Lo scopo del concorso è di confrontare le opere degli artisti con l'arte della percezione codificata dagli artisti del Rinascimento, e in particolare di Tiziano che riuscì a compiere, grazie alla sua longevità creativa, il percorso di trasformazione della percezione cosciente in percezione psicologica, simbolica e archetipale.
Per gli artisti del Rinascimento l'Arte di Afrodite ha il 'potere divino' di tradurre le emozioni generate da eros (pulsione estroversa) e da thanatos (pulsione introversa), in percezione critica, razionale e intellettiva (funzione cosciente).
Ciò avviene tramite la propriocezione dei sentimenti corporei (Marte/Venere) e lo sviluppo della coscienza di relazione (Giove/Venere) capace di strutturare la percezione psicologica delle dinamiche di relazione (Vulcano/Venere) che proiettano lo sguardo dell'artista sul piano della percezione simbolica (Venere Urania) e archetipale (Venere Proserpina) dei fenomeni e degli eventi.
Il Premio Tiziano si rivolge agli artisti che evolvono nella percezione psicologica del conflitto emotivo vissuto a livello personale o collettivo che trascende spesso nella denuncia morale, nella riflessione etica e nell'analisi dei comportamenti umani.
La "presa di coscienza" della realtà psicologica rappresenta l'Opera al Nero dell'Arte di Afrodite avviene nel linguaggio artistico per "scomposizione, integrazione, contrasto, comparazione, distinzione, sdoppiamento, separazione, filtro, setaccio, dilatazione, rovesciamento e astrazione" delle immagini, e cioè attraverso "tecniche" che mettono in risalto l'Ombra presente in ogni manifestazione della psiche individuale e collettiva.
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