Una infanzia, forse, di fatto, mai stata tale, capace di alterazioni fantastiche come quelle di Santi e "santini" raffigurati con gli occhi bendati, cortocircuito estetico con le odierne rappresentazioni nel web, effetti di un diritto alla privacy "al contrario" di chi invece dovrebbe ambire alla massima riconoscibilità e non all'evanescenza. I ricordi diventano così visioni. Proiezioni di qualcosa di nuovo. Di diverso. Da regressioni riemergono progressioni.
C’è un segno, nella pittura di Salvo, che rimanda al realismo intimo di Badodi o Casorati. E proprio prendendo in prestito una frase dal primo veniamo illuminati sul lavoro di Bonfiglio: “..Ma la realtà dell’artista, che è la natura da lui sognata e quindi espressa, non è altro che ciò che egli rappresenta su una tela: e quindi ciò che egli fa. L’arte diventa così un’ascesa e non un ritorno.”
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