Testi critici, Venezia, 19 August 2012
RECENSIONE DA PARTE DI “ Artetivu.Lab. “
La mia Arte è uno scavo profondo dentro le vibrazioni della forma e del colore". È in questo modo che si definisce Giorgio Scarpolini come artista.
Nelle sue tele Scarpolini riesce a sintetizzare le proprie conoscenze al servizio del pensiero artistico. Ed ecco che i materiali di scarto, le sabbie, gli stucchi, gli smalti o le resine prendono forma, raccontano una storia. Aiutati sicuramente dal colore, che è forte, deciso.
Dall'illustrazione passa al mondo dell'interpretazione. È’ affascinato dalla scoperta di tematiche interiori, in grado di trasmettere all'osservatore quello che va oltre la fisicità dell'opera.
“L'arte non è una cosa solo per esperti – dice Scarpolini – ma è nel cuore di chi la esegue e negli occhi di chi la legge”.
E proprio questo è il messaggio che tenta di trasmettere. Utilizzando materiali di recupero cerca di dar loro una nuova dimensione, di far vedere, di portare a galla quello che c'è dentro. Che poi altro non è che l'interiorità dell'individuo, i suoi pensieri, le sue sensazioni ed emozioni.
Scava nel profondo della nostra interiorità Scarpolini, ne tira fuori una forma che diventa comprensibile attraverso i colori. Immortala una situazione, un momento, e gli conferisce importanza (quell'importanza che probabilmente quel materiale o quell'oggetto non avrebbe mai avuto in un contesto normale).
Recuperare per lui significa dare nuova dignità. Libera le cose dal loro limite quotidiano e crea opere che non hanno vincoli temporali o di funzionalità. L'oggetto si libera dal limite delle due dimensioni e rivendica una personalità tridimensionale.
La sua passione pittorica sgorga direttamente dal cuore, dall'impeto del pennello, dalla volontà di mettere insieme tanti elementi diversi come la materia e lo spazio con il colore e la fantasia.
Scarpolini distrugge le figure per farle riapparire in un contesto diverso, inserite in un materiale nuovo, spesso senza valore ma pieno di vita.
Per tutto questo Scarpolini è entrato a far parte del Progetto Lab
La mia Arte è uno scavo profondo dentro le vibrazioni della forma e del colore". È in questo modo che si definisce Giorgio Scarpolini come artista.
Nelle sue tele Scarpolini riesce a sintetizzare le proprie conoscenze al servizio del pensiero artistico. Ed ecco che i materiali di scarto, le sabbie, gli stucchi, gli smalti o le resine prendono forma, raccontano una storia. Aiutati sicuramente dal colore, che è forte, deciso.
Dall'illustrazione passa al mondo dell'interpretazione. È’ affascinato dalla scoperta di tematiche interiori, in grado di trasmettere all'osservatore quello che va oltre la fisicità dell'opera.
“L'arte non è una cosa solo per esperti – dice Scarpolini – ma è nel cuore di chi la esegue e negli occhi di chi la legge”.
E proprio questo è il messaggio che tenta di trasmettere. Utilizzando materiali di recupero cerca di dar loro una nuova dimensione, di far vedere, di portare a galla quello che c'è dentro. Che poi altro non è che l'interiorità dell'individuo, i suoi pensieri, le sue sensazioni ed emozioni.
Scava nel profondo della nostra interiorità Scarpolini, ne tira fuori una forma che diventa comprensibile attraverso i colori. Immortala una situazione, un momento, e gli conferisce importanza (quell'importanza che probabilmente quel materiale o quell'oggetto non avrebbe mai avuto in un contesto normale).
Recuperare per lui significa dare nuova dignità. Libera le cose dal loro limite quotidiano e crea opere che non hanno vincoli temporali o di funzionalità. L'oggetto si libera dal limite delle due dimensioni e rivendica una personalità tridimensionale.
La sua passione pittorica sgorga direttamente dal cuore, dall'impeto del pennello, dalla volontà di mettere insieme tanti elementi diversi come la materia e lo spazio con il colore e la fantasia.
Scarpolini distrugge le figure per farle riapparire in un contesto diverso, inserite in un materiale nuovo, spesso senza valore ma pieno di vita.
Per tutto questo Scarpolini è entrato a far parte del Progetto Lab
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