Iª Mostra d’Arte Coreutica – “Relativity of Emotions” _ Ovvero come nasce un “movimento artistico” innovativo, che promette di cambiare e rivoluzionare, in meglio, i connotati dell’Arte contemporanea.
Lectures, Venezia, 03 February 2013
(VI RUBO 10 MINUTI DEL VOSTRO TEMPO.)


“Un’opera è una voce, più opere diventano polifoniche, producendo “vita animata dei sentimenti”.

Così il critico e storico dell’arte Gabriele Romeo, ideatore della Iª Mostra d’Arte Coreutica dal titolo “Relativity of Emotions” promossa da EXPOART e dal Direttore editoriale Carlo Capone, inaugurata a Venezia il 3 febbraio presso la sala più antica del Chiostro Medioevale adiacente l’ex Convento della Chiesa di San Giobbe e che vi permarrà fino al 17 di febbraio, descrive la sua preziosa creatura-evento artistico. Indiscusso evento dell’anno che si propone, con promettenti risultati di buona riuscita e protrazione a lungo termine nel tempo, di andare oltre la funzione meramente nominale del comunissimo evento-mostra, come troppi ormai affastellano il panorama dell’Arte contemporanea, acquistando in pieno titolo ad honorem, la definizione perfetta di “vero e proprio movimento artistico”. Battezzato, per l’occasione: Coreuticarte.

I secoli di storia dell’arte ci insegnano che le migliori correnti artistiche, che hanno fatto la storia dell’arte, sono nate sul campo, con la realizzazione, la creazione, “l’esposizione” delle opere. Basti pensare all’Impressionismo, primo grande vero movimento artistico battezzato dai critici dell’epoca, in sede della prima esposizione di quello che ancora non era un movimento, ma semplice e nuova espressione pittorica dell’anima dell’artista, come “Exposition Impressioniste”, con ciò a voler rimarcare tutta l’accezione negativa del termine “impressione”, che superando brillantemente l’accusa feroce di “incompletezza artistica dell’opera”, diventa un vero e proprio precursore fortunoso dei tempi contemporanei. Anticipato, velatamente con un assaggio di importanti novità, attraverso la rottura con la tradizione della pittura classica, solo dal Romanticismo e dal Realismo. Ma a posteriori riguardando indietro, il momento caratteristico e storicamente definito del concetto rivoluzionario della nuova Arte di rottura si può collocare, appunto, con la nascita del movimento Impressionista. Di quel movimento e quell’Arte che inizia a far discutere. A porre in condizione di dialogo e confronto, anche se tuttavia non sempre a favore, del fruitore in relazione all’artista e alle sue opere controverse e in controtendenza, che andassero “oltre”, rispetto al periodo in cui fossero state realizzate. Il punto di rottura che destabilizza e mette in discussione le certezze ritenute inviolabili fino ad allora. Nonché l’exploit tutto nuovo dell’interpretazione variegata e multi-sensoriale, e non più monolitica, a seconda delle diverse sfumature di sensibilità dei differenti artisti, che a loro modo affrontano, per la prima volta, la rappresentazione sinestetica dell’Arte ognuno a suo modo e con un suo preciso e ineguagliabile stato d’animo. E via via da qui si ramificano, trovando ognuno la sua precisa e fortunosa collocazione nel tempo, tutti i successivi movimenti artistici, che vanno ad aggiungere un tassello interessante e sempre nuovo e propositivo in più, al mosaico che costruisce e ridimensiona ogni volta le fondamenta delle espressioni future dell’Arte contemporanea. E così, senza temere alcun termine di paragone, né di inferiorità e/o superiorità “rispetto a”, si staglia in perfetta rottura con i tempi la Coreuticarte.

Questo nuovo modo di concepire l’Arte nasce dal desiderio di voler rapportare l’artista in condizione di dialogo con gli altri artisti. La Coreuticarte si pone l’obiettivo finale di riabilitare esclusivamente la figura dell’artista e “lo stretto rapporto che ha l’artista-medium con la sua opera d’arte, senza porre alcuna divisione tra le due personificazioni e cercando di individuarne gli sviluppi culturali che stanno alla base del contesto ideativo e sociale nel quale l’artista opera. La ricerca, lo studio e l’analisi dei comportamenti che conducono ogni artista a esprimersi in maniera differente, prediligendo un determinato media rispetto a un altro; indagando e sperimentando nuove forme creative scaturite dall’immaginario individuale, mentalmente stimolanti, così da permettere un nuovo modo di fruire la contemporaneità, una nuova individuazione e classificazione di elementi iconografici figurativi e astratti. Unione e fusione del concetto di sinestesia, relazione e azione dei sensi, nella quale qualsiasi fruitore agirà nell’ambiente con le opere degli artisti, avendo la funzione di “coro trans-positivo" contemporaneo.”

In barba ai tempi che corrono, sempre più legati al solo ed esclusivo retaggio meramente “economico” di un mercato, troppo imprenditore di se stesso, che abusa di eccessivi sprechi ai danni di “un artista”, disposto anche al compromesso pur di vedersi ritagliato uno spazio da protagonista e al giusto riconoscimento per “la sua opera”, senza immaginare così di arricchire esclusivamente le tasche di chi l’Arte la vende e che poco interesse dimostra di avere nel promuovere e valorizzare la figura dell’artista e della sua arte, e il voler creare un unico dialogo che generi discussioni artistiche alla ricerca di risultati artistici, servendosi dei “comportamenti fenomenologici”.

La Coreuticarte si propone davvero, a questo punto, alla candidatura assoluta di precursore dei tempi che verranno. Oltreché come movimento artistico, ma anche come vero e proprio movimento culturale. Di quella cultura che, nel 1871 l’antropologo Edward Burnett Tylor, nel suo saggio dal titolo “Primitive Culture” descrive esaurientemente in questi termini: “La cultura, o civiltà, intesa nel suo ampio senso etnografico, è quell’insieme complesso che include la conoscenza, le credenze, l’arte, la morale, il diritto, il costume e qualsiasi altra capacità e abitudine acquisita dall’uomo come membro di una società”.

Rieducare l’occhio del fruitore a vedere, più che guardare, e re-insegnargli, in maniera coreutica trans-positiva, ad agire attivamente e non subire passivamente di riflesso condizionato; permettendogli di interagire con l’opera d’arte e con l’artista e la sua anima, che l’ha realizzata, e invitarlo, indirettamente, a confrontarsi con lui e il suo mondo. Per capirlo meglio. Per apprezzarlo meglio. Per “giudicarlo” meglio, positivamente, con cognizione di causa. Perché troppo spesso, erroneamente e superficialmente, forse per colpa di chi non si è soffermato anche solo un minuto a spiegarcelo e farcelo comprendere bene in precedenza, si considera l’Arte contemporanea blasfema, oscena, di cattivo gusto, inutile, insensata.
“L’Arte contemporanea è un qualcosa che va oltre”, e che non c’entra nulla con tutto ciò, bensì si propone di indagare l’anima dell’artista che vuole esporre. Papa Paolo VI, in occasione dell’inaugurazione della sala d’Arte moderna e contemporanea all’interno dei Musei Vaticani, è il primo a sostenerlo fermamente.

Pertanto, se esiste qualcuno che può permettere tutto ciò, e conferire al fruitore la giusta chiave di lettura per comprendere l’Arte contemporanea, comprendendo, e conoscendo da vicino – da dentro – l’anima dell’artista contemporaneo, questo è di sicuro l’ideatore di questo progetto, anticipato dalla Iª Mostra d’Arte Coreutica – “Relativity of Emotions”, Gabriele Romeo.

