LAURA ZARRELLI: UNA ITALIANA QUE CAMBIÓ LAS TIJERAS POR UNA CÁMARA FOTOGRÁFICA
Interviste, Peru, Lima, 15 December 2012
http://sindromedestendhal.com/2012/03/30/laura-zarrelli-una-italiana-que-cambio-las-tijeras-por-una-camara-fotografica/

INTERVISTA SEMISERIA MA SINCERA
di Laura Zarrelli

Ciao Blog! Mi chiamo Laura Zarrelli e tengo molto alle due R del mio cognome, poiché me ne portano sempre via una! Sono certa di essere l'unica Laura del mondo e il mio nome, che deriva dalla pianta di Alloro, dovrebbe portarmi gloria e sapienza: la gloria l'aspetto e la sapienza può darsi che io l'abbia dimenticata, perché sono convinta, ogni volta che le cose mi sono nuove, di averle un tempo conosciute! Vivo a Venezia, che è la città più bella del mondo, ma di cui saprete già molto; vorrei invece invitarvi a conoscere il mio paese natale, Larino(CB), di cui sono orgogliosissima: un piccolo comune nel piccolo Molise, che vi consiglio di visitare durante la famossimissima festa di San Pardo a Maggio! Tra un concerto, una festa, una mostra e vari aperitivi, mi è capitato di frequentare l'Accademia di Belle Arti di Venezia e, un po' per gioco un po' per Tesi, ho scoperto la fotografia, che ho approfondito all'Istituto Superiore di Fotografia e Arti Visive di Padova. Un lavoro particolare che ho fatto? Provate a immaginare una performance in cui bisogna costruire un grande labirinto in un piazzale e volerlo fare di persone e....non avere abbastanza amici per completarlo! Ricordo col sorriso il divertimento di trascinare gente di ogni età, raccogliendola in lungo e largo, e il loro coinvolgimento nel mio progetto, mentre li impilavo sul piazzale come in una coda distorta per l'autobus. Il labirinto è venuto benissimo ma è finita alle 20:00, perché i più anziani reclamavano la cena!

Da bambina ero una piccola mani di forbice. Le forbici, a dire il vero, mi furono presto vietate, per la preoccupazione dei mie genitori e delle mie maestre. La mia passione era infatti tagliare le cose e rimontarle in un nuovo modo. Le mie bambole Barbie, di cui avevo una abbondante collezione, subivano diverse torture e tinture e venivano conservate come nella stanza dei trofei di un promettente serial-killer. Forse vietarmi le forbici è servito, perché sono cresciuta mite e inoffensiva, quindi non temete!

La mia ispirazione è un mosaico che si monta da solo. Non sono una fotografa che scatta molto; penso tanto prima di uno scatto e mi guardo in giro. Provo a dimenticare i miei progetti e mi riempio di teatro, musica, cinema, arte e stranezze di strada. Ogni immagine che mi colpisce è una tesserina del mio mosaico e quando sono piena le getto tutte in terra e ….magia! La mia musa? Al momento è la bellezza inconsueta della mia modella serba che per stregoneria, così lei racconta, è cresciuta totalmente glabra!

Come si fa a scegliere una meraviglia tra tante meraviglie? Allora rispondo di getto: gli scatti dipinti di Billy & Hells, le doppie donne di Mariano Vargas, le feste funebri di Witkin e Bellmer, le note silenziose di John Cage, le frittelle alla crema di Tonolo(notissima pasticceria veneziana!), lo specchio incerto di Claude Cahun, la metafisica precoce di Alvise Vivarini, i rigurgiti fiamminghi di Dino Valls e l'anilina di Jan Saudek. Ma se rispondessi tra 5 minuti ne citerei altri 100!

Ho un brutto vizio: leggo tantissimi libri ma non riesco mai a finirli; ho la sindrome delle ultime 30 pagine! Alcuni però mi hanno coinvolta tanto da costringermi a raggiungere la fine. Tra questi consiglio a tutti Sono apparso alla Madonna, di Carmelo Bene. Un film che rivedrei proprio in questo momento, se non avessi distrutto l'hard disk che lo custodiva, è Morte a Venezia, di Luchino Visconti. Una canzone? i miei coinquilini affermano che sotto la doccia canto a squarciagola Who killed Mr. Moonlight, dei Bauhaus.

Se avessi il potere di trasformarmi per 24 ore(ma anche di più!) mi piacerebbe essere Federico Fellini, scoprire il segreto della sua mente visionaria e circondarmi del suo mondo folle, delle scenografie, dei costumi, dei suoi attori e scellerati collaboratori, e rubargli finalmente quel potere di salire su nel mondo dell'onirico con la cinepresa in mano e ridiscenderne come chi si sveglia ricordando i sogni a menadito.

“Un giorno sarò una bambina vera”.(la mia versione di Pinocchio!)

Intervista di Allison Valladolid

Commenti 3

Mirta Vignatti
11 anni fa
Mirta Vignatti Artista
mi piace questa profondità e il modo naturale di spiegare...dimostra tanta conoscenza di sè e tannnnnta curiosità critica-sensibile del mondo...un onore conoscerti! :-)
Laura Zarrelli
11 anni fa
Grazie Gabriella :)
Gabriella Fiabane
11 anni fa
bella dentro!

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