Playing # beginning game: links and curiosities è un progetto espositivo a cura di Silvia Petronici per il Museo Primo Conti di Fiesole
Mostre, Firenze, 18 May 2013
Il gioco stabilisce una fitta rete di connessioni tra il reale e l’immaginario, tra la realtà e le sue
molteplici proiezioni, tra ciò che si ha e ciò che si desidera, tra ciò che si è e ciò che si vorrebbe essere. Nel
gioco sono centrali le connessioni e la curiosità. Tutto questo in un tempo ben preciso e in uno spazio ben
preciso, virtuale ma animato, solido e costruttivo.
Questo progetto prosegue la ricerca intrapresa da Connected, il progetto costruito per il Giardino dei
Semplici di Firenze, dove il tema delle corrispondenze e dei legami era affrontato a partire dall’osservazione
delle connessioni esistenti in natura (tra gli organismi e tra questi e il loro ambiente) e dall’analogia tra le
connessioni naturali e il meccanismo di espansione del contatto fra gli individui alimentato – con la pratica
quotidiana dei social network – dal web 2.0 (un gioco per adulti senz’altro molto esteso e coinvolgente).
L’assunto che orienta la ricerca artistica in entrambi i progetti è quello dell’esistenza di un network invisibile
che collega tutto e tutti. Un assunto che impegna le artiste coinvolte in una disciplina “visionaria” di
svelamento e riattivazione dei legami.
In un senso (per Connected) il modello è la natura osservata con la lente del web 2.0 e nell’altro (qui) il
modello è la pratica del gioco che si alimenta di continue corrispondenze e rimandi e salti tra parti diverse
della realtà accostate nell’immaginazione creativa.
Qui la dinamica del gioco, osservata nella prospettiva dell’infanzia è al centro della ricerca sulla capacità
umana di stabilire collegamenti fra le cose, le persone, i membri di una comunità, i loro desideri, i sogni, le
analisi, le istanze cognitive, le scoperte, le diverse parti di sé.
La componente performativa del gioco (spesso sociale e condivisa) è quella che prelude alla scoperta, alla
sperimentazione e quindi all’apprendimento. Dai giochi si entra e si esce, si fanno giochi che intersecano in
più punti altri giochi e, passando dall’uno all’altro, nel corso della crescita e poi della vita intera si
costruiscono reti in grado di intercettare i significati, stabilire connessioni sensate. Reti che ci permettono
di comunicare.

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