È forse il caso di dire che questa Coreuticarte con la sua Iª Mostra d’Arte Coreutica sia l’inizio di un’Era Nuova per il mondo dell’Arte contemporanea? Solo il tempo ce ne darà atto e dimostrazione. Tutto a suo tempo debito.


Erin Polla

(fonti e citazioni da: Catalogo-Rivista EXPOART #16 Febbraio 2013 _ Iª Mostra d’Arte Coreutica di Venezia – "Relativity of Emotions" _ "Il Catalogo degli Artisti" a cura di Gabriele Romeo)



N.B.: SONO GRADITI COMMENTI, OPINIONI, PUNTI DI VISTA A RIGUARDO.
IN PIENA LIBERTA'. IN FONDO COREUTICITA' VUOL DIRE ANCHE CONFRONTO TRA GLI ARTISTI. MI PIACEREBBE AVERE UN CONFRONTO COSTRUTTIVO CON TUTTI VOI. E MI PIACEREBBE CONOSCERE IL VOSTRO PENSIERO.
CI AIUTIAMO, A VICENDA, A CONOSCERCI MEGLIO, A CRESCERE CULTURALMENTE, E A VIVERCI L'ARTE A 360° E IN MANIERA TOTALMENTE ATTIVA. IN PRIMA PERSONA.
VI RINGRAZIO PER LA COLLABORAZIONE.
ERIN POLLA
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Commenti 79

Erin Polla
11 anni fa
Erin Polla Artista
Libertà di espressione, che purtroppo molto spesso ci viene censurata. Ma non è certo per via di quello che ci si ferma dall'esporsi e mettersi in gioco. Gli ostacoli, quali e come essi siano siano, si superano uno per uno, un po' per volta, MA SI SUPERANO. Tutto il resto sono particolari più o meno (ir)rilevanti.
Marta Fiorentini
11 anni fa
il blog di Gianfranco è diventato un salotto dove pian piano le persone si confrontano anche su piani molto personali e questo lo trovo molto positivo
dico il mio parere, secondo me manca da parte degli artisti un collegamento, un modo di conoscersi dove ci sia complicità, dove vi sia quello scambio che fa crescere
Marta
giulio micheletti
11 anni fa
anche a me un artista mi ha bloccato,credo però che sia uno sbaglio perchè continua a commentare i miei lavori,non vedo il motivo perchè ci debbano bloccare o sono troppo ingenuo o non capisco a chi potremmo dar fastidio.
Chi si fa abbindolare da false promesse o da elogi non veri non ha letto i nostri pensieri su questa rubrica,per cui non ne vedo la ragione di una simile azione.
Stiamo solo discutendo su un modo di concepire l'arte in maniera diversa,più semplice e sincera.
Erin Polla
11 anni fa
Erin Polla Artista
È tutto collegato al concetto di confronto. Di “empatia” tra gli artisti che sensibilizza maggiormente i promotori dell’Arte, come sottolinea la Galleria Artemente, che ringrazio di cuore per l’acuta osservazione.
“L’artista ha bisogno del confronto” puntualizza Gabriele Romeo, che non sta certo asserendo chissà quale bislacca esigenza, ma una sacrosanta verità (e lo è – o potrebbe esserlo – in qualsiasi campo, e non solo nell’arte… vedi gli ultimi eventi politici… senza il giusto e assennato confronto rischiamo un paese ingovernabile…).
Chiunque creda di essere immune dal confronto ha forse sbagliato approccio con l’Arte, prima che con gli artisti. Ogni forma di individualismo non porta a generare alcunché di costruttivo. (...)
Erin Polla
11 anni fa
Erin Polla Artista
(...)Poi, è vero quello che dice Gianfranco che non tutti sono “portati” al confronto, allo scambio di opinioni. Ma voglio dire, siamo tutti dotati della capacità di elaborare un pensiero – chi più, chi meno – e non dovrebbe essere difficile esternarlo. Piuttosto parlerei di paura. Molto spesso non ci si schiera per evitare delle ripercussioni esterne. E anzi si fa di tutto per allontanare da sé anche il più labile sospetto di aver appoggiato anche minimamente una filosofia di pensiero considerata “rivoluzionaria”. Apro una parentesi, senza fare polemiche, ma riportando un episodio personale fresco di giorni che è un dato di fatto: quest’articolo, nato quasi per gioco e per diletto, e il mio espormi senza ipocrite remore mi ha procurato una censura all’interno del sito. (...)
Erin Polla
11 anni fa
Erin Polla Artista
(...)Non dipeso da Celeste, assolutamente, piuttosto da uno degli utenti. Un mio contatto, per via dell’articolo, mi ha confinato, per sicurezza (sua ovviamente) nella sua lista nera degli utenti bloccati. Quasi come se io con questo articolo rappresentassi una sorta di mina vagante pronta a esplodere in qualsiasi momento e inficiare negativamente sulle reputazioni artistiche altrui (e magari proprio con la sua). Ora non sarà certo questa sorta di censura a mutare il mio pensiero. Sottoscrivo ogni parola scritta e sostenuta. Dovessi beccarmi altre dieci censure (altri dieci BLOCCHI!).(...)
Erin Polla
11 anni fa
Erin Polla Artista
(...)Chiamatelo atto di coraggio, movimento “rivoluzionario”, “voce fuori dal coro”. Come più vi aggrada. Io dico solo che ho un pensiero e mi scoccia tenermelo per me. Voglio esserci e dire la mia. È giusto ai fini del confronto, e ritorno al punto iniziale. E credo di non pretendere la luna quando dico di aspettarmi dei riscontri (senza pretesa sia chiaro). E molti li ho ricevuti, finora. Quello che mi ha dato più grande soddisfazione è l’aver contribuito, direttamente o indirettamente, questo poco importa, alla nascita del blog di Gianfranco Ferlazzo,che vi consiglio vivamente di leggere, per chi non l’avesse ancora fatto; e se lo avete fatto di fare passaparola con altri utenti (http://premioceleste.it/ita_artista_blog/idu:32066/idb:562/).(...)
Erin Polla
11 anni fa
Erin Polla Artista
E l’idea che ne è scaturita dallo stesso Gianfranco: ossia creare una “piattaforma di intesa” in cui ognuno crea il suo blog e mette in relazione, in “empatia” tra loro gli artisti. Andando a creare una rete di scambi ad azione corale che proietti verso una più che concreta e propositiva progettualità; qualsivoglia essa sia. Questa è la coreuticità promossa da Gabriele Romeo e sostenuta caldamente da me. Niente di così complicato. Parole e concetti semplici che conducono a uno scopo mirato, come sostiene anche Giulio. Nient’altro.

