La civiltà PROTOVILLANOVIANA si diffuse in Italia circa tremila anni fa nell'età del bronzo finale.
Queste antiche popolazioni usavano come pratica funeraria cremare i loro defunti.
Le ceneri dei defunti assieme al loro corredo funerario ( rasoi di rame, fibule, braccialetti, collane, armi, spilloni, anelli ecc.), venivano deposte in un’urna biconica di ceramica con decorazioni di tipo geometrico.
L’urna cineraria veniva poi inserita in una semplice tomba realizzata con sei lastre di pietra, una sul fondo dello scavo, quattro laterali e l’ultima in sommità che fungeva da copertura.
Circa tremila anni fa la Pietra di Bismantova sul pianoro denominato “campo Pianelli”, ha ospitato queste popolazioni protovillanoviane e a seguito di scavi archeologici, eseguiti in diversi periodi, sono state riportate alla luce diverse tombe con urne cinerarie (necropoli di Bismantova) - (reperti che attualmente si trovano al museo di Reggio Emilia).
Le foto rappresentano un’installazione realizzata dai miei alunni della scuola media “Bismantova” di Castelnovo Monti coordinati dall’insegnante di arte e immagine, dall’insegnante di scienze e dal sottoscritto insegnante di tecnologia.
Con questa installazione si è voluto riprodurre in scala naturale parte della necropoli con relative tombe a pozzetto e urne cinerarie complete di corredo funerario. Questo progetto ha voluto valorizzare e far conoscere agli alunni dell’Istituto le origini della nostra storia. Personalmente ringrazio il Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo che ha permesso la realizzazione di questo importante progetto, in particolare la collega di Arte e immagine (responsabile del progetto) e soprattutto gli alunni che con grande impegno e dedizione hanno, con il loro lavoro, contribuito alla realizzazione dell’installazione.
AMMETTO!!!, ANCH’IO NON SAPEVO… e questa esperienza mi ha affascinato e mi ha permesso di conoscere gli usi, costumi e abitudini di queste popolazioni che riuscivano, anche con pochi mezzi, a realizzare opere straordinarie e irripetibili.
GRAZIE
Gianpaolo Marchesi
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