Il pulcino patafisico, per non parlar dell’elefante
Mostre, Milano, 18 June 2014
Il pulcino patafisico, per non parlar dell’elefante

Mostra personale di Alberto Casiraghy, a cura di Alessia Locatelli e Francesco Di Paolo

Inaugurazione: Mercoledì 18 Giugno 2014 alle 18:30 allo Spazio Ostrakon
Durata: fino al 3 Luglio 2014

Il Pulcino patafisico, per non parlare delll’Elefante
Alberto Casiraghy è un caledoscopio. Da ogni angolazione la percezione della sua realtà appare animata e costellata di colori. È un uomo profondo, colto, curioso, e aperto a sinergie inattese. Un poeta amante degli aforismi, un serio editore giocoso. Un disegnatore – il logo della casa editrice è un suo disegno da ragazzo - un patafisico appassionato delle contraddizioni della vita. Quella stessa “y” è una velleità artistica, un vezzo riconosciuto e degno che ne distingue il cognome dai molti altri omonimi.
Raccontarne l’esperienza riassume un’odissea d’incontri e narrazioni che si attorcigliano come edera alla corteccia delle biografie ufficiali dei grandi personaggi del contemporaneo. Artisti e Poeti, alla stregua della gente comune, si sono recati per trent’anni (dal 1982 per l’esattezza) da Pulcinoelefante, la sua Casa|Editrice ad Osnago, con un piccolo desiderio editoriale nella testa che, tra le abili mani di Alberto Casiraghy e grazie ad un torchio a mano dai caratteri mobili, prende la forma di un libro d’artista di otto pagine edito in una trentina di copie, prezioso frutto della sinergia tra l’editore e il sognatore che ne varca la porta. L’uso di uno strumento meccanico imprime il carattere inchiostrato in modo tale da rendere la lettura un’esperienza diversa, totalizzante. I caratteri mobili, con la loro placidità, offrono anche opportunità al caso di manifestarsi, all’errore di ergersi fiero, generando vera Poesia Visiva.
Molti i nomi incisi con solco profondo e scuro nella spessa carta Hahnemühle in oltre 8500 titoli editi, facendo godere gli occhi e gioire il cuore di chi può con Casiraghy creare questi piccoli capolavori editoriali.
Esiste anche un catalogo. La produzione, che avviene in giornata, annovera copie in collaborazione con Mario de Biasi, Maurizio Cattelan, Bruno Munari; uno degli ultimi progetti con Gillo Dorfles e la figura dell’amica Alda Merini che aleggia da anni nella biografia, così come nella produzione editoriale di Casiraghy. Altre opere invece sono dedicate a poeti o artisti che l’editore/artista/poeta omaggia, così nel caso di Sebastiano Vassalli, Jules Renard, Giorgio Manganelli ... Progetti che nascono dalle suggestioni della vita, da un risotto cucinato assieme, da un incontro, per diventare opere d’arte in grado di suscitare la meraviglia nello sguardo.
Alda Merini disse: “Pulcino ha salvato le parole dei grandi elefanti”. Penso che nulla meglio della perfezione ontologica di questa citazione della grande “cattiva maestra” possa rendere la preziosità antropologica di questa piccola realtà nel mare di Lombardia. Un amore per la professione - Casiraghy è stato liutaio prima e stampatore poi - che permette al caleidoscopico uomo di giocare, e non solo nelle parole dei suoi celebri aforismi. Egli sperimenta con atteggiamento Dada l’opportunità, l’occasione nuova che la rete delle conoscenze e il caso, tessono. Il poeta è contento, l’artista invece nel momento di cedere la metà delle opere all’editore come forma di pagamento, sente di lasciare parte di sé in quelle quindici copie tutte differenti, e solo a malincuore se ne distacca.
L’umanità che passa e produce all’interno della casa di Osnago rilascia zampilli di energia che permangono in un ambiente già visivamente saturo. Rinoceronti, specchi, spilli, disegni, Mahler e Stravinskij. L’arte ha fatto di Pulcinoelefante uno dei suoi giacigli. E come un magnete attorno alla figura dell’editore si innestano
campi energetici, nascono collaborazioni, come la decennale amicizia con lo Xilografo Adriano Porrazzi, autore dei cliché da stampa in legno di Bosso che Alberto Casiraghy utilizza per decorare le copertine. Tra gli oltre mille pezzi eseguiti dal maestro artigiano lombardo già ottantenne, si scorge il rinoceronte di Dürer e un’immagine del ‘600. Elementi che la storia ha dislocato nel suo tortuoso percorso si riaccostano giocosamente nella casa-atélier.
Ma il fermento creativo di Alberto Casiraghy non si arresta alla materia editoriale, la capacità creatrice del poeta/editore si evince dai notevoli disegni, a colore o in bianco e nero, che adornano le pareti della galleria così come ogni anfratto della Casa| Editrice. Le fonti da cui attinge ispirazione sfociano dalle immagini di Roland Topor, Paul Klee, Alberto Savinio con un tocco di Alfred L.I.Kubin, anche se nelle illustrazioni di Casiraghy prevalgono i toni accesi, non quelli cupi e spettrali del l’artista austriaco.
Con questa mostra abbiamo voluto cercare di ricomporre i tasselli che danno una continua sollecitazione creativa di Alberto Casiraghy per aprire uno spiraglio sulla sua appassionante quotidianità che “sforna”ogni giorno un progetto editoriale. In esposizione alcune delle edizioni maggiormente ricercate, dei cliché da stampa, hommages editoriali che Casiraghy dedica a grandi autori, e i disegni dal tratto agile e sottile, quasi grafico.
Difficile non farsi incantare da un tale universo. Alessia Locatelli

Biografia

Alberto Casiraghy, nato a Osnago nel 1952, è una presenza forse unica nel panorama editoriale italiano. I suoi libri sono stampati con caratteri mobili Bodoni su pregiata carta Hahnemühle. Ha pubblicato varie raccolte di poesie e aforismi. La sua casa editrice “Pulcinoelefante” è conosciuta e amata dai più raffinati cultori dell’editoria. Sono quasi diecimila i titoli pubblicati che Alberto sforna giornalmente come il pane. “Fa il panettiere degli editori. E’ l’unico che stampi in giornata” ha detto di lui l’editore Vanni Scheiwiller. Numerosi gli autori passati nella sua officina. Fra i tanti: Allen Ginsberg, Bruno Munari, Ettore Sottsass, Enrico Baj, Sebastiano Vassalli, Roberto Cerati, Maurizio Cattelan, Gillo Dorfles, Silvio Soldini e in testa a tutti per numero di edizioni Alda Merini. Ha esposto i suoi librini a New York, all’Indiana University di Bloomington, a Berlino, a Tokyo. In occasione dei trent’anni di Pulcinoelefante è stata organizzata una mostra presso la Fondazione Cariplo di Milano, poi presso la casa di Ludovico Ariosto a Ferrara e ancora a Lisbona, Porto e Coimbra.

http://edizionipulcinoelefante.tumblr.com/

SPAZIO OSTRAKON
Via Pastrengo, 15 – Milano.
Orari: martedì-sabato 15.30-19.30

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