Anzi, un’ultima cosa ci sarebbe: attenti agli squali dell’arte. Edovincent, che ringrazio per la prontezza di spirito, ha segnalato il link di un bando LADRONE presente su questo sito (http://www.premioceleste.it/index.php?p=artista_news&l=ita&idu=53521&idn=19351).
Erin Polla
11 anni fa
Erin Polla Artista
Questi credono che noi sulla testa portiamo per iscritto “GIOCONDO”! Richieste assurde per compensi allucinanti da dovere loro per garantirsi un'eventuale partecipazione al loro bando, senza nessun margine di investimento futuro, dove gli unici che fruiranno delle opere presenti saranno dei collezionisti annoiati in cerca del pezzo esclusivo che manca alla loro collezione, ammesso che siano interessati. Avremo pure buon senso e questi “signori” se ne approfittano (come dice Gabriele), ma non siamo mica fessi. OCCHIO. Ce ne sono tanti di bandi, e anche più ONESTI!
Gianfranco ferlazzo
11 anni fa
Solo facendoci "sistema indipendente" con una sorta di nucleo costituito da artisti,critici d'arte,mercanti e sponsor e dove l'unica selezione sia la "qualità" (...Sia per le opere degli artisti,che come referenza principale per la competenza e serietà degli altri operatori) potremmo" viaggiare "accanto all'ufficioso "Sistema dell'arte" e solo avendo una vera e propria RETE capillare di spazi dislocati nel territorio nazionale e solo avendo Sponsor finanziatori:ancora la vedo lontana:)))ma già una "sintonia " che qui vedo, porterà sicuramente verso una "progettualità" ... Mi piacerebbe che si guardasse la cosa a livello esteso,nazionale ....purtroppo on si fanno le rivoluzioni parziali,se nò il leone (Il sistema dell'arte ufficiale) ti divorà:))))
Gianfranco ferlazzo
11 anni fa
...Ed ho notato un'altra cosa aprendo un mio blog :che naturalmente ci sono artisti decisamente più "portati" al confronto ed alla comunicazione di altri:e non è una accusa,ma semplicemente,un dato di fatto....:)))Utopicamente mi piacerebbe che ogni artista del Celeste aprisse il suo Blog personale : così da creare una vera e propria "rete",di scanbi ,connessioni ,informazioni,contatti,relazioni....Se l'esigenza fosse di tutti forse avremo forse una vera "piattaforma di intesa" su cui affermare un "bisogno" di cambiamento e di azione corale....
Gianfranco ferlazzo
11 anni fa
... Trovo che sia una gran cosa che artisti , discutano sull' di esserci sul serio,smuovendo lo stagnante e melmoso "individualismo" di "categoria":))- che,devo dire, è quasi leggendario :)))(Vedi l'intervento di "Artamente":)))-ded il concetto di "empatia" espresso) ...Già il fatto di utilizzare blog vari come da funzione "collante"( dei rapporti e degli scambi) ci pone ad un livello di confronto altamente produttivo .Io dico:poniamo le basi per una piattaforma di "intesa":,l'ho già scritto ,l'analisi oggettiva porta -inesorabilmente.))- alla creazione di un canale -o sistema (artistico) "indipendente"....Ma ci vogliono spazi,sponsor , curatori come Gabriele e sopratutto illuminati "mecenati" pronti a rischiare.)))da soli non si fà nulla purtroppo....
giulio micheletti
11 anni fa
Finalmente riesco a leggere parole semplici,che conducono a uno scopo senza girare intorno con discorsi di difficile comprensione,noi dobbiamo essere leggibili a tutti invece ancora non ci capiamo tra di noi.
Spero che l'iniziativa abbia un seguito positivo,perchè si era arenata e ringrazio Erin della sua iniziativa.
giulio micheletti
11 anni fa
sono contentissimo per come stanno andando le cose con questa iniziativa,anche perchè felicemente vedo interventi di artisti che stimo in maniera assoluta.
Per me scambiare delle opinioni sulle opere è importantissimo,esco fuori dalla solita cerchia di persone familiari e conoscenti che senza meno approvano i miei lavori,e mi chiedo fino a che punto è la sincerità,intrattenermi con voi tutti mi aiuta e mi da fiducia,io lavoro perchè questo mi riempe e mi appaga e sentire un commento di tanto in tanto non può che farmi un gran piacere,anche perchè è riportato alla semplicità e all'onestà per cui si scrive.
Erin Polla
11 anni fa
Erin Polla Artista
Forse perché ho il dono della comprensione e dell'umiltà?!?! eheheheheheheheh

Modestia a parte, lungi da me ogni sorta di presunzione, posso solo dirti, cara Daniela, che ho imparato sulla mia pelle a non giungere a conclusioni affrettate. Il tuo messaggio era chiaro e diretto. Nessun messaggio indecifrabile e/o nascosto. Bisogna solo prestarci la dovuta attenzione. Al bando ogni superficialità.

La vita ci insegna, d'altronde: non va presa sotto gamba poiché è una sola. Al primo errore, il rischio più grande è quello di essere tagliato fuori (e chi te la dà la seconda chance?!).

Ancora grazie, cara.
Torna a trovarmi quando vuoi. Qui la cosa, almeno lo spero, continuerà ad andare avanti.
Daniela Gioia
11 anni fa
Daniela Gioia Artista
Far sentire la propria voce a volte è un lusso che solo chi ha tempo può permettersi e a questo mi riallaccio al consiglio prezioso di MCB, che forse non sa che io lavoro 30 ore in tre giorni con individui diversamente abili, dove ho appreso l'umiltà, la pazienza, l'empatia e sarò sempre a loro grata per avermi donato questo prezioso insegnamento.
Resto a tua ed a vostra disposizione per eventuali iniziative future.
Grazie per la stima che ricambio.
Daniela Gioia
11 anni fa
Daniela Gioia Artista
Carissimo Erin, ti devo un infinito ringraziamento per aver compreso la mia provocazione, sai quanto io abbia stima di tutti coloro che con l'arte siano in grado di comunicare e creare relazioni positve, prive di biechi interessi a volte persino mal celati. Questo mio volermi esporre dimostra che il pensiero trascende dall'etica professionale, che riservo nel giudicare l'altrui arte.
Ho fatto in tempo a leggere un commento circa alle 8.00 di questa mattina ...... credo nella buona fede di chi l'ha scritto e se , essendomo espressa male sono stata fraintesa, me ne posso far carico. Però una domanda mi sorge spontaea: "Perchè Tu hai inteso molto bene il senso delle mie parole?"....
Erin Polla
11 anni fa
Erin Polla Artista
Grazie Daniela (e grazie anche a MCB i cui commenti, purtroppo, "sono-andati-persi", ciò non toglie che non li abbia apprezzati per tempo... e non ne abbia fatto giusto tesoro! Il rispetto prima di tutto. Al di là se ritenga opportuno o meno determinate imposizioni, ma ogni promessa è debito!!!).

