"Rêveries" è il titolo dell'esposizione, che fa riferimento al pensiero del filosofo francese Gaston Bachelard, referente teorico per il Movimento Surrazionale, del quale l'autrice fa parte.
Come scrive, infatti, Beatrice Menozzi, «La pittura ha un potere alchemico e catartico: per questo a Lisa Beneventi piace mescolare ed associare resina, cellophane, sabbia, sale, legno, acrilico [...], reimpastando materiali ed addensandoli sulla tela in una tavolozza "contaminata" da costanti innesti materici, che non perde, però, la sua sostanza spirituale, il suo rapporto con il sogno, con l'imponderabile, con la rêverie».
In mostra, una trentina di opere a tecnica mista su tela, realizzate nell'ultimo biennio. Ad accompagnare ogni dipinto, un breve testo poetico, in una continua sinestesia tra parola e colore, che rivela le radici professionali di Lisa Beneventi, stimata studiosa di lingua e letteratura francese.
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