L’arte di Roberto Lucato, sempre attenta e sensibile ai problemi dell’attualità, è investita di messaggi sociali che esulano dalle futili disquisizioni estetiche che tanto hanno gremito la pittura moderna.
Obliando qualunque dettaglio decorativo o di natura frivola, Lucato adotta un linguaggio dedicato alla ricerca dell’essenza, una sorta di idioma minimalista nel quale pochi elementi riconducono ai significati salienti, come si evince dall’ultima fatica dell’artista “Anche Cristo si vergogna”.
E’ un dipinto ad olio su tela che allude sarcasticamente all’inutilità del sacrificio del Figlio di Dio e all’inefficacia del messaggio cristiano sui posteri.
In esso la raffigurazione della croce lignea emerge da uno sfondo bruno che determina una dimensione bidimensionale: esso rievoca lo stile del “Cristo Crocifisso” di Velazquez, oggi conservato al Museo del Prado.
Il quadro affronta il tradizionale tema della Crocifissione e dell’estremo sacrificio di Gesù, secondo Cicerone “il supplizio più crudele e più tetro”, che costituisce l’avvenimento culminante della storia umana e della salvezza. Eppure la canonica iconografia della Crocifissione viene stravolta dalla posizione inedita di Gesù, rappresentato di spalle, voltato verso la croce. Nella concezione di Lucato anche Cristo si vergogna del baratro in cui è caduto l’uomo, spingendosi al di là di ogni etica e sprofondando nella melma, segno che il Male ha vinto sull’essere umano e il suo insegnamento è ormai solo un ricordo sbiadito. Quest’opera può, dunque, essere considerata il manifesto dei nostri tempi.
Info: www.robertolucato.it
Ufficio Stampa:
Sabrina Falzone
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