Ritornando a te, Daniela. Lo so che solitamente preferisci mantenerti a distanza dalla vita sociale del network (vuoi per etica professionale, o perché semplicemente non addentro ai meccanismi "automatistici" del social), di cui hai il mio pieno rispetto e stima, e apprezzo molto lo "sforzo". (...)
Erin Polla
11 anni fa
Erin Polla Artista
(...) Però devo contraddirti. Vorrei sperare vivamente che la soluzione ultima ai nostri "problemi artistici" non sia, bene (per quanto dubiti che questo possa avere anche qualche minima connotazione positiva) o male che sia, quello della "prostituzione" (che ho compreso bene essere circoscritta nei termini del prostrarsi alle direttive del mercato, e/o a chi per lui lo gestisce, e farselo andare bene, a ogni costo, pur controvoglia, per la serie "pur-di-campare-d'arte-scendo-a-qualsiasi-compromesso"). (...)
Erin Polla
11 anni fa
Erin Polla Artista
(...) è vero, ce ne sono molti, disposti anche al silenzio impositivo, pur di esserci. Ad accantonare dignità e umiltà (quest'ultima è una conseguenza-giustificazione quasi dovuta per sopravvivere agli "attacchi esterni" di chi, magari, interpreta, ingenuamente, il decorso artistico in maniera più decorosa e rispettosa, per sé, per gli altri). Ed è qui che vorrei che in qualche modo si intervenga. Perché batoste, delusioni, rospi da mandare giù a parte, credo che ci sia sempre un modo per arginare le faglie e trovare il filo giusto e uscire fuori dall'intricato labirinto artistico lontano da chi lo gestisce minotauricamente dall'interno. (...)
Erin Polla
11 anni fa
Erin Polla Artista
(...) Solo, che, troppo spesso siamo così abituati a crogiolarci nel nostro vittimismo (tipicamente italiano), che ci fa credere, con convinzione, che tanto non cambierà mai nulla, ché non facciamo NULLA per provare anche minimamente a cambiarlo. Pertanto ci muoviamo in sordina e finché restiamo in equilibrio, tra scossoni e rischi inutili, ci va bene così. Come se fossimo in perenne attesa di precipitare da un momento all'altro e non fare nulla, perché sembra quasi che siamo tutti convinti che non si possa prescindere dal precipitare. E, invece bisogna inventarsi un cambiamento. (...)
Erin Polla
11 anni fa
Erin Polla Artista
(...) Ora, molti diranno (me lo hanno già detto nella messaggeria privata di Celeste), che Erin Polla si è svegliato una mattina e ha deciso di "fare guerra" al SISTEMA artistico. Non è assolutamente così (e molti hanno frainteso!!!). Questo "articolo" è nato come un gioco-di-parole, come un'idea carina balenatami in mente così all'improvviso e di cui mi piaceva farne partecipi tutti voi di Celeste. E capire come vi sareste posti in determinate circostanze. Un pour-parler tra amici. (...)
Erin Polla
11 anni fa
Erin Polla Artista
(...) Un confronto (vissuto da molti come un'imposizione quasi forzata. Capisco che l'egoreferenzialità molte volte possa porci in condizioni di NON DOVER MAI chiedere il parere altrui perché, in quanto - erroneamente - consapevoli di noi stessi e dei nostri limiti, CREDIAMO di potercela fare sempre e comunque da soli. Per la serie "nessuno-ti-dice-di-lavarti-la-faccia-così-da-sembrare-più-pulito-di-lui" perciò: "IO, perché devo fidarmi?!" La mia era/è un'idea su quello che POTREBBE (attenzione al condizionale) svilupparsi (per il momento del tutto idealmente e teoricamente) dall'idea intelligente, e per niente utopica, nata dalla mente straordinaria di Gabriele Romeo con la realizzazione dell'evento Mostra Coreutica, nel far relazionare tra di loro gli artisti. (...)
Erin Polla
11 anni fa
Erin Polla Artista
(...) Poi il discorso, con i vari commenti degli amici di Celeste, che hanno proposto il proprio pensiero, ha preso interessanti strade e possibilità di sviluppo: sono venute fuori diverse considerazioni. E tra tutte l'obiettivo coreutico iniziale. Pensare di fare qualcosa (e di sicuro non una rivoluzione bellicosa all'ultimo sangue), INSIEME. COREUTICAMENTE. (dal greco kóros, appunto CORO, GRUPPO, INSIEME DI PERSONE CHE SI MUOVONO IN ARMONIA TRA DI LORO COME IN UNA DANZA). (...)
Erin Polla
11 anni fa
Erin Polla Artista
(...) Ed è quello che accade dal confronto. Nient'altro. Mi spiace per quelli che l'abbiano intesa diversamente. Mettendola quasi su un piano personale. E che abbiano reagito in maniera prevenuta. Nessuno deve sentirsi obbligato e/o costretto a fare niente. Anche di fronte a una mia esplicita richiesta di confronto (ho inviato diversi messaggi-invito in privato per partecipare - qualora lo avessero voluto - al confronto richiesto nel mio "articolo"). Qualcuno ha risposto, altri lo hanno ignorato, oppure mi hanno risposto in privato in, direi quasi, malomodo....... ci sta tutto! (...)
Erin Polla
11 anni fa
Erin Polla Artista
(...) Detto ciò, ringrazio tutti.
Grazie a Stefano (Paul De Haan, che ha rotto brillantemente il ghiaccio iniziale); Giampaolo Marchesi; Edovincent (che ha confermato quanto più di positivo pensassi sul suo conto); il mio amico di idee e pensieri Ciarco (Marco Ciani); Adele (ALF); il grande Ferll (Gianfranco Ferlazzo); Giulio Micheletti (vera sorpresa positivissima di questo "evento"); Angelo Frabasile (che come sempre ha fatto l'amico in tutto e per tutto, ponendosi anche in dissenso per riportarmi su altri piani del discorso); MCB (uso l'acronimo per rispetto al suo voler restare nell'anonimato); e Daniela Gioia (che sa quanto abbia un debole per la sua professionalità artistica).
GRAZIE (e se qualcuno si è sentito tirato ingiustamente in causa, me ne dispiace. Non è stato intenzionale!)
Daniela Gioia
11 anni fa
Daniela Gioia Artista
Ciao a Tutti, per te faccio uno strappo alla regola ed esprimo il mio pensiero scomodo, di chi dopo aver creduto all'utopia torna alla realtà di un doloroso disincanto. Questo nostro tempo abbruttisce l'Arte (quella vera per intenderci), mi riallaccio all'interessante commento di Gianfranco Ferlazzo in merito alla concezione di "SISTEMA" che io condivido pienamente .. GRANDE Gianfranco!
In materia di movimenti o classificazioni, resto del parere che chi fa arte, almeno in questo debba sentirsi "libero" e dipingere per bisogno interiore, per scaturire emozioni, fondamentalmente per se stesso. Vorrei in questo essere contraddetta e trovare QUALCUNO che mi dia risposte su come "PROSTITUIRSI" bene per campare con l'arte. Erin hai voluto e ottenuto il mio pensiero :-).......
Erin Polla
11 anni fa
Erin Polla Artista
Perché vuoi necessariamente circoscrivere un qualcosa che nasce libero e al di fuori dalle predisposizioni schematiche e convenzionali. Per tenerlo sotto controllo. Per questo ti preme un simbolo di riconoscimento e di identificazione? Non credi che possa essere altrettanto credibile anche senza "una bandiera"? Ma poi più simbolo dell'artista che si pone in aperto e libero confronto verso gli altri, che si mette in discussione, e che diventa parte attiva di un sistema artistico che per una volta fa i soli e unici interessi degli artisti e che li tutela?!
...In alternativa tu hai un consiglio a tal proposito?
Angelo Frabasile
11 anni fa
pero il dubbio non va via dalla mente concordo ma occorrerebbe a mio modesto avviso anche una bandiera che sia tematica o ideologica o stilistica che sia..non credi?
Angelo Frabasile
11 anni fa
diciamo che piu che una provocazione il mio era un dubbio che mi perveniva ...fforse non avevo capito bene il concetto ma ora mi è chiaro sono d'accordo su ogni punto da te precisato forse confrontandoci riusciremo anche ad avere quel che che ci contraddistingue non nella forma ma nel come siamo arrivati a quel opera citando l'esempio della domanda che mi pose gabriele alla mostra ho colto il senso dell'arte coreutica ho sempre sostenuto che dietro un opera c'è un altra opera fatta di gesti, di vissuti, di cultura intesa come immedesimazione in ogni forma di vita e sotto questa direzione un corretto modo di pensare...l'oggetto è il punto di arrivo di un viaggio iniziato molto tempo prima , di parole tramutate in forme di un pensiero che si espande nella mente fino a diventare opera.
Erin Polla
11 anni fa
Erin Polla Artista
Grazie Angelo per aver tirato in ballo la questione.
