Le opere del designer  Filippo Staniscia
News, Asti, 29 January 2013
Le opere del Designer e artista digitale astigiano Filippo Staniscia (www.filippostaniscia.com) saranno esposte, quasi in contemporanea, a Londra, Barcellona e Venezia nelle prossime 4 settimane. Dal 3 al 17 febbrario Staniscia sarà presente alla 1° Mostra d’Arte Coreutica dal titolo Relativity of Emotions, nel chiostro dell’ex Convento di San Giobbe a Venezia; dal 14 al 28 febbraio sarà all’International Art Exhibition dell’Ada Art Gallery di Barcellona dal titolo “AmARTI in Barcelona”; dal 18 al 24 marzo sarà presente alla Royal Opera Arcade di Londra nell’ambito della “Contemporary Art Exhibition EGOS IV”.
Ad Asti, sarà presente con una sua opera il 10 febbraio al ciclo di incontri domenicali “Passepartout En Hiver 2013” organizzate dalla Biblioteca Consorziale Astense.
Le attività di Staniscia nel campo dell’arte, della grafica pubblicitaria e della comunicazione sono frutto di un’intensa passione e di un lavoro ventennale ininterrotto.
Di particolare successo sono le “scomposizioni” che descrivono la disgregazione dell’uomo contemporaneo attraverso la frammentazione di icone del nostro tempo.
Le sue opere, pur ricercate, esprimono calore, morbidezza e si fondono con la luce.
Staniscia è docente di grafica pubblicitaria, marketing e ha lavorato in numerose riviste e giornali a tiratura nazionale.
Titolare dell’agenzia pubblicitaria “Design Agency”, è stato consulente di nomi prestigiosi come Gruppo Sole 24 ore, Gruppo Intesa San Paolo e Petronas Lubricants Italy. Dal 2012 è anche docente di marketing e comunicazione all’Agenzia di formazione “Apro” di Canelli.


L’opera qui raffigurata “The last star” è pubblicata sul catalogo estratto dalla rivista Expoart in uscita a gennaio nelle fondazioni e istituzioni culturali italiane con una recensione del critico e storico d’arte Gabriele Romeo: “Una rottura netta con l’icona di stampo warholeiano quella proposta in quest’opera presentata da Filippo Staniscia. The Last Star si propone di mostrarci le precarietà, le incertezze e le solitudini della diva Marilyn Monroe. L’artista ci permette di entrare dentro l’opera come una soggettiva cinematografica ma, quando meno ce lo aspettiamo, ne veniamo rigettati fuori. I suoi mega pixel, al contrario di quelli impiegati da Chuck Close, creano una tensione nell’immagine, proponendo all’artista un lavoro di ricerca per andare oltre l’immagine ed iniziare a seguire le vie dell’astrazione. Il mass-mediologo canadese Marshall McLuhan in Understanding Media: The Extensions of Man (1964) spiega le ragioni che possano portare un artista ad esprimere un determinato messaggio per mezzo degli strumenti adoperati.
A questo punto possiamo individuare nel titolo dell’opera The Last Star (L’ultima stella), un moderato concettualismo che si propone di individuare e comprendere la nostra quotidianità realityzzata.”

Commenti 3

LUSSORIO SERRA
11 anni fa
LUSSORIO SERRA Artista
Complimenti!
Philip Staniscia
11 anni fa
Philip Staniscia Artista, Designer
grazieeeee
Erin Polla
11 anni fa
Erin Polla Artista
GRAAANDEEE FIIIL!!!
TI AUGURO TUTTO IL MEGLIO, DI CUORE!!!
(BELLA LA RECENSIONE DI GABRIELE!)

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