Mostre, Taranto, 13 April 2013
“OLTRE…”
Oltre l’emozione, l’etica

… oltre le abituali associazioni mentali
… oltre le mode artistiche
… oltre il conformismo passivo
… oltre la cecità
l’ impegno creativo
lascia il pensiero libero di fluttuare girovagando nel possibile e nell’impossibile,
esplora perennemente oltre l’evidenza,
concretizza l’inesistente partecipando alla creazione,
traduce la potenza in atto, il latente in esplicito, l’ignorato in conosciuto.

L’arte è anticonformista e sovversiva perché vede l’invisibile. Essa coglie note armoniose e raffinate sottese a cori chiassosi e volgari.
L’artista coglie e rimanda significati e senso
… oltre il godimento estetico
… oltre la condivisione emotiva
… oltre l’espressione di sé e dell’inconscio collettivo e
rende consapevoli
riflettendo intimamente sul “senso” e sui “significati” di noi stessi e della vita. Questa consapevolezza è quel movimento interiore che ricerca valenze assolute e preziose, doni nascosti che l’artista svela con eleganza e gentilezza.





“OLTRE” le mode artistiche

La scelta espressiva di Antonella Scaglione è tale da ignorare i condizionamenti delle mode pittoriche, in una riaffermazione di spontaneità che non è solo espressione inconsapevole ed informale dell’inconscio, ma anche attribuzione di forme e contenuti semanticamente e ontologicamente riconoscibili dalle altre soggettività in quanto universalmente condivise.
Il “gesto spontaneo” dell’artista esprime le pulsioni dell’ inconscio attraverso un “processo primario” che non ha freni inibitori, né scrupoli morali. Privo di ogni mediazione razionale o intellettuale, esiste solo perché si è generato, mancando di finalità secondarie, è energia pura che vuole sprigionarsi e scaricare tensione.
Molta parte dell’arte contemporanea e post-moderna ha usato ed abusato di ciò ricorrendo ad un anarchico e irrazionale determinismo inconscio.
Ma, “oltre” il processo primario, nella psiche esiste la sua evoluzione nella rappresentazione di una forma definita e significante, ed ancora “oltre” nella valenza etica dell’attribuzione di “senso” a quell’esperienza. Il “gesto spontaneo”, primitivo ed anarchico, si arricchisce della ragione e della finalità intenzionale del “processo secondario”.
Dal connubio nasce la peculiarità umana, che trova l’armonia e l’intesa tra pulsione, ragione ed etica, in una spirale sempre più profonda e ricca di sensibilità. L’ integrazione di tutte le istanze intrapsichiche avviene contemporaneamente al riconoscimento dell’ altro e del sociale in un rimbalzo reciproco di messaggi qualificanti.
Il “gesto spontaneo”, che rischierebbe di essere abusante, autistico e antisociale, presta il suo vigore all’Io-persona, che sceglie di esprimersi senza violare, comunicando in modo intellegibile. Si trasforma dal solipsichico al condiviso, dalla soggettività alla evidenza oggettiva.
Il messaggio pittorico di Antonella Scaglione sceglie questo linguaggio socializzato, cioè espresso secondo modi e contenuti socialmente condivisi per convenzione, o per simboli ed astrazioni derivati dall’inconscio collettivo. Ella ripropone le priorità umane con i loro desideri, le loro emozioni, le loro aspirazioni, sempre lontani da falsi bisogni, falsi idoli e falsi sé, allontanandosi da alcuni semplicistici elementi post-moderni.

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