Effettivamente messa nei termini da te descritti, il discorso non fa una piega. Ma è d'obbligo precisare che il "movimento coreutico" non si pone come re-indirizzamento di uno stile specifico; un modo per "farci riconoscere" (come invece lo è stato per esempio l'Impressionismo, il Cubismo e altre correnti dal suffisso in "-ismo"), non è quello l’obiettivo (anche perché significherebbe far implodere un qualcosa proteso all’estensione, all’esplosione propositiva. La Coreuticarte si propone come filosofia di pensiero culturale-artistico. è ben più ampia la concezione di questo "movimento". (...)
Erin Polla
11 anni fa
Erin Polla Artista
(...) Infatti, se hai notato, nell'"articolo" focalizzo l'attenzione sull'artista e sul suo modo di arrivare a un prodotto-arte finale (con questo intento, d’altronde, è nato il progetto iniziale della Mostra Coreutica di Gabriele Romeo) e solo successivamente l'attenzione ricade, quasi di riflesso, sulla sua opera, sul suo stile. Che se vogliamo “etichettare” definiamo contemporaneo. La filosofia coreutica si pone l'obiettivo di indagare prima di tutto cosa ci sta dietro l'opera finita: l'artista e la sua anima; i suoi pensieri; le sue turbe mentali; il processo evolutivo che ha compiuto dal punto in cui ha generato l'idea nella sua mente, al punto in cui l'ha realizzata in quanto opera. (...)
Erin Polla
11 anni fa
Erin Polla Artista
(...) L'opera è solo l'ultimo passaggio della catena ovviamente non meno importante. Anzi, acquista più valore. E puoi apprezzarla ancora meglio scoprendo che cosa c'è dietro. Ricordi il tuo intervento durante l'inaugurazione della Mostra Coreutica a Venezia? Molti si chiedevano il senso delle risonanze magnetiche - scambiate per radiografie, all’interno della tua opera. Solo dopo che hai spiegato il "senso", è apparsa ancora più chiara a tutti. E l’hanno apprezzata ancora meglio). è il percorso intero che va a sostenere la filosofia coreutica. Dall'inizio alla fine. Ed è ciò che permette di uscire fuori dal concetto meramente nominale dell'Arte. Di andare "oltre". (...)
Erin Polla
11 anni fa
Erin Polla Artista
(...) "L'arte contemporanea va oltre", sosteneva papa Paolo VI. QUELL'OLTRE E' QUELLO CHE STA DIETRO E VA IN AVANTI. OLTRE, appunto. Spero sia chiaro ora. Da ciò, dall’analisi dell’artista in quanto persona, e non numero che produce come macchine programmate e non rilascia un minimo senso di anima, che si dirama il “movimento” in questione e si “coreutica” insieme. Si collabora. Ci si confronta. Si crea. Insieme per arrivare a un prodotto finale. È questo lo “STILE” da te lamentato in quanto assente. È più presente che mai.
Angelo Frabasile
11 anni fa
ritengo questo progetto molto ambizioso e non facile da realizzare.sono d'accordo con ferlazzo ,dobbiamo rapportarci a quel sistema.poi I vari movimenti artistici nati durante la storia presupponevano tecniche e modi di rappresentazione ben precisi che connotavano l'arte di uno o di un altro movimento ognuno pero ha dato il suo contributo all'evoluzione dell'arte. noi come coreuticita come ci connotiamo stilisticamente? connotando sotto l'etichetta tanti artisti diversi tecnicamente rischieremmo di farci notare solo per la nostra dissonanza quindi erin ci serve un faro guida un idea stilistica che ci faccia riconoscere..la rivoluzione si fa con i lavori almeno è quello che penso io sperimentando sempre con una certa qualità tecnica e di contenuti.
giulio micheletti
11 anni fa
io mi sono iscritto su Celeste non per mettere in mostra solo i miei lavori da autodidatta,in effetti non mi considero un artista ma soltanto una persona semplice che cerca di esprimere le sue sensazioni con la manualità,volevo osservare altri lavori confrontarmi ed essere confrontato,insomma avrei voluto imparare qualcosa.
Con alcuni sono riuscito ad allacciare un rapporto di stima è ho scoperto che riesco a vedere con i miei occhi quello che si è voluto imprimere nell'opera.
Comunque io nell'artista non vedo il bravo esecutore di una tecnica,che potrebbe essere paragonato ad un buon artigiano,ma uno che riesce ad esprimere i suoi sentimenti,paure gioia amore contestazione ecc. in quello che realizza anche se non è in linea con le tecniche.
Erin Polla
11 anni fa
Erin Polla Artista
Troppo spesso però lo si considera proprio come se fosse Facebook, e non come un portale d'arte. Ho notato tra alcuni utenti di Celeste (mi guardo bene dal fare i nomi, non sono importanti, quanto, invece può esserlo il loro "atteggiamento artistico") che in molti pubblichino delle opere (spesso nel campo fotografico) che tutto sono eccetto "opere d'arte". Comunissime foto di interni familiari, di raggruppate tra amici, di comunissima vita quotidiana, con niente di artistico. Appunto sembra una sorta di diario virtuale facebookiano in cui raccogliere le foto più disparate, in continuo aggiornamento delle varie esperienze che si succedono quotidianamente. E dove sta l'arte?! (E qui siamo di fronte a quelli che in un commento precedente a questo ho definito "assemblatore di immondizia). (...)
Erin Polla
11 anni fa
Erin Polla Artista
(...) E quindi bisogna fare attenzione in che termini si usi Celeste associato al concetto Facebook. E ritorniamo al discorso qualitativo che si ottiene con una giusta e mirata selezione, cosa che Celeste non fa. In piena democrazia lascia il libero ingresso a tutti (perché gratis!!!) e non si pone in condizione di effettuare una selezione "naturale/artistica" (appunto perché gratis!!!). Cosa è arte e cosa è immondizia!!! Se già si interverrebbe in questi termini, si inizierebbe a fare un passo verso un più rispetto per l'operato di chi l'arte la fa e se la suda col sangue. (...)
Erin Polla
11 anni fa
Erin Polla Artista
(...) E... riflettendoci, mi chiedo: forse è proprio perché ci sono in rete troppi "inerti" che c'è anche poca corrispondenza e fruizione al confronto, e al dialogo?! Presunzione egoriferita, che non si abbassa a considerare (perché non la vede proprio) l'arte e il pensiero altrui?!
Gianfranco ferlazzo
11 anni fa
........Concordo perfettamente sul "confronto" vitale ,indispensabile e stimolante per ogni artista:Erin ha ben evidenziato lo "scollamento" ,la falla ,di questo portale:il Celeste oltre che un Premio, è una sorta di vero "Facebook dell'arte":)))....Molti dimenticano questa opzione della piattaforma,che secondo il mio parere, è forse quella più interessante e potenzialmente produttiva .E come andare all'osso della funzione per cui è nato Internet,ovvero scambiarsi "informazioni" ,far scorrere,fluidamente,possibilità di fruizione e contatto....Impensabile solo cinquant'anni fà,un artista connesso con altri migliaia,ciò lo trovo molto democratico no?:))...Se nè può far qualcosa...
Erin Polla
11 anni fa
Erin Polla Artista
Esatto Giulio, grazie per il tuo intervento, ed è quello che ho appena scritto in risposta a Gianfranco Ferlazzo. Il circuito di Celeste spesso si fa vera e propria piattaforma nel senso più etimologico del termine: ognuno per sé (Dio per tutti... mi verrebbe da aggiungere...); ognuno si appiattisce su se stesso e sulle proprie convinzione e considera l'Arte come se fosse una cosa individuale e non necessariamente rivolta agli altri. (...)
Erin Polla
11 anni fa
Erin Polla Artista
(...) Perché coinvolgere gli altri? O semplicemente, perché devo sprecarmi a commentare (in maniera più articolata) un'opera quando posso limitarmi a siglarla con un qualsiasi aggettivo qualificativo?! L'importante è commentarlo, no?! Dipende... l'importante è dire la propria. Esporsi. Confrontarsi. Molte volte leggo in giro su Celeste commenti del tipo "Mi piace", "Complimenti" oppure un solo e secco "Ottimo". Ma non capisco mai in che termini vengono asserite tali considerazioni. Perché ti piace? Complimenti per che cosa, motivameli?! Ottimo, per esempio: che significa?! (Soprattutto quando esce dalla bocca di un critico o pseudo-tale, che sembra non conoscere altro termine differenziale?!) (...)
Erin Polla
11 anni fa
Erin Polla Artista
(...) Spero di smuovere un pò le opinioni altrui. Un artista ha bisogno del confronto, anche di un commento/critica negativo/costruttiva, serve a crescere; e certo la bella parolina fine a se stessa, aiuta a crescere poco... perché non so se quello che faccio va bene (e quasi mai è realmente così, ma lì entriamo nella concezione soggettiva) o se devo migliorarmi, e in che modo.

