Lea Ficca - 6 giugno 2013
Esistono infiniti modi di dipingere, infinite possibilità offerte dall’incontro tra il colore, il pennello e la tavolozza. E ci sono anche infiniti soggetti da rappresentare, per approfondire la realtà o per distorcerla, addirittura per inventarla.
La pittura di Giulio de Ruvo, quale strada ha scelto di percorrere?
Non è facile, come avviene per le opere di molti artisti, osservare i suoi dipinti e capire, trarre un conclusione netta. Eppure questa delicatissima astrazione ci porta su sentieri lontani dalla ricerca di soluzioni definitive e ci spinge piuttosto a recepire gli stimoli di una percezione che immediatamente si attiva, in cui altri sensi oltre alla vista si mettono in gioco.
I lavori di Giulio de Ruvo sembrano provenire da un mondo che non conosciamo, che viene evocato, ma che allo stesso tempo sembra allontanarsi e sottrarsi gradualmente al nostro sguardo. L‘evanescenza dei colori e la raffinatezza del tratto delineano morbide superfici che ci appaiono forse sfuggenti; tuttavia la sensazione impressa resta viva e ci accompagna in una dimensione quasi onirica, in un rilassante viaggio che conduce l’immaginazione verso caldi panorami, richiamati dallo sprigionarsi di tenui cromie primaverili, rese attraverso dolci pennellate.
Diverse tonalità di rosa si intrecciano in fitte reti di verdi, arancioni e ocre, in composizioni dal sapore raffinato e fortemente percettivo e sensoriale: la pittura infatti sembra avvolgerci in una soffice calma, rimandando la nostra mente ad esperienze personali, come la sensazione del vento che ci accarezza all’imbrunire di primavera o quella di un tramonto dopo il temporale.
La pittura di Giulio de Ruvo dunque, sembra fare proprio questo. Scuotere le nostre emozioni, far riaffiorare ricordi più intimi in un mondo in cui l’intimità pare aver perso il suo valore, ritagliare un piccolo angolo in cui il tempo sembra essersi fermato, quando tutto è terribilmente frenetico. Emozioni, sensi, memorie vengono riaccesi nel dialogo con questa pittura mite ed elegante.
Lea Ficca
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