarmente felice dai disegni e dagli schizzi che sono esposti in questa mo- stra.
Dalle parole della critica dell’epoca arriva il senso più profondo del lavoro di questo grande artista, dimenti- cato dal turbinio dei nuovi linguaggi dell’arte contem- poranea, quel senso straordinario frutto della solitudi- ne del suo lavoro, testimone vera e tangibile della sua essenza di artista, cui non serviva piegarsi e inchinarsi alla promozione di sè stesso: “...sottobraccio con lui e con la sua gentile tenerezza di pittore, davanti ad un suo quadro, l’uomo della città percorre un mondo pic- colo e remoto, che è a due passi da noi, ma di cui la sua pittura ci dà la dolce sommessa rivelazione.”
Per queste ragioni, con grande orgoglio, ri-presentiamo le opere di Gianni Colognese.

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