Che nessuno me ne voglia, e non sono il solo a essermene accorto.
Erin Polla
11 anni fa
Erin Polla Artista
Ce ne fossero di logorroici ma con così chiare le idee e i punti di vista, che tanto ho richiesto in questa mia simulazione di confronto.

Mi ri-aggancio a uno dei tuoi frammenti di commento, Ferll, - investire sul "sistema indipendente", per intenderci - in giro se ne vedono tanti che si svegliano una mattina e decidono di metter su un giro di idee e/o pseudo tali e credere di poter cambiare il mondo con uno schiocco di dita. (...)
Erin Polla
11 anni fa
Erin Polla Artista
(...) Il punto fondamentale, non è farlo tanto per... siccome non sappiamo come ingannare il tempo, ci inventiamo, appunto, un passatempo qualunque, e magari lo imbellettiamo di grandi concetti e progetti, e di concreto c'è poco o niente; bensì, l'importante è avere l'Idea, che può sembrare un concetto astruso e campato in aria, ma che abbia lo spirito frizzante e stimolante del nuovo, del mai visto, mai sentito, di quello stimolo, visivo per il cervello, che ti fa dire: "caspita, è geniale! Perché non ci ho pensato prima io?!". (...)
Erin Polla
11 anni fa
Erin Polla Artista
(...) Vagliata bene e soprattutto mirata a quelle che sono le esigenze REALI degli artisti, e non a quelle che vorremmo imporre fossero quelle necessarie, in totale dissonanza con le prime (e nei commenti precedenti, è evidente il malessere comune di fronte al frullatore artistico che ci ingloba in un meccanismo automa che lentamente distrugge ogni nostro tentato appiglio di esserci, senza presunzioni di sorta egoriferite, ma col giusto valore fisico e creativo, che, chi fà - come sottolinei tu - e che l'arte la soffre con disperata passione, meriti). (...)
Erin Polla
11 anni fa
Erin Polla Artista
(...) E ne sono venute fuori diverse dai vostri commenti e tutte da non sottovalutare: tutto il resto, i vari "appoggi" a cui fai riferimento tu, Ferll, arrivano in un secondo momento. Strano, ma vero. Perché vedi, il problema è proprio questo. Ci affanniamo disperatamente alla ricerca del punto di comunicazione più "in", il distributore che sdogani il mercato. (...)
Erin Polla
11 anni fa
Erin Polla Artista
(...) Ci rifacciamo a modelli di falsata popolarità e poi snobbiamo il piccolo imprenditore (termine inteso, questa volta nella sua più rara accezione positiva) che l'Idea, accennata qualche rigo più su, quella GENIALE, ce l'ha, ma solo perché non è il "tal-dei-tali" non viene preso in considerazione. E, intanto, non si fa nulla nemmeno nel primo caso.... perché ai primi ostacoli che incontriamo facciamo marcia indietro. E restiamo al punto di partenza. (...)
Erin Polla
11 anni fa
Erin Polla Artista
(...) E non è detto che, un passo alla volta, dal niente non nasca qualcosa. 
Certo, è rischioso. Ogni progetto propositivo e innovativo richiede il suo margine di rischio. La soluzione sta nel trasmetterlo e farlo recepire agli altri. E forse è questo il compito più arduo (basti vedere la reazione di molti, praticamente nessuna, che si sono collegati a questo mio "evento" pubblicato. - Nessuno me ne voglia! Ma solo in pochi si sono esposti realmente e senza temere di dir la propria. Il discorso dello snobismo). Il rischio fa parte del gioco. Ma mai ci si mette in gioco, e mai si risollevano le sorti dell'Arte contemporanea, nel nostro caso, (e ritorno al principio motivatore del mio "articolo", che ha generato questa straordinaria fucina di interventi). (...)
giulio micheletti
11 anni fa
sono d'accordo che la cosa più importante per noi sarebbe scambiarci critiche e punti di vista,io cerco di capire le opere di tutti e le commento, ma ho trovato soltanto pochi artisti disposti a fare altrettanto,la maggior parte di noi espone su celeste soltanto per stare in mostra e forse non guarda mai le altre opere.Sono contento di questa iniziativa che forse ci cambierà in meglio,almeno spero.
Erin Polla
11 anni fa
Erin Polla Artista
(...) Attiviamoci se davvero teniamo a salvare la nostra, purtroppo troppo spesso abusata, categoria di artisti: secoli fa essere artista significava rappresentare una risorsa per il futuro, oggi siamo diventati una specie a rischio estinzione, senza un'Idea che ci tragga in salvo spariremo miseramente... e resteranno, ahinoi, solo gli assemblatori di immondizia, supportati dai loro boriosi e incompetenti mentori-critici.
 
Grazie per il tuo intervento, Ferll. Quando vuoi... la pagina è aperta: dì la tua!
Gianfranco ferlazzo
11 anni fa
...Sono logorroico,scusatemi:)))ma il tema mi interessa moltissimo.Termino dicendo che bisogna dare spazio ha chi ha qualità artistica,è un imperativo.Ed è un delitto sacrosanto vivere in una totale "alienazione" da ciò che hai intorno:l'artista ha bisogno di confronto e di occhi attenti che vedano qualcosa in lui ,in ciò che produce,che fà........Qualcuno a detto che basta un solo spettatore per far "vivere" un'opera di un artista.Uno solo....Forse è vero per certi aspetti,ma forse non totalmente eh ehe eh:)) Ciao ,e grazie:))!!
Gianfranco ferlazzo
11 anni fa
...Delle volte la perseveranza paga:)))Per tornare alla nostra storia recente: A volte il sistema ufficile vede qualcosa di "irriducibile" -come ad esempio il fenomeno della stret art- e alla fine lo ingloba ,lo fagocita fino a renderlo "inoffessivo " dalle virulenti potenzialità socio/politiche e lasciandoli pascere di pura estetica ed infine lo inserisce in grandi mostre curatoriali o in fichissime gallerie iper chic,tantè che molti degli artisti della S.A -che non avevano mai preso una tela in mano in vita loro:)))!!- comincino a realizzare su questo supporto (Più commerciale e vendibile:)) -Addio muri di periferia,addio treni abbandonati del metrò:)))
Gianfranco ferlazzo
11 anni fa
...E qui mi riporto ai precedenti commenti,sopratutto a quello di Edo e con cui ho avuto una conversazione telefonica....Ed in cui gli parlavo di questa possibilità operativa....Certo è che non si crea nulla col niente:)) per avere una "solidità "bisogna avere una rete di connessioni stabili:sponsor sopratutto e concessione di spazi ben collocati strategicamente...Bisogna in sostanza avere un"capitale" -che non è quello del vil danaro:)),ma capitale organizzativo,capitale umano, di persone pronte ad investire in questa sorta di "Sistema indipendente"....
Gianfranco ferlazzo
11 anni fa
Penso che un modo efficace per uscire da questo "impasse" storico/culturale-oltre ad avere una buona carica combattiva e motivazionale e sbattersi un casino per supportare e credere nel proprio lavoro-è quello di analizzare il contesto socio/storico in cui dobbiamo operare noi artisti (Marx docet eh ehe eh:))).In essenza bisogna conoscere per agire:ora essendoci un unico modo ufficiale per esporre e espandere a livello internazionale- o quantomeno nazionale -il proprio "seme artistico":))) e cioè quello "Istutuzionale" del "Sistema dell'arte" l'alternativa sarebbe forse quella di una sorta di "Circuito indipendente".(Come esiste il cinema americano ufficiale,ad un certo punto è nato il cinema indipendente) (Continua...)
Gianfranco ferlazzo
11 anni fa
....Ora è anche vero che la "domanda" di artisti e sproporzionata rispetto al possibile "collocamento fattuale:))...Siamo decisamente troppi:)) E questo non è colpa di nessuno:)) e la società ,il periodo storico che ha permesso questo,impensabile solo due secoli fà:)))...Sè può essere utile citerò un episodio personale dove,in un momento di totale confidenza e franchezza, un noto gallerista mi ha fatto vedere la sua scrivania dove giacevano impilati -e piuttosto implverati:))-centinaia di dischetti inviati da artisti:"Come si fà a vederli tutti:::?"(Continua...)
Gianfranco ferlazzo
11 anni fa
E' paradossale anche che scriva su un "podio" che è parte del "sistema" che stiamo analizzando:)))...-Vedi gli ultimi direttori du giuria che bene o male sono se non dentro,orbitanti quantomeno nel sistema ufficiale:))...Essendo un osservatore ed avendo partecipato come espositore a più di un evento "ufficializzato" dal sistema ufficiale -mi considero un orbitante:)))(Affordable art fair,Arte accessibile etc...) sò come si alimenta e gestisce e la sua "etica" operativa:))Si entra tra l'altro solo attraverso una galleria che sia parte di questo ridondante circuito:)))...-
Gianfranco ferlazzo
11 anni fa
anche su questa piattaforma,senza un progetto culturale,nè altro e che si definiscono galleristi e non lo sono davvero:))) e farebbero meglio ad aprirsi una agenzia immobiliare e non una spazio culturale/espositivo:)))....E' l'artista che deve "investire" sul gallerista o è il contrario????:))))- (Continua...)
Gianfranco ferlazzo
11 anni fa
-lo sà e se lo dice:)))Ora:per esistere come artisti,ma esistere realmente,bisogna entrare nel "sistema dell'arte" ufficile-e sappiamo tutti chi "regola" questo sistema:i grossi editori di riveste specializzate,i grandi galleristi,i mercanti,i direttori di musei di arte contemporanea,i grandi guru critici...) -dò per scontato che tutti voi sappiate quali sono ad esempio le gallerie ,anche nostrane,che "contano" davvero in questo "sistema chiuso",i curatori,le riviste etc etc...-E non sono certo le affitta-muri presenti (Continua...)
Gianfranco ferlazzo
11 anni fa
Eccomi,ciao a tutti.))! ...Bè ,ho avuto modo di leggere gli interessanti commenti che mi hanno preceduto e devo dire che,sopratutto nella sue fasi finali,mi hanno dato modo di scorgere, in tralice,una linee operativa tra le "nebbie" malsane di questo ventunesimo secolo,una sorta di "Nave faro" su cui direzionarsi...E' indubbio che viviamo in un epoca dove l'arte,come tutte le attività umane si regga sulla "trascendenza" economica,sulle leggi mercantili della domanda e dell'offerta...E l'apparato culturale artistico si è fatto anch'esso "sistema" ,corazzandosi in una autoreferenzialità,circolare e occlusiva.Una specie di "Narciso" egotico che specchia le sue beltà in assoluta e totale solitudine:)))...Non ha bisogno che qualcuno gli dica che è "bello" (Continua...)
Erin Polla
11 anni fa
Erin Polla Artista
...Appunto: è a questo che, quando appoggiando e sostenendo fermamente la filosofia di Gabriele Romeo, intendo per coreuticità!

Grazie Edo per la collaborazione. Marco, più sotto, ha espresso più o meno lo stesso concetto.

Una bella sinergia di idee e "movimenti" propositivi.
ALF
11 anni fa
ALF Artista
COMPLIMENTI ERIN !BRAVO!!!
Erin Polla
11 anni fa
Erin Polla Artista
Il concetto di "valorizzazione" è strettamente legato a quello di "meritocrazia". Entrambi usati, troppo spesso, nell'accezione negativa del termine. Valorizzazione, vuol dire attribuire un valore e in quanto tale pensiamo subito a quello economico: "quanto posso valere, in soldoni?! (il famoso calcolo a peso d'oro);
Meritocrazia, vuol dire attribuire un valore, e in questo caso, basato esclusivamente sul riconoscimento dei meriti. E qui, immancabile, si travisa e subentra la presunzione. Io ho le carte giuste. Io lo merito. Io merito di essere valorizzato. Io merito di guadagnare per quello che valgo. (...)
Erin Polla
11 anni fa
Erin Polla Artista
(...) Nessuno si sforza di interpretare il "valore meritocratico" come valorizzazione etico-umana, fatta di principi, essenza, pensieri, azioni, reazioni (e l'elenco dei "meriti" istintivi e non calcolati potrebbe essere infinito). Il valore dell'artista in quanto persona. Pensante. Che merita per un pensiero elaborato ed espresso. Che non ha paura di esporsi e al diavolo la paura. Il timore che forse sbilanciandosi vada a inficiare negativamente la propria immagine nella considerazione aurea altrui. Quale negatività può esserci nell'espressione democratica (senza scomodare connotazioni politiche) del proprio pensiero, giusto o sbagliato che sia?! (...)
Erin Polla
11 anni fa
Erin Polla Artista
(...) Rendere merito a chi fa atto di umiltà (ahimè dote assai latente), e si mette in discussione; si pone in termine di confronto con gli altri e affronta le proprie paure, i propri dubbi, le proprie rabbie e frustrazioni e delusioni, le proprie speranze, idee, soluzioni, che sono le stesse per tutti, in negativo e in positivo (e l'ho appurato ancor più dai commenti qui rilasciati). E non se ne resta lì a subire (tipicamente di noi italiani) il torto e tenerselo finché altri eretti al di sopra di noi ce lo impongono e/o decidano, che è giunto il tempo di attuare un possibile fantomatico cambiamento. Il cambiamento spetta a noi attuarlo. Senza rimandare a domani. O aspettare che lo facciano altri.
Erin Polla
11 anni fa
Erin Polla Artista
Grazie Marco. Hai aperto la strada ad altre chiavi di lettura. Sempre illuminante e preciso nei tuoi interventi.
Erin Polla
11 anni fa
Erin Polla Artista
Altro appiglio sembrerebbe il Sindacato ASIDA (http://www.asida.it) a tutela, principalmente, del Diritto d'Autore. Ma ha un occhio di riguardo anche per i "rapporti artistici" ossia "tutela e (ove necessario ed ove richiesto) gestisce il rapporto autore/editore/produttore/gallerista, e soggetto/soggetti di comunicazione e di utilizzo dell’opera (organizzazioni teatrali, cinematografiche, musicali, case d’asta, artisti interpreti ed esecutori, ecc.)" (dallo Statuto Associativo dell'ASIDA Art.2).

Bisognerebbe capire bene in che termini questi sindacati agiscono. E quali sono i margini salvagente che attuano a nostra tutela. Mi informo meglio!

Grazie Edo per il tuo intervento.
Erin Polla
11 anni fa
Erin Polla Artista
UN SINDACATO A TUTELA DEGLI ARTISTI?! Hai fatto bene a tirar fuori questo discorso. Mentre ti rispondo ho beccato in rete uno che sembrerebbe fare al caso (voglio però capirne meglio e saperne di più). Intanto lascio di seguito il link: http://www.conf-arte.it
Erin Polla
11 anni fa
Erin Polla Artista
E allora cerchiamo di trovare anche una soluzione per sanare questi limiti.
Non è questione di ottimismo, ma desiderio di non darla vinta a nessuno. Di andare, e andare sempre avanti. Io sono dell'opinione che DEVE esistere una soluzione per ogni problema o pseudo tale. Bisogna solo capire quale.

Mi ha fatto molto piacere il tuo intervento. Mi auguro che qualcun altro, incentivato dal nostro corrisponderci, dica la sua.
Grazie ancora Stefano.
Paul De Haan
11 anni fa
Paul De Haan Artista
Il riferimento a Gabriele, che tra l'altro non conosco, era solo perchè appartenente alla "categoria" critici, ma non ho dubbi sulla sua onestà, tra l'altro ho avuto la fortuna di incontrarne anch'io di onesti e non amo le generalizzazioni. Non sono ottimista come te perchè ritengo che i limiti risiedano nell'animo umano e, purtroppo, molti dei critici presuntuosi e saccenti sono anche molto competenti, solo che sono anche molto avidi. Però, come dici tu, tempo al tempo...
Erin Polla
11 anni fa
Erin Polla Artista
Infatti, critica e mercato sono strettamente correlati; e penso di poter parlare a nome dello stesso Gabriele, avendo avuto modo di appurare con mano e con occhi il suo ONESTO operato, disposto a rimetterci di tasca propria (soprattutto economicamente), pur di mettere in piedi un progetto (CERTO) ambizioso come questo della mostra coreutica mirata solo ed esclusivamente a VALORIZZARE L'ARTISTA E IL SUO OPERATO. Ricavandone SOLO la soddisfazione di aver messo su un progetto dedito solo a noi artisti. (...)
Erin Polla
11 anni fa
Erin Polla Artista
(...) Anzitutto, sarebbe opportuno istituire un albo che riconosca giuridicamente l'ordine dei critici andando così a smistare i professionisti competenti dai saccenti presuntuosi, perché sono questi ultimi (e sono molti!) a favorire, a nostro discapito, il mercato, con la LORO incompetenza, secondo poi, andrebbe ristabilita una certa integrità e onestà intellettuale (e qui il discorso si fa di sicuro più delicato). E seppur può sembrarlo non è impossibile averla. Ne basta uno (e senza presunzioni di parte Gabriele Romeo può esserlo tranquillamente) che dia il "la" opportuno, dimostrando che è possibile e che le cose possono cambiare, e solo in meglio. E credo non sia la solita voce dell'uomo che grida nel deserto. Tempo al tempo, e l'attesa sarà presto ripagata. E non sono solo parole.
Paul De Haan
11 anni fa
Paul De Haan Artista
Il punto secondo me non è il mercato, che da sempre fa il suo mestiere, cioè vendere o cercare di farlo, il problema semmai è la critica ( non me ne voglia Gabriele ) asservita al mercato. Si assiste a vere e proprie arrampicate sugli specchi per riuscire a promuovere di tutto. Il mio non vuole essere lo sfogo di un frustrato che pensa di valere e non viene riconosciuto, è la constatazione che il sistema non consente di mettersi in gioco onestamente perchè il giudizio non è onesto e non consente, a chi lo fa, di capire veramente se vale qualcosa o no. In ogni caso anche in passato molti artisti sono stati riconosciuti tali dopo anni se non secoli...
Erin Polla
11 anni fa
Erin Polla Artista
Grazie Stefano per il commento.
è proprio questo il punto: il percorso umano dell'artista che esce dalle opere. è lì che batte e si concentra la filosofia coreutica. Nulla di stravagante, e/o eccentrico. Semplicemente rivalutare e indagare tutto il percorso artistico affrontato da un artista per la realizzazione della sua opera e quello che lo porta, lo spinge, lo smuove a realizzarla al meglio. La sua anima. E come giustamente hai sottolineato tu molto spesso artisti e non-artisti-egoriferiti vengono spesso accorpati in un unico calderone espositivo. E il mercato dell'arte che ci snobba alla grande, e che VENDE, ma per se stesso, pensa SOLO ai suoi proventi, e a riempirsi esclusivamente le SUE tasche, a prescindere dalla qualità, e non permette la giusta selezione. (...)
Erin Polla
11 anni fa
Erin Polla Artista
(...) Ed è qui che bisognerebbe intervenire: dimostrare che la buona arte esiste ancora, indipendentemente che sia contemporanea e/o più o meno "moderna", senza plateali gesti rivoluzionari, ma semplicemente unendo le nostre voci e le nostre idee, le nostre proposte d'arte. è l'Arte prima di tutte la nostra arma migliore: puntare sulla QUALITA' e promuoverla al meglio. Spetta a noi credere nel cambiamento e attuarlo. Aspettare che qualcosa cambi, e che succeda da sola, senza che noi si sia più attivi nel far sì che avvenga, per grazia ricevuta, significherebbe attendere invano per molto tempo. è tempo di spegnere qualche radio inutile di troppo; solo così ritorneremo ad ascoltare un pò di buona musica.
Gianpaolo Marchesi
11 anni fa
Complimenti vivissimi!
Paul De Haan
11 anni fa
Paul De Haan Artista
se viceversa l'artista non è nulla, le sue opere saranno nulla; insomma è il percorso umano dell'artista che esce dalle opere. Purtroppo, ma è un'opinione personale, oggi questo rapporto tra realizzatore e fruitore è falsato da un mercato dell'arte che non vende e che ricava i suoi proventi dall'egocentrismo dei sedicenti artisti rendendo diffcile capire chi vale e chi no: è come ascoltare tante radio accese contemporaneamente, sfido chiunque a capire quale trasmetta della buona musica e quale solo rumore.
Paul De Haan
11 anni fa
Paul De Haan Artista
Personalmente sono legato alla pittura classica e al figurativo, quindi non sarò mai "moderno", non credo che ci siano più nemmeno margini per inventare qualcosa di moderno, contemporaneo magari si, e sinceramente agire solo per stupire o fare qualcosa che nessuno ha mai fatto prima ma senza che questa abbia anche un senso, lo trovo ridicolo. Sono convinto che in ogni opera ci sia dentro l'artista, sia che l'opera sia realizzata secondo tecniche più classiche, sia secondo tecniche più moderne, ed essendo l'Arte un'altissima forma di comunicazione, se l'artista è una persona in grado di emozionare le sue opere comunicheranno questa emozione, ...segue...
Erin Polla
11 anni fa
Erin Polla Artista
SONO GRADITI COMMENTI, OPINIONI, PUNTI DI VISTA A RIGUARDO.
IN PIENA LIBERTA'. IN FONDO COREUTICITA' VUOL DIRE ANCHE CONFRONTO TRA GLI ARTISTI. MI PIACEREBBE AVERE UN CONFRONTO COSTRUTTIVO CON TUTTI VOI. E MI PIACEREBBE CONOSCERE IL VOSTRO PENSIERO.
CI AIUTIAMO, A VICENDA, A CONOSCERCI MEGLIO, A CRESCERE CULTURALMENTE, E A VIVERCI L'ARTE A 360° E IN MANIERA TOTALMENTE ATTIVA. IN PRIMA PERSONA.
VI RINGRAZIO PER LA COLLABORAZIONE.
ERIN

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